22.

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Mi svegliai sentendomi colpire da qualcuno, e quel qualcuno non la stava facendo neanche dolcemente.

Saltai, confusa e non ricordandomi la notte prima, ma quando girai la testa vidi Luke steso vicino a me con la testa in una mano, i ricordi tornarono. Ed erano anche belli. Oltre al fatto che mio fratello aveva di sicuro sentito la tastiera del letto colpire il muro, non volevo per niente trovarmelo davanti.

Ritornai alla realtà quando sentii qualcosa colpirmi il fianco.

"Cosa vuoi?" Gemetti, girandomi di fianco così da averlo di fronte lo colpii di rimando. Di sicuro non ero una cosa bella da vedere. Sono sicura che la piccola quantità di trucco che avevo portato il giorno prima era tutto sbavato e non sono mai una persona mattiniere, ma mi stava guardando come se fossi la cosa più bella del mondo.

"Ho fame." Disse e io risi, colpendomi di nuovo, ma questa volta mi scansai e lo allontanai da me. Quindi ci provò di nuovo, facendomi ridere. Mi tappai la bocca con una mano e usai l'altra per afferrare la sua che mi stava punzecchiando.

"Smettila," cercai di dire severamente, ma ovviamente non ci riuscii perché i suoi occhi azzurri erano puntati suoi miei e stava sorridendo come un bambino.

"Non sapevo che soffrissi il solletico..." disse con un ampio sorriso, come se avesse scoperta chissà cosa.

"Non è così."

"Davvero?"

Si sedette e iniziò a solleticarmi i fianchi con l'altra sua mano e quasi caddi dal letto. Invece di cadere, saltai su e incrociai le braccia. E quando lo feci, sentii freddo e vidi gli occhi di Luke viaggiare su e giù per il mio corpo per poi regalarmi un ghigno. Stavo indossando solo il reggiseno e dei pantaloncini del pigiama.

"Penso di voler mangiare qualcos'altro adesso." Cercò di sembrare sensuale, ma risi.

"Non penso proprio," dissi, afferrando un cuscino e lanciandoglielo. Non si mosse neanche quando colpì la sua testa. "Mettiti qualcosa addosso e io cucino... non lo so, pancakes o qualcosa del genere.

"Sai cucinare?!" Mi chiese contento. "Sto imparando tanto su di te questa mattina. Posso infastidirti facendoti il solletico e sai cucinare. Sei la ragazza dei miei sogni."

"Queste sono le uniche qualità che ho?" Mi difesi ma risi quando presi una maglietta da indossare.

"Praticamente sì," disse e si stiracchiò, facendo uscire i piedi dal bordo del letto. La sua altezza mi sconcertava.

"Stai zitto," Dissi e rise per la mia fantastica risposta a tono.

-

Luke era in piedi nell'angolo della cucina vicino al frigo mentre mescolavo l'impasto per i pancakes, acqua, gocce di cioccolato (perché capii che Luke aveva veramente cinque anni). Grazie Signore per Bisquick.

"Mi sembra di stare guardando una chimica." Mi ammirava mentre amalgamavo i componenti.

"I pancakes sono, tipo, la cosa più facile da fare," dissi, alzando gli occhi al cielo.

"Kristen? Luke?" La voce di mia mamma ci interruppe e sussultai leggermente, allontanandomi il più possibile da Luke.

"Mamma!" Esclamai, "vuoi dei pancakes?" Dissi prima di capire quello che stavo per chiederle.

"Io-uh... no...?" Disse mentre guardava me e Luke. Entrambi stavamo indossando il pigiama; avevo preso qualcosa dalla camera di Evan per Luke. "Luke ha passato qui la notte? E... sono i pantaloni di Evan?"

"Forse e... forse." Risposi, "tu perché non sei al lavoro?"

"E tu perché non sei a scuola?" Incrociai le braccia. Mi ero dimenticata che esisteva ancora la scuola. Giuro che Luke era riuscito ad ipnotizzarmi con i suoi occhi.

How to have sex with a rock star (traduzione italiana) // Luke Hemmings [COMPLETED].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora