Prologo

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"Merda."

È tutto quello che riesco a pronunciare, con i capelli fradici per l'improvvisa tempesta primaverile, la giacca raggrinzita e le mutande gocciolanti. Perché ho messo le ballerine stamattina?

"Mamma, sono a casa!"

Mi precipito in casa, senza suonare il campanello o bussare, chiudendomi la porta alle spalle ansiosa di farmi una bella doccia calda.

Allontano le mie scarpe grondanti d'acqua con una smorfia, scuotendole leggermente e appoggiandole sul tappeto all'ingresso.

Alzo poi velocemente lo sguardo, aspettandomi di vedere mia madre indaffarata a pulire o a fare non so cosa.

"Mamma!"

Mi guardo intorno con più attenzione, strizzando gli occhi per la poca luce.

Un tuono improvviso mi fa saltare sul posto. Inizio a urlare più forte, una mano stretta al petto, da fifona quale sono.

"Mamma! Mi senti?"

Mi volto, felice di appendere la mia giacca e staccarmi quindi quel litro d'acqua in più di dosso.

Strizzo la mia coda alta con forza sul tappeto, ormai fradicio anche lui.

Perché mia madre non spunta fuori a rimproverarmi?

Sarà uscita a fare la spesa, la sua macchina non c'è nel vialetto.

Esce sempre a comprare qualcosa quando si annoia, poi si lamenta se spendo tutti i miei soldi in felpe.

Sbuffo, avviandomi verso la cucina.

La casa è irrealmente immersa nel buio, probabilmente a causa di un cortocircuito per la tempesta qui fuori.

A tentoni raggiungo il tavolo in legno al centro della stanza, rilassandomi.

Non mi ero accorta che stavo trattenendo il fiato.

Un tonfo sordo e lontano mi fa rizzare la pelle lungo la schiena.

Sgrano gli occhi, voltandomi immediatamente nella direzione del rumore.

Come se qualcuno abbia appena sbattuto contro qualcosa.

Tutto normale si potrebbe dire, se non fosse che in questa casa sperduta tra i campi irlandesi ci abito solo io con mia mamma, nessun animale, dato che ho la capacità innata di far morire anche dei pesci rossi.

Mi torturo il labbro inferiore coi denti, voltandomi nella disperata ricerca di un'arma di difesa. Trovo solo un mestolo da cucina abbandonato sul ripiano contro la parete.

Meglio che niente.

"Coraggio Bliss, respira, sarà sicuramente un corvo."

Faccio un respiro profondo, avviandomi a passi lenti e leggeri nuovamente verso il salotto.

La stanza è immersa in un silenzio surreale, se mi concentro posso sentire il mio battito cardiaco simile a quello di un fottuto colibrì.

Faccio un giro completo su me stessa.

"C-C'è nessuno?"

Un altro tonfo, ora più vicino.

Deglutisco quel poco di saliva che mi rimane in bocca, aumentando la presa sul mestolo.

"S-Sono armata!"

Provo a sembrare inutilmente minacciosa.

La pioggia all'esterno aumenta d'intensità, riempiendo il silenzio della mia casa.

Un lampo illumina lievemente l'ambiente attorno a me.

Bastano pochi secondi.

La televisione, il tavolino in vetro centrale, il divano più comodo del mondo e..

Sul tappeto, stesa a terra in una posa innaturale, immersa in una chiazza di sangue purpureo, mia madre.

Urlo a pieni polmoni.




Salve a tutti!

Sono nuova tra gli scrittori di wattpad, quindi non prendetevela con me se ho fatto casini tra copertina o che haha

Comunque, ricordo che è il prologo, che è stracorto e serve solo per introdurre i fatti.

Ce ne vuole haha

E nulla, spero successivamente di appassionarvi o non lo so anche farvi leggere più di tre parole della mia storia.

Aggiorneró stra presto, nel frattempo votate? Credo si dica così haha

xx :)

Bloody Lips [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora