Settimo Capitolo

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Chiudo la chiamata che ho appena fatto alla pizzeria qua vicino.

Ho apprezzato davvero il gesto di Harry di volermi preparare una cena ma.. Giustamente un vampiro non ha bisogno di fare la spesa, dunque il frigorifero era pieno solo di bottiglie di birra.

Sospiro, passandomi una mano tra i capelli; sono molto stanca e ho davvero bisogno di fare una doccia.

"Biondina allora stasera cosa mangiamo?"

Harry compare sulla soglia della cucina con un asciugamano nero attorno ai fianchi.

Cerco di mantenere un'espressione impassibile ma è inevitabile non osservare le gocce d'acqua che scorrono lungo il suo petto scolpito o le prominenti linee del bacino.

La pelle poi è ricoperta di tatuaggi color nero: uno in particolare mi colpisce, gli attraversa il petto e continua dietro la schiena.

Credo sia un araba fenice ad ali spiegate.

Lui tossisce, arruffandosi i capelli lunghi e umidi con un asciugamano più piccolo.

Chiudo un secondo gli occhi e, sentendomi andare letteralmente a fuoco, mi volto dall'altra parte.

"Non ti stavo fissando.. Mi.. Mi piacciono i tuoi tatuaggi!"

Parlo forse troppo velocemente, volendo sprofondare.

"Per me potevi anche continuare"

Torno a guardarlo, roteando gli occhi al cielo e perdendo il mio imbarazzo. Decido di voler sopprimere quel suo sorrisetto sempre dipinto in viso.

"Ah ho ordinato la pizza, sai no, visto che non sai cucinare"

So bene che non è la pura verità ma almeno smetto di concentrarmi sul suo corpo ancora dannatamente in bella vista.

Lui alza un sopracciglio, andando ad aprire il frigorifero per prendersi da bere.

"So che sei bionda e di conseguenza anche stupida, ma pensavo avessi notato che non ho i mezzi necessari per cucinare"

Sbuffo pesantemente: i miei capelli non si toccano.

"Siamo nel ventunesimo secolo Harry, i pregiudizi sulle bionde ormai sono un tale cliché"

Lui si volta, una birra tra le mani; io incrocio le braccia al petto.

"Hai ragione, allora affrontiamo il fatto che sei a malapena maggiorenne e sai già come rompere le palle ad un uomo"

Lo guardo storto, alzando le mani al cielo.

"Ma se avrai al massimo due o tre anni più di me!"

Harry mi fissa intensamente, stortando la bocca in un sorrisetto compiaciuto.

"Si, due o tre anni più qualche secolo"

Sgrano gli occhi, non capendo se stia scherzando o meno: i vampiri quanto possono vivere?

"Ragazzi, vi sentivo fin dal salotto, che succede?"

Entrambi ci voltiamo verso l'ingresso.

Louis è appoggiato allo stipite della porta con una spalla, mentre con una mano si stringe malamente il fianco ferito.

Quasi ho un mancamento.

"Louis! Santo cielo dovresti stare a riposo, avevi una ferita.."

Deglutisco, non riuscendo nemmeno a descrivere le condizioni del suo fianco prima della mia medicazione.

Lui mi fissa raggiante ed ho il secondo mancamento.

Harry dietro di me tossisce in falsetto.

"Biondina diciannovenne, ti ricordo che non siamo umani e che gli ho dato una bottiglietta di sangue: entro domani dovrebbe essere completamente guarito"

Bloody Lips [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora