ELENA ?
"Merlino! Potresti venire a darmi una cazzo di mano, gli Americani..."
Elena voleva roteare gli occhi al cielo, ma trovandosi di fronte al colpevole, preferì dileguarsi con la classica scusa del bagno.Un baccano non indifferente sembrava provenire da in fondo il corridoio, estrasse la pistola, procedendo con cautela.
Eggsy era contro il muro, ormai stremato.
La camicia era sporca di sangue.
"Merda" pensò tra se e se.
"Per chi cazzo lavori?"
"Ve l'ho detto, non lavoro per un cazzo di nessuno" sorrise beffardamente."Dicci chi è, chi cazzo è Adams!"
"Senti se non vuole parlare, chiamiamo Ethan"
Elena si diresse più vicino alla porta estraendo una seconda pistola.
"Io direi che adesso voi mi spiegate chi cazzo siete" disse facendo largo nella stanza.
Si trovò a puntare la pistola ad uomo dal volto familiare, aveva un aspetto simpatico.
Giocherellava con le dita nervosamente, appena la ragazza aveva fatto irruzione e aveva lasciato cadere la pistola.
Aveva un leggero velo di barba che gli incorniciava il viso, insieme ai capelli corti sui toni del biondo.
Due occhi scintillanti azzurri e chiaramente spaventati.
Il ragazzo probabilmente appena varcata la soglia dei trenta, non aveva abbandonato la pistola, continuandola a tenerla salda su Lancillotto.Era affascinate, indossava allo stesso modo un completo da sera.
Gli occhi erano scintillanti nonostante tendessero al marrone, i capelli corti e corvini erano in ordine. La mascella serrata si mostrava ben definita.
Era alto, ecco perchè risultava particolarmente possente.
"Credo ci siano stati una serie di fraintendimenti" sorrise Elena.
"Ripeto la domanda per chi lavorate?"
"Potrei chiederti la stessa cosa" sorrise, iniziando a sfidare il moro.Osservando meglio i metodi drastici che stavano utilizzando con Lancillotto, giunse alla conclusione che erano chiaramente della CIA.
"CIA, unità speciale" sussurrò, rivelando il buffo segreto.
Il ragazzo rimase incantato a guardarla.
In un millesimo di secondo la pistola is trovava a terra, il moro l'aveva fatta cadere con un atletico calcio.
Elena si trovava a combattere, era abbastanza divertita dalla situazione.
Affondava in avanti colpendo il moro che schivava furtivamente ogni colpo.
Lo stesso fece lui osservando la bionda muoversi armonicamente, sembrava così disinvolta, come se se stesse partecipando ad una naturale danza.
Sembrava conoscere ogni mossa, ogni mossa che avrebbe fatto.
Ma questo perchè non immaginava il motivo...
Elena roteando nel vestito, lo tirò su leggermente afferrando un pugnale che era posizionato nella giarrettiera.
Il ragazzo si ritrovava a pochi centimetri gli occhi azzurri della bionda che lo scrutavano incazzati. Allo stesso modo trovava pochi centimetri dal collo il coltello.
Con la schiena fissa al muro, rimase immobile. Facendo grandi respiri.
"Dovresti lasciare il coltello" sussurrò, una voce dietro di lei.
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IMPOSSIBLE- eggsy
Teen FictionElena vive a Londra da alcuni anni, ma pur sempre in solitudine. Un incontro inaspettato le permettere di far parte di un agenzia... è top secret, non vi posso dire altro.