13.

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LA RIVELAZIONE

Stava ancora osservando la magnifica vista proveniente dalle grandi vetrate.

La terrazza si affacciava sulla magnifica torre illuminata.

Henry la spettava proprio lì davanti mentre si sporgeva leggermente verso il vuoto, come se potesse addirittura toccarla.

Portò una sigaretta alla bocca iniziando a lasciare fuoriuscire simil cerchi dalla bocca.

Fumava quando era pensieroso, odiava esserlo, ma spesso si trovava a giocherellare ocn i capelli, oppure con la sigaretta.

"Vuoi?" Chiese.

"Non fumo"

"Davvero?"
"No"
"Probabilmente non ti sarai mai ubriacata"

"No, reggo l'alcol"
"Quindi non hai mai dormito in giro perchè avevi bevuto troppo?"
"Assolutamente no"

"Dovrai pur avere qualche difetto - disse sorridendo - no ?"
"Lì ho"

"Ok, del tipo?" rispose poco convinto di quella affermazione.

"Perdo la pazienza facilmente"
"No"
"Davvero"
"Impossibile non ti ci vedo"

"Questo perchè la maggior parte delle volte inveisco contro le persone nella mia testa, avrei già litigato con molti"
"Io ti ho fatto perdere la pazienza?"

"No - sorrise timidamente - Fidati sono piena di difetti Henry. Tu invece?"
"Sono senza scrupoli - Elena negò con la testa, come se non gli volesse credere - Per davvero, ho fatto delle cose....Sto facendo delle cose"
"Che tipo di cose?"

"Vorrei tanto dirtele, rivelare tutto"
Elena si avvicinò prendendogli la mano, la perte che stava recitando era quella della povera ragazzina indifesa, dannatamente cotta di lui, e che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

Gli occhi chiari di entrambi si incontrarono, lasciando un calmo silenzio.

Henry aveva appoggiato la mano sul fianco che apparava tanto vicino a causa di quello slip dress, aveva alzato leggermente il mento per osservare meglio quelle labbra che bramava più di qualsiasi cosa.

Elena si diresse verso di lui, per iniziare un profondo e sensuale bacio.

Il biondo sorrise, era riuscito a portare a termine la sua seconda missione.

"Mi domandavo che sensazione avrebbe portato questo bacio... ecco riguardo a quello che ho fatto. Ho deciso di espandere il mio impero, qualcosa che non protrai immaginare, ma diventerò l'uomo più ricco e potente del mondo"

Elena rabbrividì a quelle parole, ma si mostrò egualmente soddisfatta, iniziandolo ad elogiarlo.

"Lo so, lo so. Non dovrai temere se sarai al mio fianco - suonava come un sorta di ricatto, e in effetti lo era-  Darò inizio a una epidemia, ma ho anche l'antidoto. Sono l'unico ad averlo. Può opporsi al mio virus e a tutti quelli che ho ideato"
"Intendi per davvero?"
"Si, ecco mi sembri una ragazza intelligente. Ho delle bombe, le posizioneremo nei luoghi più frequentati e poi boom distribuiranno quella sostanza per via aerea. Non puoi curarla con niente se non con l'antidoto, che guarda caso sono l'unico a possedere. Farà effetto in due settimane"

"Sei geniale- sorrise, creando quasi un'atmosfera spaventosa - Ovviamente ad un prezzo salatissimo. Parleranno solo di te"
"Parleranno solo di noi"
Aveva iniziando a parlare al plurale, essendo convito che avrebbe sostenuto la sua causa.

Ad ogni modo non ci sarebbe stata molta scelta, sarebbe morta. Anzi probabilmente l'avrebbe costretta a rimanere contro la sua volontà.

Per non perderla di vista l'avrebbe indotta a dormire da lui, ma infondo questo piano lo rimuginava da quando l'aveva trovata al Galà.

Elena silenziosamente si era posizionata al suo fianco continuando in uno spassionato bacio.

Ammetteva che non era male, a parte il suo piano e i suoi disturbi mentali, la sua presenza era piacevole in tutti i sensi.

Henry giocherellava con i lembi del vestitino, aveva portato le mani piano piano sempre più su.

La bionda giocherellava con i capelli.

In quel momento si era stancata della situazione, stava andando oltre, così pian piano si mise di nuovo sdraiata passando delicatamente la mano, accarezzandolo.

Cadde nel sonno, un sonno dannatamente profondo ma che desiderava più di qualsiasi altra cosa, per fuggire dalla realtà.

IMPOSSIBLE- eggsy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora