Mi ero scocciato a stare in quel posto dimenticato da dio, così me ne andai.
Quando uscii dal locale mi resi conto che erano ancora le sette e che non avevo voglia di andare a casa, allora decisi di andare in giro per strada senza una meta ben precisa, ma senza neanche accorgemene mi avviai verso casa di Bethanie.
Ma che cavolo stavo facendo?Non sapevo che fare, o cosa rispondere a quella domanda. Ero rimasta immobile e muta con gli occhi sbarrati e il fiato corto, con il telefono appoggiato tra il collo e l'orecchio.
"Oh ehm, io non so che dire.."
"Non devi ringraziarmi, sono io che devo ringraziare te." "Ascoltami bene, voglio che ti presenti per un colloquio giovedì alle 4. L'Accademia è sulla 5th avenue. Basta che entri nella hall e ti rivolgi alla reception chiedendo di me. Dovrai salire fino al terzo piano, lì basta entrare dalla porta principale e mi troverai lì."
"Oh.. certo. Ma come farò a riconoscere l'accademia?"
"Fidati, la riconoscerai."Ero arrivato. Parcheggiai la macchina di fronte a casa di Bethanie e suonai al campanello.
Din don
Ma chi era a quest'ora? Non aspettavo visite e soprattutto non ne volevo avere visto che ero già abbastanza scombussolata e stanca di mio. Magari era il postino, ma il postino passa di mattina, o forse era Jamie che era tornato a casa?
Aprii la porta e vidi lui, con gli occhi rossi e i capelli arruffati.
"Jace.."
"Bethanie ti prego fammi entrare. "
"Stai in uno stato pietoso, se non ci sono io a farti da mamma ti riduci sempre così?"
"Parliamone dopo, ho bisogno del tuo divano"
Entrò barcollando su se stesso, sbattendo il ginocchio all'angolo della porta e buttandosi sul divano. Non avevo parole, era ubriaco fradicio.
Ad un certo punto iniziò ad urlare "Bethanie vieni qui ti pregooo"
"che vuoi?" dissi molto infastidita.
"Io mi sono ubriacato lo sai?"
"l'avevo immaginato"
"ti penso costantemente bethanie, io ti giuro non riesco a starti lontano" iniziò a gesticolare con le mani, il tono della sua voce si alzò e i suoi occhi ancora più rossi, mi faceva paura.
"io...io non ce la faccio, tu mi capisci Bethanie, io ti voglio da quando ti ho vista quel giorno a casa mia, mentre imprecavi e hai fatto cadere quel vaso.."
"tu stai delirando Jace, hai bevuto troppo"
"Bethanie io ho rinunciato a farlo con una strafiga, perché voglio te. Non mi è mai successo, ti rendi conto?"
"Basta ora dormi" Tentai di alzarmi ma mi afferrò per le braccia stringendo i pugni, mi portò a se facendomi appoggiare la testa sul suo petto. Potevo sentire il suo respiro.
"Ti prego dormi con me, non lasciarmi solo."
Ero stanca, ma non volevo dormire in un divano attaccata a lui in una posizione scomoda e anche indecente, così decisi di rimanere lì finché non si fosse addormentato.
"Ok Jace, ora basta."
Ci accovacciammo insieme, intrecciando i nostri corpi alla perfezione, mettendo le nostre teste una sopra l' altra, le sue braccia sui miei fianchi, con il suo mento appoggiato sulla mia fronte, e le mie gambe intricate con le sue. Forse non stavo così scomoda, e piano piano le mie palpebre si fecero pesanti e la stanchezza iniziò a farsi sentire... e mi addormentai.Aprii gli occhi, ero steso su un divano che non era il mio ma che aveva aria famigliare, la mia testa era appoggiata su qualcosa e sentivo un profumo misto di lavanda e ... fumo?.
Guardai l'orologio, erano le nove di sera. Abbassai lo sguardo e vidi che c'era qualcuno appoggiato su di me, era Bethanie, che dormiva accovacciata, con i capelli che le cadevano a terra e il suo fiato sul mio collo. Era piacevole stare abbracciato a lei, era così piccola e morbida che sembrava abbracciare un cuscino. Le misi le mani tra i capelli e passando le dita su ogni ciocca, ne assaporai il profumo. Dovevo ammettere che era bellissima, così bella che sembrava intoccabile, una bambola che dovevo trattare con cura e proteggere.
Mosse un braccio, poi fece un gemito, si stava svegliando.
"Ehi.." disse alzandosi la testa e poggiando un gomito su quel poco spazio che era rimasto del divano.
"Ben svegliata" dissi sgranandomi gli occhi e mettendomi un braccio dietro la testa.
"che ore sono?"
"le nove"
"dovresti andartene"
"posso rimanere quanto vuoi"
"lo so, ma tua zia e tua sorella saranno in pensiero per te."
"Loro stanno bene senza di me, fidati"
"beh, io sto morendo di fame, vuoi qualcosa?"
"Un panino"
"E panino sia!"
Mi alzai dal divano, mi abbassai la maglietta, mi passai le mani tra i capelli stranamente ancora lisci e mi avviai verso la cucina.
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Can't Than With Us
General Fiction"tu sei pazzo" "sono solo ricco" Bethanie ha sempre avuto una vita difficile, tra l'occuparsi del fratellino, la scuola e la casa, non ha mai avuto tempo per se stessa. Frequenta le superiori ed è appassionata d'arte e musica e un giorno vorrebbe fa...