Indossare i vestiti di Gemma, la sorella di Harry, mi fa un certo effetto. Non so bene se definire la sensazione come negativa o positiva, ma mi colpisce. Non credevo nemmeno che avrebbe fatto più indossare a qualcuno i vestiti di lei, dopo tutto quello che è successo. Io non ci sarei riuscita.
Gemma ed io comunque dovevamo avere più o meno le stesse misure: la maglia bianca fascia perfettamente il mio seno piccolo con la sua scollatura a v, mentre i pantaloni della tuta strusciano a malapena sul pavimento, leggermente più lunghi. Non mi guardo in nessuno specchio ne provo anche solo ad immaginare di stare bene con questi indumenti addosso; voglio solo sentirmi a mio agio e raggiungere gli altri.
Mi passo una mano tra i capelli ormai asciutti per sbrigliare gli ultimi nodi sul fondo e mi avvio, dopo un sospiro, verso la rampa di scale della casa: Harry è appoggiato di schiena contro il muro, i piedi su uno degli ultimi gradini. Sta giocando con il suo cellulare.
Inizio a scendere titubante i gradini, ancora sorridente al ricordo delle sue parole di poco prima; lui alza lo sguardo dal suo vecchio telefono e se lo infila in tasca, voltandosi verso di me e accennando un sorriso.
Sembra più.. Leggero? Felice? Sono a corto di aggettivi.
"Ehi"
Ha la voce molto roca, e subito tossisce per schiarirsela. Io ridacchio e mi porto una mano alle labbra.
"Ehi"
Lui sposta lo sguardo per la casa, grattandosi il capo per poi tornare a osservarmi.
"Andiamo?"
Cerco di non far trapelare alcuna traccia di divertimento per il suo insolito comportamento e annuisco, scendendo gli ultimi gradini con lui.
Raggiungiamo a passo svelto il soggiorno, trovando gli altri tre accomodati su un divano. Niall ha la testa appoggiata contro la spalla di Liam e gli occhi chiusi, mentre quest'ultimo è raggomitolato su se stesso e con la fronte abbandonata sulla spalliera del mobile.
Louis invece è seduto in modo composto, le braccia incrociate contro il petto e lo sguardo verso l'alto. Non dorme, e sembra che ci stia aspettando.
Non facciamo infatti in tempo a superare la soglia della stanza che Louis ci è davanti, le braccia tese lungo i fianchi e lo sguardo gelido; fissa Harry negli occhi con insistenza, il viso a pochi centimetri di distanza da quello dell'altro.
Io mi acciglio, pronta ad inveire contro i modi poco educati di Louis, ma il riccio fa un gesto calmo con la mano per fermarmi.
Confusa, alzo il viso verso Harry, ma lo vedo come impassibile, forse troppo tranquillo rispetto a Louis.
"Harry, che cazzo? Scompari nel nulla dopo ore con Bliss, e non ci fai sapere più nulla? E questa casa? Quando l'avresti comprata?"
Il riccio lo lascia urlare, sorvolando sul suo tono molto alto e rabbioso, che rischia pure di svegliare Niall e Liam.
Io deglutisco a fatica, torturandomi il labbro inferiore coi denti dal nervoso.
Nulla di quello che sta dicendo Louis ha senso per me.
Harry a questo punto sorride, per poi scoppiare a ridere. Non l'ho mai sentito abbandonarsi ad una vera e profonda risata, ma questa di certo non lo è. È quasi meccanica, spenta. I suoi occhi non sono coinvolti.
Prende poi un profondo respiro e, cogliendo di sorpresa Louis, dall'espressione confusa, lo spinge con le mani ad almeno tre metri di distanza, facendogli fare un volo per la casa che va a concludersi contro il muro.
Spalanco la bocca ed emetto un gemito di spavento; sono senza parole.
Louis è abbandonato contro la parete, che apparentemente non ha subito alcun danno. Ha il viso contratto in un'espressione dolorante ed io mi ritrovo a trattenere il fiato. Non si è fatto male, giusto? E' un vampiro.
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Bloody Lips [h.s.]
FanfictionBliss Connor ha diciannove anni, una vita ordinaria e la testa sulle spalle. È dopo lo strano incidente che subisce la sua famiglia che la sua vita inizia a cambiare drasticamente. Dopo lo scontro con Harry, un giovanissimo caporeparto di ospedale b...