Ottavo Capitolo

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"..Ti stai affezionando a lei, Louis"

Un lungo sospiro.

"Stai dando troppo peso a qualcosa che non c'è, Harry."

Sento un un colpo molto forte.

"Perché non lo ammetti a te stesso? Così ti sarà più facile rovinare tutto!"

"Cazzo fai piano, sta dormendo!"

Una risata per nulla sincera.

"E ti ostini a ribattere che non ti importi di lei?"

Qualche minuto di silenzio; mi sforzo di tenere gli occhi chiusi, girandomi verso la direzione da cui li sento parlare.

"Harry.. La storia non si ripeterà."

Storia?

"Lo hai detto anche l'ultima volta, Louis."

Non so di cosa stiamo parlando ed è frustrante: ho fatto qualcosa di sbagliato?

"Smettila! Devi piantarla di tirare fuori il passato ogni fottutissima volta Harry. Sbagliare è umano cazzo"

Silenzio.

"Ti dimentichi ogni volta che tu non rientri nella categoria"

Mi sento quasi in colpa ad origliare, ma è inevitabile dato che sono nella stanza accanto.

"Dove sei stato stanotte?"

Harry sbuffa annoiato, lo immagino accigliarsi verso Louis.

".. Vuoi cambiare argomento Louis? Benissimo, parliamo del fatto che metà Setta sa dove abitiamo, che ne ho uccisi due al parco qua vicino e che probabilmente entro stanotte dovremo fuggire di nuovo."

Trattengo un gemito involontario a quelle parole. Ha detto setta o ho sentito male?

Cerco di non pensare poi a tutto ciò che comporterebbe la sua ultima frase.

"Tu... Cosa? Cazzo. Cazzo!"

Questa volta distinguo chiaramente il rumore di un vetro che si infrange in mille pezzi contro qualcosa.

"Per quanto dureremo Louis, quanto? Quante ore mancano a quando finalmente li affronteremo? Siamo più forti e.."

"Harry, smettila. Ne abbiamo già parlato, la comunità non vorrebbe mai sfidarli.. E solo io e te, per quanto tu sia assetato del loro putrido sangue, non bastiamo."

Sospiro lentamente, massaggiandomi le tempie con le dita: volevo più risposte? Eccomele servite, di prima mattina, senza aver bevuto nemmeno un caffè e tutte in una dannata volta.

Quando torno ad aprire gli occhi, trovo Louis sulla soglia della sala che mi fissa pensieroso.

Ha le mani incrociate contro al petto e la schiena abbandonata al muro; i suoi capelli sono scompigliati e mi trattengo dall'andare a sistemarglieli.

Fingo di essermi appena svegliata, mettendomi a sedere sul divano e provando a sorridergli.

"Da quanto sei sveglia Bliss?"

Cazzo, sono una pessima attrice.

Il sorriso mi muore sulle labbra e abbasso lo sguardo sulle mie mani, torturandomi il labbro inferiore con i denti.

Lui sbuffa, scuotendo il capo e sedendosi sul divano di fronte a me; si passa entrambe le mani sul viso.

Sembra distrutto e vorrei abbracciarlo.

"Beh sei ancora qui, quindi non penso tu abbia sentito granché"

Prova a scherzarci su, ma nei suoi occhi non c'è traccia di divertimento.

Bloody Lips [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora