«hai preso tutto?»
«si»
«a Simò giuro che se te sei scordato qualcosa e sull'aereo te lamenti tutto il tempo cambio posto»
«ao a rompipalle ho detto che ho preso tutto»Manuel gli pizzicò il fianco prima di trascinare la sua valigia fuori dalla stanza, gli sarebbe mancato svegliarsi lì la mattina, ma la cosa che più gli sarebbe mancata era stare insieme a Simone tutti i giorni tutto il giorno, vederlo in giro per casa, trovarselo davanti appena sveglio, abbracciarlo ogni volta che ne sentiva il bisogno.
«mi lasciate di nuovo sola»
«io te l'ho detto di venire con noi»Simone si avvicinò lasciandole un bacio sulla tempia, Manuel si accorse subito che Floriana stava per piangere, gli dispiaceva vederla così perché era anche grazie a lei se lui e Simone erano riusciti finalmente a trovarsi e non vederla più gli avrebbe fatto un certo effetto.
«appena puoi però devi venire, ti devo far conoscere mamma, secondo me andate proprio d'accordo»
La donna sorrise e gli passò una mano tra i capelli, in quei giorni era riuscita a capire come avesse fatto suo figlio ad innamorarsi di lui, Manuel aveva sicuramente fatto molti casini trascinandosi dietro Simone, ma era una persona buona e aveva fatto tutto semplicemente per trovare la felicità, sua, di sua madre e del ragazzo vicino a lui.
«dai andiamo, sennò rischiate di rimanere davvero qui»
I ragazzi annuirono trascinando le valigie fuori la porta, Manuel diede un'ultima occhiata dentro la casa, un po' per controllare se avessero dimenticato qualcosa e un po' per cercare di imprimersi bene nella mente quel posto in cui, inaspettatamente, era iniziato un nuovo capitolo della sua vita, forse il più importante fino a quel momento.
Una volta arrivati all'aeroporto Floriana lasciò un bacio sulla guancia ad entrambi, Simone in quel momento realizzò quanto fosse contento del fatto che sua madre e il suo ragazzo andassero così d'accordo, segno del fatto che sua madre avesse capito che persona fosse realmente Manuel.
«mi raccomando non combinate casini»
«tranquilla ma', abbiamo già fatto abbastanza»Tutti e tre risero prima di sentire l'annuncio del loro volo all'altoparlante, si salutarono un'ultima volta co Floriana che li guardò allontanarsi fianco a fianco, era orgogliosa dell'uomo che era diventato Simone, non avrebbe potuto chiedere di meglio.
«io non ce voglio torna' a casa Simo'»
«perché? È successo qualcosa?»
«si, non ce stai te a casa mia»
«dopo due settimane ancora non te sei stancato?»
«perchè scusa te te sei stancato?»Simone rise fermandosi i mezzo al corridoio dell'aeroporto e costringendo Manuel a fare lo stesso, aveva lo sguardo da cane bastonato e al più piccolo si scaldò il cuore.
«no non me so stancato»
«e allora che fai? vieni a dormi' da me?»
«ma ci vediamo domani, papà ha detto che venite a pranzo da noi»
«domani non è stasera»
«dai Manu»Lo tirò a se lasciandogli in bacio sulla tempia, gli sembrava un bambino in quel momento e il fatto che fosse così adorabile gli rendeva davvero difficile dirgli di no. Tenendo il braccio sulle sue spalle riprese a camminare verso il corridoio di ingresso del loro volo.
«adesso pensa a non vomitare, non pensare a stasera»
«ma vaffanculo Simò»________
«Simo, oh siamo arrivati»
Simone aprì gli occhi appena una mano di Manuel gli scosse la gamba, guardò fuori dal finestrino e vide la pista dell'aeroporto illuminata da un sole totalmente diverso da quello di Glasgow, poi guardò Manuel che aveva il viso leggermente pallido.
«hai vomitato»
«solo una volta»Il più piccolo allungò una mano per accarezzargli la guancia e Manuel si girò per baciargli il palmo.
«andiamo dai»
Appena uscirono dal gate trovarono Dante e Anita in piedi vicino la macchina.
«Ferro io sto ancora aspettando che mi richiamate dopo che m'hai attaccato in faccia»
Manuel scoppiò a ridere mentre apriva il portabagagli della macchina, effettivamente si erano scordati di richiamarlo quella sera.
«professò semo stati un po' impegnati dopo quella chiamata»
«si? A fa che?»
«eh a fa che, ma lei lo vuole davvero senti'?»
«ma la smettete voi due?»Manuel e Dante scoppiarono a ridere dopo esser stati ammoniti da Simone, gli costò caro ammetterlo ma gli era mancato vederli insieme con quella complicità che avevano e che spesso usavano a suo discapito.
«e comunque non abbiamo fatto niente»
Si strinse nelle spalle mentre Manuel lo guardava con un sopracciglio alzato.
«beh proprio niente niente no»
«ao ma la fai finita»Simone aprì lo sportello della macchina e lo spinse dentro facendo ridere tutti quanti, lui stava morendo di imbarazzo e Manuel anziché aiutarlo peggiorava la situazione. Salirono tutti e quattro nella macchina che segnava una temperatura di 30 gradi, decisamente diverso da Glasgow e decisamente esagerato secondo Simone che però non fece a meno di portare una mano sulla gamba di Manuel.
«vabbè ma quindi?»
Anita fece quella domanda come se i ragazzi dovessero capire a cosa si riferisse.
«quindi che ma'?»
«quindi state insieme?»
«ammazza ma' devi anda' a fa la detective insieme a Simone, non ve se può nasconde niente»Il ragazzo si beccò in contemporanea una spinta da Simone e uno schiaffo sulle gambe da sua madre, se al più piccolo era mancato vedere Manuel e Dante insieme, a lui era mancato vedere Simone e Anita coalizzarsi contro di lui quando faceva o diceva qualcosa di stupido.
«che ne so, c'avete messo mesi»
«no, Manuel c'ha messo mesi, io nemmeno uno»
«ma statte zitto»I due si sorrisero complici e Manuel intrecciò le dita con la mano ancora poggiata sulla sua gamba. Il ritorno in macchina fino a casa di Manuel e Anita durò una ventina di minuti in cui il riccio le tentò tutte per far rimanere Simone a casa loro sotto gli sguardi divertiti dei loro genitori.
Stavano scaricando la valigia quando fece l'ultimo tentativo disperato.«dai vieni te con me e mi madre se ne va co tu padre»
«Manuel stai a fa tutta sta storia, ci vediamo tra meno di 24 ore»
«certo magari crepo nel sonno, non te voglio senti' che piagni poi»Simone alzò gli occhi al cielo ed entrò al posto del passeggero guardando il viso imbronciato dell'altro.
«se sei morto non me puoi senti'»
Il riccio alzò il dito medio ed iniziò a camminare verso le scale con sua madre che lo sgridava per quei gesti, Dante mise in moto la macchina ma appena Manuel arrivo al primo gradino lasciò la valigia e tornò a passo svelto verso la macchina, sembrava si fosse scordato qualcosa ma una volta arrivato alla macchina infilò la testa nel finestrino dal lato di Simone per lasciagli un bacio sulle labbra.
«vaffanculo Simò»
«vaffanculo te»
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Glasgow. | Simone x Manuel
Fiksi Penggemar«sono contento di stare qua con te» «oddio Simò che so sti sentimentalismi» «ao vabbè allora vaffanculo»