burattinaio /Wolfstar Royal Au\ +18

𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 9

spero che vi stia piacendo

«tu credi che la principessa sia quella giusta?» chiese Marlene mentre guardava Dorcas che si rivestiva

«nel senso, non hai mai visto il padrone nella sua... fase da lupo».

«beh, lo scopriremo presto, manca poco alla mezzanotte» disse Dorcas fissando la luna alta in cielo.

«devi proprio andare?» sbuffò la bionda.

Dorcas rise «sono il siniscalco del conte, è il mio lavoro»

«lo dici sempre»

«perché è il mio lavoro»

«sono stata poco nelle altre sale, com'è la principessa?».

«graziosa... capelli neri e ricci, occhi grigi, figura davvero niente male»

Marlene aggrottò le sopracciglia sottili.

«ti piace?» chiese.

Dorcas fece la linguaccia «è davvero niente male, devo ammetterlo» dichiarò.

Marlene le tirò un cuscino girandosi al lato opposto per non guardarla.

«Dai Mar, scherzavo» rise Dorcas «lei ha occhi solo per il conte ed in più hanno anche un cucciolo insieme».

Marlene mormorò una bestemmia «devi andare a lavorare, no? E vai».

Dorcas scosse la testa ed uscì

❥︎

Sirius si ristese dopo aver dato la poppata a Marcelle, stava per spegnere la candela ma si accorse che Remus non c'era e dei rumori molesti provenivano da basso.

La principessa prese il piattino e c'infilò la candela sopra, prese la sua vestaglia che stava per scivolare via dalla poltrona ed iniziò a scendere.

Dorcas tentava di calmare il conte, sopraffatto dal suo lato animalesco che aveva chiamato Moony ma non ci riusciva.

il siniscalco era ferita e Remus implacabile: guizzava di qui e di li, graffiando muri e rompendo mobili.

Sirius li spiava immobile, terrorizzato dalla paura.

riusciva a pensare solo una cosa: quello non era il suo Remus.

Dorcas tentava ancora una volta di calmarlo, infliggendo piccoli colpi con la lama di alabarda qui e li nel pelo, ma nonostante Moony fosse ferito, si arrabbiava ancora di più.

Entrambe le braccia di Dorcas grondavano sangue e stava per svenire dal dolore e dalla stanchezza data dal sangue perduto.

Dorcas cadè seduta, con il fiato grave, pronta ad accettare la morte che le avrebbe causato il suo padrone.

«mi dispiace Remus... io... non riesco a difenderti come promesso» mormorò grondando lacrime sincere.

Sirius, ripretosi dal suo stato di trance, gettò la candela via, correndo a difendere Dorcas.

la ragazza mulatta lo guardò stupita «signorina... scappate, andate via, questo non è il conte che tanto amate, prendete Marcelle e dimeticatelo»

Sirius non parlò, ruppe la sua vestaglia, ne fece strisce e medicò la donna «signorina... ».

Sirius sorrise baciandole la fronte «va, ci penso io a lui».

«n-no, no è pericoloso, non vi lascio sola»

Frank entrò con il suo aiutante Severus, nonché marito di Lily e presero Dorcas di peso.

la ragazza mulatta si dimenava e urlava per restare li ma i due, insieme, erano più forti di lei e dunque la trascinarono da Sibilla, in infermeria.

Sirius rimase solo con Moony nella stanza.

la paura era svanita di botto, sostituita da una rabbia cieca, protezione verso il piccolo Marcelle che sognava angeli e cose belle, ancora ignaro di come e quanto fosse crudele il mondo

«COSI CI SI COMPORTA?!» urlò Sirius.

si ripeteva che ciò che stava facendo era giusto e che quello non era il suo Remus.

Moony in risposta cercò di attaccarlo dirignando le fauci.

il principe fece un passo indietro facendo schioccare una frusta d'argento davanti a lui, lasciatagli dalla madama dopo che aveva partorito e serviva appunto per occasioni del genere.

Moony, infatti, al suono della frusta iniziò a latrare come un cucciolo impaurito che voleva il latte da sua madre.

Sirius continuava e Moony latrava a causa del dolore alle orecchie provocato dal rumore forte e dall'argento bendetto che vi brava.

Cadè in ginocchio e poi in posizione fetale, con la coda tra le gambe umanoidi.

Sirius posò la frusta, rimise a posto la stanza ed aprì l'immensa finestra e potè vedere chiaramente la luna coprirsi di nuvole cariche di pioggia primaverile.

come a voler dire che, per solo questa volta, aveva perso la battaglia.