𝑉𝑒𝑛𝑡𝑖𝑠𝑒𝑖

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Mattheo.

Alzò lo sguardo fissando i miei occhi che tenevo già sulla sua figura, mi fissò intensamente, ragionando sulle parole che le avevo appena detto, capendo che le avevo appena detto che la amavo e aprì la bocca come se fosse sul punto di dire qualcosa, ma dalle sue labbra non uscì niente, perché subito si scontrarono con le mie.

Mi mise le mani sul petto e la  guardai allontanarsi un istante, per capire come avessi reagito, ma subito riportai le nostre labbra unite, la presi dai fianchi e la feci sedere sopra di me.
Lei inserì le mani nei miei capelli, tirandoli leggermente e io portai le mie labbra sul suo collo, lasciandoci una scia di baci fino ad arrivare alla scollatura della sua uniforme.

La guardai negli occhi per chiedere il permesso, e quando lei annui, iniziai ad aprire tutti i bottoni della camicetta che erano ancora abbottonati, gliela sfilai e la buttai a terra, rimanendo un istante a fissarla.
Lei portò le sue mani sul mio petto, per poi farle finire sulla fine della mia maglia, la sfilò e rimanemmo tutti e due a fissarci per un istante.

Stava scorrendo lo sguardo su tutto il mio petto, scorgendo con lo sguardo tutte le mie cicatrici che ormai non avevo nemmeno più intenzione di nascondere.
Mi prese la mano, per poi fissarmi, facendomi stendere sul letto, la vidi passare la sua mano su tutto il mio petto, fino a quando iniziò a posare le sue labbra con cautela, lasciando baci leggeri su tutte le mie cicatrici, e questo non fece altro che farmi aumentare la voglia di lei, di poterla amare tutti i giorni, senza nessuno che ci dicesse cosa era giusto o cosa era sbagliato, senza delle stupide regole che ci vietassero tutto questo.

Le presi dolcemente il viso portandolo vicino alla mia faccia è lasciando dei piccoli baci leggeri sulle sue labbra, ma lei si staccò piano piano.

Incerta, iniziò a parlare prendendomi le mani e incastrandole nelle sue.
"Chi ti ha fatto tutto questo?"
Io abbassai lo sguardo sulle nostre mani, ma le dissi la verità.
"Mio padre... lui lo faceva per far sì che io obbedissi ai suoi ordini"
Alzai lo sguardo fissando i suoi occhi, mi guardò dispiaciuta e io la rassicurai.
"Tranquilla, è successo molto tempo fa, ormai ho imparato a conviverci"
Le sorrisi appena e lei fece scontrare di nuovo le nostre labbra.

La presi per fianchi, scendendo fino ad arrivare alla sua gonna, la sfilai e mi misi sopra di lei.
Portò le sue mani sopra la mia cintura e sfilandola mi sfilò i pantaloni.

Ci girammo tutti e due quando sentimmo lo scatto della porta e io presi subito la sua mano smaterializzandosi in camera mia.

Beverly.

Mi guardai attorno, capendo di essere nella sua camera e lui subito sfilò gli ultimi vestiti che mi coprivano facendo lo stesso con i suoi.
Guardandomi negli occhi, subito entrò nella mia intimità e io misi le mie mani sulla sua schiena.

Iniziò ad entrare dentro la mia intimità dando spite più forti una dopo l'altra, portando le sue labbra sul mio collo, iniziando a baciarlo, fin quando tutti e due arrivammo sull'apice del piacere.

Si lasciò cadere su di me, spostandosi al mio lato poco dopo e si giro a guardarmi, cingendomi con un braccio.

"Ti amo anche io Mattheo"

***

Quando fu finita anche l'ultima ora di artimanzia, presi la mia borsa uscendo dall'aula e andai fino in sala grande per il pranzo.

Presi posto accanto a mio fratello salutandolo e mi rivolse un sorriso, salutai anche Blaise seduto davanti a me, mentre Tom e Bella invece erano seduti più distanti da noi.

Iniziai a mangiare ma poco dopo sentii delle mani posarsi sopra i miei fianchi e lasciarmi un bacio sul collo.
Mi voltai vedendo Theo sedersi accanto a me sorridendomi e gli sorrisi a mia volta.

Poco dopo però delle risatine suonarono dalla parte opposta del tavolo e mi voltai per vedere la Parkinson ridere guardandomi.

"Alla fine il figlio di signore oscuro si è messo con la piccola Malfoy eh, siamo sicuri che sia alla tua altezza Mattheo?"
Cercai di ignorarla stringendo la forchetta mentre mio fratello le diceva di stare zitta.

"Alla fine ha deciso di essere la sua puttana, peccato, ma possiamo anche dividercela vero Riddle?" Disse Nott è subito voltai lo sguardo verso di lui alzandomi lentamente, ma nemmeno il tempo di dire qualcosa che già Mattheo si stava avvicinando a lui per poi tirargli un pugno ditto nello stomaco.

"Che cazzo hai detto eh? Ripetilo forza, vediamo se riesci anche solo a parlare poi!" Disse per poi buttarlo a terra.

Vidi l'espressione di mio fratello riempisti di rabbia e capì subito che se non avessi immediatamente fermato i tre sarebbe successo un casino.

Mi feci strada verso di loro ma
qualcuno mi tirò per i capelli facendomi fermare.

"Allora quanto ti paga Mattheo, 50 galeoni all'ora? Oppure lo fai grat-
Smise di parlare quando la mia mano entrò in collisione con la sue faccia e lei si porto la mano sulla bocca per poi guardare il sangue che le scendeva dal naso.

"Parkinson non ti conviene, ti avverto"
Mi girai vedendo che ora Nott era sotto Mattheo mentre mio fratello gli sferrava calci dall'alto, feci per andare da loro e fermarli ma ovviamente la Parkinson non ascoltò le mie parole e mi butto per terra.

Iniziammo a tirarci insulti e poco dopo presi la mia bacchetta puntandogliela al collo, ma sentii delle braccia prendermi per poi portarmi via, mentre dietro di me si sentì la voce di Silente urlare e vidi Tom che cercava di dividere i tre.

Quando però mi ritrovai fuori dalla sala grande, ed entrai in uno dei bagni di Hogwarts le mani che mi impedivano di staccarmi mi liberarono, e subito vidi Bella che si allontanava da me.

Cercai di ritornare fuori ma lei me lo impedì strattonandomi lontano dalla porta.

"Che cazzo fai, sei impazzita?!" Mi urlò e io cercai di calmarmi.

"Mi ha dato della puttana, cosa dovevo fare, starmene per i fatti miei?" Le dissi con un tono di voce alto.

"Beh a me non sembra che abbia tutti i torti sai?" Disse ghignando e io la guardai male.

"Non puoi dire così pure tu, ascolta, io e Blaise non abbiamo fatto nulla, era solo un gioco, lui era ubriaco e io nemmeno sapevo che si trattasse di lui, ero bendata!"

"Ma lui no!" Disse urlando.

"Bella perché te la prendi tanto con me? Io ho anche cercato di sistemare le cose più volte e tu non vuoi neanche ascoltarmi, Blaise è disperato, non lo ho mai visto così, fidati tiene molto a te"

La vidi fissarmi per poco, per poi prendere un foglio di carta, bagnarlo con l'acqua per poi avvicinarsi e iniziare a tamponare il sangue che scorreva dal mio labbro spaccato.

"Io, lo so che tu non centri niente, ma non riesco a capire il motivo per il quale lui lo abbia fatto, sapeva che eri tu" disse e io le presi la mano, guardandola negli occhi.

"Lo so che sei arrabbiata con lui, ma prova a parlarci almeno, lui ci tiene a te" le dissi e lei mi guardò per poi abbracciarmi.

"Mi sei mancata tanto" le dissi.
"Anche tu"

"Forza andiamo ora, ti sei messa proprio dei guai"

Ci dirigemmo verso la sala grande e mentre aprivamo la porta lei parlò.

"I vestiti di Riddle sono sul tuo letto comunque, credo ne abbia bisogno"
Ridacchiò.

Un Riddle e una Malfoy~MRDove le storie prendono vita. Scoprilo ora