~L'azione~

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--Salto temporale--

Jennie pov
A distanza di una settimana dalla festa il grande giorno era finalmente arrivato. La prima fase del piano prevedeva che mio padre firmasse l'autorizzazione per il gemellaggio. E già questa cosa non sarebbe stata semplice. Il resto del piano:
1) Convivere a casa di Lisa, senza destare sospetti e fingendo un rapporto di amicizia.
2)Rivelare alla madre della mia ragazza che stiamo insieme, dopo aver verificato che le vada a genio.
3) Non baciare e scopare Lisa
(soprattutto davanti a sua madre) per ben 5 mesi, la parte più difficile.
4)La notte del mio 18esimo compleanno, passare a casa, per prendere le ultime cose e fuggire, in un appartamento in affitto lì vicino. Insomma, non so se ce l'avremmo fatta ma ci speravo veramente, perché era l'unico modo per uscirne. La notte non riuscii a chiudere occhio, trascorsi le mie ore di sonno su instagram, come stava succedendo sempre più frequentemente. Ma il cellulare non riusciva a distrarmi -come speravo- da ciò che avrei dovuto affrontare il giorno dopo. Mi addormentai alle 4 del mattino, svegliandomi verso le 8, era domenica. Quindi mio padre non lavorava.. Lisa arrivò verso le 9 e mezza, doveva esserci per porre la sua firma sull'autorizzazione. Mio padre era già spaparanzato sul divano, come al solito." ei papà" , esordii con voce tremante. " cosa c'è", rispose svogliato, "oggi devi firmare delle cose", "che devo firmare?", "dei documenti di scuola, per un progetto devo vivere a casa della mia compagna, dovrebbe arrivare tra poco a portarti il foglio", "io non firmo un bel niente". Era l'ultima cosa che avrei voluto sentire. "Ma il progetto è obbligatorio, lo ha deciso la scuola", "allora lasci la scuola", "devo andarci fino ai 18 anni, e manca ancora qualche mese", "oh senti, io firmo solo perchè non voglio finire nei guai, ma se un giorno venissi a dirmi che vuoi andare all'università finisci male!", chiaro, non aveva i soldi per pagarmi gli studi, nonostante spendesse milioni di won al mese per quelle sigarette del cazzo. La nostra conversazione fu interrotta dal suono del campanello, Lisa, la mia salvezza, era arrivata.

Lisa pov
Jennie mi spalancò la porta con un sorriso teso, e per la prima volta vidi suo padre, steso sul divano, con lei me lo aveva sempre descritto. Cercammo di non dilungarci troppo, porsi al signor Kim i documenti, lui firmò titubante, e, quando pensammo fosse davvero finita, la situazione prese una piega inaspettata: lui iniziò a fare insistenti domande su questo progetto, in particolar modo su di me. Jennie notò il disagio nel mio volto, ma cercò comunque di restare calma, " Papà, Lisa deve aiutarmi a fare le valigie", disse lei, indugiando. "Tu non hai capito, non te ne andrai da nessuna parte!" rispose gridandole contro. "Ma papà-", "Fingerai di stare da lei, ma tu non esci da questa casa finché con te lo dico io!", detto ciò la spinse di forza contro il muro, davanti ai miei occhi, io preoccupata corsi da lei per controllare se stesse bene. "E tu, vattene, non mettere mai più piede qui!" Ora si rivolgeva a me. "Lei non la scamperà liscia signore", "Lisa non farlo!", urlò la mia ragazza. "Ah io? Ragazzina vedi di non fare la spia che cerca di salvare la situazione! O saranno guai per te!" ribatté lui, "Non mi importa, mi basta solo che lei finisca dritto in galera!", detto questo presi per mano Jennie, ancora sotto stato di shock, e feci per uscire di casa, ma lui mi afferrò per un polso e mi strattonò a terra.

Jennie pov
Aveva fatto del male alla persona a cui tenevo di più. Era l'ultima cosa che volevo. come potevamo fuggire ora? Mi misi a gridare, sperando che qualcuno ci sentisse, e, per fortuna, la madre di Jisoo spalancò la porta. "Ei, ma che succede qui?" Chiese preoccupata. "Oh vedi, Jennie si è fatta male, le è caduto un bicchiere, ma non è nulla di grave, sta gridando per lo spavento", rispose mio padre. "Non la porti al pronto soccorso?", chiese lei preoccupata. "Ma no, si sarà fatta qualche graffio, un po' di acqua ossigenata ed è come nuova", cavoli, se era bravo a mentire. "Tesoro, adesso prendi le valigie e vai da Lisa", aggiunse. Evidentemente non poteva continuare, la signora Kim sembrava non voler andarsene, quindi io e Lisa stemmo al gioco. "Ok papà, ci vediamo", lo salutai con la mano, anche se non l'avrei più rivisto". Noi uscimmo insieme alla mamma di Jisoo e ci avviammo verso casa, la mia nuova casa, con le idee più confuse di prima. L'uomo che non voglio chiamare padre aveva ferito la mia ragazza, non oso immaginare cosa sarebbe successo se...meglio non pensarci. Ora quel capitolo della mia vita era finalmente chiuso, anche se le mie ferite erano ancora sanguinanti.

Rosé pov
Io ero a casa Manoban quando le due piccioncine entrarono timidamente con le valigie. Scambiammo quattro chiacchiere e le lasciai sole per sistemare la stanza che mia cugina avrebbe condiviso con Jennie, che dire, questa cosa era un po' sus, però zia non sospettava niente. La aiutai con le faccende e me ne andai da Jisoo a fare i compiti, anche se in realtà guardammo una serie TV per la maggior parte del tempo. Mi aveva detto delle urla che aveva sentito a casa di Jennie, e che sua madre era andata a controllare. Chissà perché, loro non mi avevano detto niente su questo incidente casalingo, ma evidentemente poco importava.

Jisoo pov
Ero l'unica, assieme a Lisa, a sapere la verità dietro al signor Kim, Jennie mi aveva telefonato per raccontarmi l'accaduto. Sembrava distrutta anche solo dal pensiero che il padre abbia sfiorato la sua ragazza, si era promessa di non metterla in mezzo e di proteggerla ad ogni costo, ma non era riuscita a tenerla lontana dalle grinfie di quel maniaco. "Ascolta, non è colpa tua, sapevamo che non tutto sarebbe andato bene, ma ora il peggio è passato", queste erano le mie parole di conforto per lei. In questo momento mi rendo conto di essere la psicologa del gruppo.

Lisa pov
Jennie era molto fredda, nei miei confronti. "Sarà perché adesso vivremo nella stessa casa per 5 mesi", pensai sulle prime. Anche se poi mi accorsi che non fosse solo quello, che c'era qualcosa di più, proprio quando il peggio era passato, qualcosa di più grande stava arrivando. Le avrei parlato quella sera stessa, non volevo rimanere in quella situazione un minuto di più. Di solito mi parlava sempre, mi cercava per baciarmi...ma oggi sembrava voler evitarmi, era immersa nei suoi pensieri. Tutto ciò mi fece riflettere: ho fatto qualcosa che non va? Probabilmente era lo stress, vedendo ciò che avevamo fatto, era in uno stato di shock, mi disse Rosie al telefono. Ci misi una pietra sopra e aspettai la sera per chiarirmi con lei.

Spazio autrice
Ciaooo, come avrete letto tutti si sono finalmente messi in azione e il piano è stato attivato, ma cosa avrà Jennie da farle evitare la sua ragazza? Lo scopriremo nella prossima parte! Inoltre volevo approfittarne per ringraziare un'amica molto importante per me (non dico il nome che sennò si imbarazza hahaha), perché mi ha ispirato la personalità di Jisoo, quindi grazie, psicologa del nostro trio! Ci vediamo alla prossima!

𝑺𝒕𝒂𝒚 𝑾𝒊𝒕𝒉 𝑴𝒆 ~ 𝑱𝒆𝒏𝒍𝒊𝒔𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora