«LASCIATEMI ANDARE» urlò il principe ai villani.
Mani viscide e rozze gli toccavano indirettamente la pelle coperta da un tessuto fine che componeva la sua camicia da notte.
Le donne avevano il volto corrucciato, una torcia nella mano destra e un forcone nella sinistra.
Volevano sbarazzarsi di quella principessa che si fingeva uomo, quello sbaglio, indegno di diventare Re, Regina o chiccessia.
Lo stavano consegnando a colui che ritenevano un giustiziere peggiore del Boia:
il conte Remus Lupin.
Una contadina bussò al portone del castello tirando una grossa catena.
Una donna dalla pelle scura, in divisa da siniscalco con taglio di capelli Militare, aprì il portone seccata
Fissò attentemente i villani distrutti e sfiacchiti ulteriolmente dal viaggio ed alzò un sopracciglio.
«cos'avete li?» chiese Dorcas.
i villani le gettarono ai piedi Sirius che gemette di dolore.
Alice la raggiunse «tenetevela, o, oppure qualsiasi altro sesso abbia questo essere» disse il mugnaio.
«portatela dal vostro signore, fate si che la ammazzi, non vogliamo un essere senza sesso al trono, merita di morire».
«che diavolo dite?» chiese la siniscalco.
Alice invece ci pensava su, effettivamente poteva essere un'idea.
Non uccidere, per carità, ma al padrone sarebbe servita una compagnia diversa dalla loro, effettivamente.
Abbassò lo sguardo, la "ragazza" stava piangendo, umiliata da quel trattamento.
Alice ebbe compassione, guardò Dorcas.
La ragazza la guardò a sua volta e scacciò i villani.
«venite principessa, non vi faremo del male» disse Alice aiutandolo.
«come vi chiamate?» chiese.
«Sirius» disse il ragazzo dai capelli neri.
Dorcas gli battė il pugno sulla spalla «benvenuto in famiglia» annunciò asciugandogli una lacrima.
Sul viso di Sirius si formò un piccolo sorriso «Grazie».
Alice lo fece entrare.
Sirius fissava con orrore le quantità di teste a mo di trofeo appese.
Strinse la mano di Alice quando Dorcas lo fissò con accusa.
«avete l'intimo distrutto» disse alzandogli una spallina ricamata.
«gli faremo cambiare abito, non temere Dorcy» disse il soldato con un sorriso.
Dorcas arrossì appena mentre Alice saliva le scale con Sirius.
Lo fece entrare in una camera da letto matrimoniale illuminata da un candelabro con 120 candele attaccato al soffitto.
L'elfo stava accendendo il camino «damigella Alice, chi è la signorina?» chiese.
Gli elfi avevano questo specifico lavoro, accendere le candele.
«Un'ospite, si chiama Sirius» disse Alice.
«gli prepari un bel bagno caldo?».
l'elfo sorrise «certamente» esordì sparendo in una stanzetta.
Sirius voleva parlare ma non ci riusciva.
«venite, signorina, il bagno è pronto» disse Alice dalla porta.
Sirius annuì seguendola.
«vi... da fastidio se mi spoglio?» chiese rosso.
Alice sorrise «no, tra ragazze ci si capisce» lo giustificò.
«io ehm... in teoria dovrei essere uomo, ma sono... entrambe le cose».
Alice sgranò gli occhi «possibile? Siete per caso vittima di un sortilegio di una strega cattiva?»
«n-no, sono nato cosi» disse Sirius.
Alice tenne la bocca leggermente aperta.
«beh, che cosa meravigliosa» esordì.
Sirius alzò un sopracciglio «non dover essere incatenato in un genere che non ci appartiene spiritualemente, che cosa romantica».
«se... lo dite voi, Alice, ma quindi... per voi... Alice... io sono una ragazza».
«si, se non vi dispiace» disse Alice sorridendo.
«beh, no, non mi dispiace» mormorò Sirius.
Alice fece un inchino «voi fate il bagno, io vi preparo un altro intimo per dormire».
Sirius annuì entrando nel bagno «con permesso» sussurrò.
Alice sorrise andandosene.
Remus stava tornando nella sua camera quando vide Alice uscire dalla stanza per andare alle lavanderie.
Alzò un sopracciglio «Alice, perchė... Alice?».
Alice era già scesa.
Remus alzò un sopracciglio entrando nella camera.
Sbuffò iniziando a spogliarsi ma sentì un lo sciabordìo dell'acqua dal bagno.
Alzò un sopracciglio entrando in bagno.
Vide Sirius nella vasca e riuscì immdiatamente dopo sbattendola.
«ALICE» letteralmente Ruggì.
Alice tornò nella camera con un intimo nero: l'unico che aveva trovato.
«signore, cosa ci fate qui?».
«cosa ci fa quella ragazza nella MIA vasca da bagno?!».
«Oh... innanzitutto si chiama Sirius e... ecco... non sapevo che sareste tornato questa notte ma aspettate, fate vestire Sirius» disse zampettando verso il bagno.
Remus era sull'orlo di una crisi di nervi.
Sirius uscì dal bagno, con i capelli bagnati con Alice che gli faceva da scudo.
«Lasciatelo stare» disse immediatamente Alice.
«Signore, le camere sono in disuso, signore, metà del castello è in rovina, ora che abbiamo ospiti, dobbiamo mettere in ordine, ma lasciate che Sirius dorme con voi solo questa notte, domani rimetteremo posto ad una stanza»
Remus voleva arrabbiarsi, però Alice aveva ragione, castello non riversava in condizioni meravigliose.
Remus appunto sbuffò fissando Alice ed i suoi occhioni da cerbiatto.
«e va bene, lascialo dormire qui, domani ne parliamo» la liquidò fissando le vergogne di Sirius in semi-trasparenza.
Alice se ne andò zampettando e con un sorrisino in volto.
«Dio che vergogna» mormorò Remus.
Sirius se ne stava vicino alla porta del bagno con gli occhi bassi.
«senti... Sirius, fa finta che io sia tuo fratello maggiore, hai fratelli maggiori?».
«sono io il maggiore» disse Sirius «ho un fratello ed una sorella minore».
«okay okay, fa finta che io sia qualcuno di loro ok?» chiese Remus mentre si spogliava.
Sirius annuì infilandosi per primo al di sotto delle coperte con il cuore che batteva senza sosta.
Remus gli diede le spalle per non mostrargli che fosse rosso in volto.
Teneva una mano tra i pettorali, il suo battito cardiaco era la sua ninna nanna, anche se ora era tremendamente nervoso.
Chiuse gli occhi «buona notte» mormorò Sirius.
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burattinaio /Wolfstar Royal Au\ +18
Misterio / SuspensoTemi dedicati Il morbo della peste nera è scomparso da un po' di tempo, ormai. c'è chi pensa sia stato l'aiuto divino, chi demoniaco, chi nel destino ma tutti concordano su un unico capro espiatorio; il conte Remus John Lupin un ragazzo, per essere...