Capitolo XIII - Amore o sesso?

15 1 0
                                    

"Sto cercando il signor Cleer"
"48esimo piano, seconda porta a destra.. lei è?" chiese la donna continuando a picchiettare i tasti sulla tastiera del computer.
"Signorina Bethanie Smith, è stato il signor Cleer che mi fatto venire qui"
La donna prima mi scrutò attentamente poi accennò ad un lieve ed impercettibile ghigno.
"La sta aspettando di sopra, mi ha avvisato del suo arrivo"
Presi la mia cartella dei disegni a mi avviai verso di sopra. Aprii la porta e mi trovai immersa in un altro mondo. Era uno studio, ma sembrava tutto fuorché uno studio tradizionale, lo avevo inteso solo grazie ad una specie di scrivania semicircolare che si trovava d'avanti ad una finestra che prendeva tutta la parete e si affacciava sulla città, un po' come quella a casa di Jace.. no, basta pensare a lui.
Sui muri corallo e fucsia erano appesi quadri, foto e qualche specie di scultura nera e bianca laccata a forma di animale.
Il lampadario era a forma di quadrato e aveva dei cristalli che facevano da riflettenti e scendevano lunghi verso terra. Vi erano due divani neri di pelle attorno ad un tavolino di vetro dove vi era una bottiglia di alcool e dei bicchieri sempre di vetro. Le tende erano bianche con dei disegni che riprendevano gli animali finti appesi al muro.
Mi avviai verso la scrivania e notai che c'era qualcuno seduto  da dietro che guardava fuori dalla finestra con le mani incrociate sotto al mento.
"Ssalve, disturbo?"
L'uomo di girò di scatto, quando ero entrata ero sicura che mi sarei trovata di fronte all'uomo che avevo incontrato al bar ma quando si voltò mi ritrovai di fronte ad uno che ne aveva si e no trenta. Decisamente il gentile signore dell'altra volta non era così sexy quanto questo.
"Ah Bethanie! Il professor Cleer mi ha parlato tanto di te.. forse tu non mi conosci, io lo sostituisco a causa di problemi di salute, io sono il professor Stewart"
"Ah capisco.. bene mi dica tutto"
"Come ti ho già detto..." mentre parlava si alzò dalla sedia e si appoggiò sul bordo della scrivania posando le mani accanto.
"Ti ha proposto di venire qui, per studiare"
"Vorrei tanto, ma non posso permettermelo"
"Oh no! Intendo una borsa di studio, ogni anno scegliamo un ragazzo che secondo noi merita di venire qui, ma non ha le possibilità economiche .. se verrai presa potrai studiare qui, avere libri e materiale gratis, poi potrai scegliere tu dove finire i tuoi studi, ti dico solo che a chi esce di qui si prospetta un futuro brillante. In questa accademia hanno studiato i migliori artisti, musicisti, registi e coreografi di tutto il mondo."
" E come potrei avere questa borsa di studio?"
"semplice, ora faremo un colloquio e io valuterò se sei idonea a passare al prossimo turno."
Ok, ora ero agitatissima, avevo le mani sudate e il viso completamente rosso.
"Puoi calmarti, non è niente di che"
"sisi capisco." non era vero, non stavo capendo niente.
"Quanti anni hai?"
"Ne ho fatti ora 19"
"La tua famiglia?"
"Vivo sola, ma una madre e un fratello minore"
"A che anno di scuola ti sei fermata?"
"ho conseguito il diploma, poi per una mancanza di soldi e altro non sono andata"
"hai avuto esperienze lavorative?"
"Al momento lavoro come badante, sei giorni su sette"
"Possiedi macchina, o qualcos'altro di valore?"
"No.."
"Tuo padre? "
"È morto"
"Tua madre? "
"Al momento ha lasciato la sua azienda per andare a vivere con il compagno e mio fratello a Los Angeles"
"E tu?"
"Io sto bene qui"
"Dove vivi? "
"Brooklyn, quartiere basso"
"Hai l'assicurazione? "
"Si, da quando lavoro"
"Ok perfetto, passiamo all'altra parte" disse lui cambiando tono "Hai delle tue opere con te?"
Opere? da quando in quando degli schizzi erano considerate opere?
"Ssi ma i miei quadri sono a casa"
"Mi bastano dei bozzetti"
"Ccerto, eccoli"
L'uomo gli diede uno sguardo veloce e poi mi ridiede la cartella, e io molto intelligentemente la feci cadere..
lo raccolsi subito e notai lui che accennò ad un sorriso.
Io risposi al sorriso.
"bene.. devo dire che ci vediamo domani Bethanie Smith"
"prego?"
"farai un mese di prova, poi vedremo"
"ODDIO CERTO!"
"ahah frena l'entusiasmo, non sei ancora un'allieva di questo college, farai una verifica scritta, pratica e orale prima di essere ammessa."
"sisi tutto!"
"Ascolta, penso che non avrai problemi con la pratica, ma ricorda che qui si studia storia dell'arte, musica e grafica.. quindi se hai bisogno di qualche consiglio chiamami"
"ok.."
"ci vediamo domani a lezione, ok?"
"certo"
"porta la matita e un quaderno per gli appunti,  il resto te lo daremo noi"
Mi alzai e gli strinsi la mano, mi voltai e prima di uscire gli sorrisi e lui ricambiò.
Quando chiusi la porta mi appoggiai ad essa e feci un lungo sospiro. Uscì da quel fantastico edificio e presi la metropolitana per tornare a casa, prima di salire andai nel supermercato di sotto per comprare un po' di carne.
Salii a casa, cenai e mi misi a guardare la tv. Si erano fatte le nove così mi misi il pigiama.
All'improvviso suonò il campanello, per un attimo pensai a Jamie, ma già immaginavo chi ci fosse dietro.
"Guarda chi si rivede!"
"Dobbiamo parlare"
"Ok dimm..." Non feci in tempo a finire che mi ritrovai Jace addosso.
Mi strinse forte i fianchi e mi baciò con forza e dolcezza. Mi baciò le labbra poi il collo, poi scese giù fino al seno. Mi levai la maglietta e lui fece altrettanto. Si slacciò i pantaloni e continuò a baciarmi, ci buttammo sul divano e mi spogliò fino a lasciarmi nuda. Gli levai gli slip e continuai a baciarlo su tutto il corpo mentre lui faceva altrettanto. Ad un certo punto sentii le sue dita che mi accarezzavano fra le cosce. Poi successe, lui entrò dentro me continuando a baciarmi sul collo e strintendomi forte tra le braccia. Ma perché lo stavo facendo?
Era amore o sesso?

Can't Than With UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora