24.

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Era passato un giorno dal centro commerciale con Luke.

Il resto della giornata fu occupato da un Luke impegnato a farsi foto con centinaia di ragazze - e un paio di ragazzi - che avevano scoperto che era al centro commerciali. Quasi tutti mi riconobbero e mi salutarono. Erano sorprendentemente gentile e non sembravano delle fans scatenate che volevano tagliarmi la gola, il che era quello che mi ero immaginato una volta visto quando mi odiavano. Riuscimmo ad uscire prima che altre persone scoprissero dov'era, però. Ma Luke dovette andare a fare qualche interviste, quindi la nostra giornata non durò tanto.

Ma non era ancora passato un giorno, erano solo diciannove ero, dato che fui svegliata dallo squillo del telefono. Avrei dormito fino a mezzogiorno, ma ovviamente qualcuno doveva chiamarmi alle sette.

"Cosa c'è?" Gemetti dopo aver passato il dito sullo scherza senza aver guardato chi mi stava guardando.

"Buongiorno anche a te, piccola." Sentii la voce di Luke dall'altra parte del telefono. Mi alzai, strofinandomi gli occhi e sbadigliando.

"Scusa, buongiorno, cosa succede?" Mi schiarisco la voce, rendendomi conto che probabilmente sembravo come un uomo arrabbiata.

"Be', niente in realtà, a meno che tu non voglia venire da me questa sera e fare qualcosa...?" Chiese, e io piegai la testa di lato.

"Hmmm... dipende.... tipo cosa?" Chiesi, sedendomi sul letto. Lo stavo solo prendendo in giro. Avrebbe potuto chiedermi di guardare la pittura seccarsi e sarei andata subito. Soprattutto quando non avevo niente di meglio da fare... oltre che tornare a scuola.

"E' una sorpresa," disse.

"Sembra divertente ma... qual è la fregatura?"

"Nessuna fregatura..." disse, e praticamente lo sentii fare spallucce. Alzai un sopracciglio e mi alzai, mettendo il telefono in vivavoce così da potermi pettinare i capelli per poi fare una doccia senza sentire un nido in testa. "Solo che devi indossare un vestito."

"Per forza?" Chiesi, mettendo il broncio.

"Be', non per forza, ma è raccomandato per vivere al meglio l'esperienza." La sua affermazione mi fece ridere a crepapelle e gemette. "Sembra spaventoso, ma fidati, okay?"

"Okay... credo." Ridacchiai. Non ero dell'umore giusto per vestirmi elegante, ma non avevo idea di cosa sarebbe stata la sorpresa.

"Vieni qui alle sette!" Disse velocemente prima di riattaccare, lasciandomi curiosa e leggermente spaventata.

-

Quella chiamata veloce fatta di mercoledì alle sette di mattina era la ragione per la quale stavo camminando nella familiare 'casa dei 5sos'.

Indossavo dei tacchi con un vestito e i miei capelli erano arricciati perfettamente; suonai il campanello e aspettai nervosamente che qualcuno mi rispose. "Entra!" Sentii qualcuno urlare dall'interno. Aprii la grande porta di vetro per essere accolta dal buio - un contrasto contro il sole che penetrava tra le nuvole fuori.

"C'è qualcuno?" Dissi, confusa per quello che Luke stava cercando di fare. Sentii un battito di mani venire da davanti a me e la luce di accese. "Ciao Kristen," sorrise Luke. Non trovai l'aria per i polmoni. Eccolo là, seduto su una sedia di plastica verde al centro della cucina, indossando un completo e una cravatta e teneva in mano una sola cosa - il mio fiore preferito.

"Luke, cosa diavolo sta succeden-?" Cercai di dire, ma mi interruppe.

"Kristen Mura, vuoi venire al ballo con me?" chiese. Sentii il cuore battere all'impazzata e le mani mi stavano sudando dalla contentezza. Sapevo quando sicuro era Luke, quindi cercai di divertirmi un po'.

How to have sex with a rock star (traduzione italiana) // Luke Hemmings [COMPLETED].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora