18.

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"UN ALTRO DRAMMA TRA LE GROUPIE DEI 5SOS. CHI E' KRISTEN MURA?"

Lessi il titolo di un articolo su un sito di cultura pop e mi accigliai. Non riuscii nemmeno a capire come potevano scrivere articoli su me e perché non ne sentivo parlare. Cioè, non andare su Twitter per un paio di settimane faceva questa differenza?

Ero seduta nell'angolo della stanza d'hotel di Luke (una diversa da quella della volta prima, dato che avevano visitato l'Australia e New York per poi tornare indietro) e stavo usando il suo MacBook che era sul tavolo. Di sicuro era curiosare, ma non era mica che stavo guardando le sue cose. Stavo solo guardando le sue interazioni su Twitter.

E quasi ogni tweet era riguardo me. C'erano un sacco di foto mie che la gente allegava ai tweets. Ce n'erano alcune di me che lasciavo l'hotel con la maglietta di Luke, altre mentre bevevo un caffè con Ashton, e ce n'erano anche un paio della notte scorsa a cena. Ero definita 'la troia dei Lashton.'

Risi per tutti i tweet che mi mandavano senza menzionarmi quando all'improvviso sentii un rumore provenire dal letto. Velocemente (ma silenziosamente) chiusi il suo portatile prima di alzarmi dalla sedia e camminare verso il letto.

Mi sedetti nel bordo e guardai Luke che era ancora sommerso tra le lenzuola.

"Psst." Dissi, colpendolo. Gemette e sorrisi. "Luke..." dissi, colpendolo di nuovo.

"Cosa c'è?" Si rotolò per guardarmi in faccia e abbassò le lenzuola così da farci uscire un occhio. I suoi capelli erano spettinati ma ancora perfetto e i suoi occhi erano socchiusi ma potevo vedere quando azzurri erano.

"Hai dormito." Commentai, appoggiandomi su un braccio per guardare Luke negli occhi. Era praticamente impossibile non guardarlo senza volere ridacchiare come una scolaretta.

"Sì?" Disse intontito. Risi per la sua voce mattutina prima di rispondere.

"Sì. Un sacco, in realtà." Guardai l'orologio posizionato nel comodino e mi portai una mano alla bocca. "E' quasi l'una!" Non è che non abbia mai dormito oltre mezzogiorno, ma decisamente non accadeva da tempo.

"Ugh, su serio?" Ridacchiò e alzò la testa leggermente per vedere lui stesso l'orologio. "E' sabato, vero?"

"Sì, il ventitré..." controllai il telefono prima di dirglielo. Aspetta... sabato ventitré?! Riguardai lo schermo ancora una volta per verificare prima di balzare fuori dal letto.

"Cosa c'è?" Luke chiese, alzandosi. Mi passai le dita tra i capelli prima di gemere, guardando la stanza freneticamente.

"Dovrei avere un colloqui per questo college super importante." Perlustrai la camera, prendendo i vestiti della sera prima. Stavo indossando una camicia di Luke e un paio di pantaloncini che avevo trovato, e non avrei mai indossato il vestito aderente i tacchi alti della sera prima. "E' tra... mezz'ora." Sussultai.

"Al ha dei vestiti? Praticamente vive nella stanza d'hotel di Ashton." Si alzò a si stiracchiò, camminando verso di me solo in mutande.

I miei occhi percorsero il suo corpo ogni volta che si avvicinava. Strinse le sua braccia attorno al mio corpo e lo allontanai.

"Smettila di tentarmi." Risi, alzandomi sulle punte e baciandolo sulla guancia.

"La sua stanza è sulla sinistra!" Disse quando aprii la porta dopo aver afferrato il mio telefono e la borsa e assentii, alzandogli un pollice.

Mi affrettai nel corridoi indossando solo dei pantaloni che erano troppo grandi per me finché raggiunsi la porta di Ashton.

Bussai, sentendo un rumore dall'altro lato della porta. Questa si aprì e vidi un Ashton mezzo vestito.

How to have sex with a rock star (traduzione italiana) // Luke Hemmings [COMPLETED].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora