LA FESTA
Non era solita indossare quel genere di vestiti, ma Eggsy lo aveva scelto per lei senza informarla.
Era un lungo vestito che si stringeva sul corpetto in modo da accentuare il seno. Seguiva le forme del corpo perfettamente, come un leggero velo appoggiato delicatamente sulla pelle.
Un accentuato spacco sul lato sinistro, rendeva visibile una piccola porzione di pelle.
Il colore oro prevaleva insieme ai toni rosati.
Era incantevole pensò Eggsy paralizzato nel vederla uscire dalla stanza.
"Hai messo le lenti?"
"Certo, non metterò gli occhiali ""Come sei noiosa principessina "
"Vuoi muoverti ?"
Disse infilandosi silenziosamente in macchina.
"Ricordati di restare nei paraggi Lancillotto"
"Anche tu Merlino"
"Io prima lascio la postazione nella sala luci"
"Dopo ci andrò io"
Elena annuì dolcemente, piano piano i due stavano andando d'accordo.Entrò silenziosamente nel palazzo.
Mostrò il biglietto all'ingrasso dirigendosi scrutando l'ampio salone dei ricevimenti, colmo di persone.
Probabilmente aristocrazia parigina e internazionale.
Il suono del quartetto di violini inondava la sala, in modo stranamente piacevole.
"Trovato qualcosa?" Interruppe il piacevole silenzio la voce di Lancillotto.
"Cretino, sto andando verso la sala luci"
Continuava a camminare per il corridoio ormai deserto, dirigendosi in una sorta di sgabuzzino pieno di polvere."Messo" disse posizionando un curioso marchingegno per disattivare le luci.
"Torna dentro, ci vediamo al buffet"
"Ci sono troppe persone dentro questa cazzo di stanza" sorrise mentre rientrava tra la civiltà, avendo abbandonato quel posto buio."Cerca il taglio sulla mano destra, quello si vede dai video"
"Hai suoi ordini !" Disse iniziando a osservare ogni singolo invitato."Mi sono scordato di dirti che altri cercano Adams, hai presente l'uomo che c'era quella sera. Poi ho perso il segnale. Credo che abbiano ottenuto la stessa informazione da Camille"
"Dici che sono qui?""Sicuramente"
Elena si domandava se quel ragazzo con cui lavorava fosse deficiente o cosa. Ad ogni modo fece un respiro profondo lasciando i cattivi pensieri inondare la stanza."El?" Disse posizionandosi davanti alla bionda.
"Henry? Che ci fai qui?"
"Potrei chiederti la stessa cosa- disse abbracciandola - Ho delle faccende da sbrigare"
"Io sono in vacanza"
Henry sorrise sorseggiando il Martini, che aveva appena richiesto al barista."Conosci pure i criminali?" Chiese una vocina nel suo orecchio. Il fastidioso Lancillotto era tornato.
"È lui El - disse mimando la strana accento con cui aveva pronunciato quelle parole- Abbiamo compagnia, ci sono gli Americani"
Elena abbassò lo sguardo verso la mano che aveva appena affermato il Martini, riconoscendo una lunga cicatrice che la percorreva."Allora saprai anche il francese, che altro mi nascondi Henry?" Disse con fare provocatorio.
"Mon chéri, certamente. Più che bene"
"Mi stupisci sempre di più""Sono un uomo pieno di sorprese"
Elena sorrise affermando il bicchiere di Champagne."Dovresti venire con me a cena domani"
"Per me sarebbe un piacere"
"Questo è il mio numero- sorrise dolcemente- Ti va di ballare?"Elena si posizionò al centro della stanza, avvolgendo le man intorno al collo del biondo.
Gli occhi verdi avevano incrociato quelli azzurri desiderosi reciprocamente.
"Sei così misterioso, mi intrighi"
"E io non vedo l'ora di rivelarti i miei segreti" sorrise avvicinando il corpo al suo bacino.Elena accarezzava il collo dall'alto in basso, provocando un leggero brivido che percorreva la schiena del biondo.
"L'ultima volta che ci siamo visti sono rimasto colpito... avrei voluto contattarti"
"Che schifo " sibilò nell'orecchio Eggsy che assisteva alla scena tramite gli auricolari."Avresti potuto chiedermi in numero" lo prese in giro, alzando le spalle.
"Era più romantico incontrarti a Parigi"
"Certamente, nous sommes dans la ville de l'amour"Sorrise, la biondina era una donna intelligente, bella, simpatica che cosa si poteva domandare di più?
La verità era che era una ragazza molto esigente quando si trattava di frequentare qualcuno, quindi le sue storie, se iniziavano non si concludevano sempre burrascosamente per la sua volontà.Non era solita corteggiare qualcuno, solitamente accadeva quando era ubriaca.
Ad ogni modo aveva un compito da svolgere, e era più che un ottima seduttrice.
"Quindi, che tipo di faccende stai svolgendo?"
"Sono sicuro che rimarrai estasiata"
"Qualcosa per l'azienda di tuo padre?""Assolutamente. Puro sfizio personale. Ho aspettato tanto per vedere l'opera completata"
"Che tipo di opera?""Sono certo che riuscirò a mostrartela al più presto, se ti fidi di me"
"Certo" sorrise maliziosamente.Henry sperava di potersi fidare di quella biondina, al suo fianco sarebbe stata invincibile. Ma lui la desiderava con tutto se stesso, se avrebbe usato la forza per convincerla, probabilmente si. Non si sarebbe fatto scrupoli.
Più la osservava, più necessitava la sua presenza.
Non l'avrebbe toccata, non avrebbe chiesto ai suoi uomini di seguirla.
L'avrebbe lasciata libera, perchè era certo che Elena sarebbe tornata da lui.
In caso contrario l'avrebbe cercata, trascinata da lui.
Era così certo della sua teoria che tolse qualsiasi pensiero irrazionale dalla testa, scacciandoli scortesemente.
Se avesse voluto uccidere, ci sarebbe riuscito.
L'antidoto lo possedeva solo lui, l'antidoto a quel gas.
Questo perchè la sua casa farmaceutica, sarebbe diventata milionaria.
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IMPOSSIBLE- eggsy
Teen FictionElena vive a Londra da alcuni anni, ma pur sempre in solitudine. Un incontro inaspettato le permettere di far parte di un agenzia... è top secret, non vi posso dire altro.