"Eccomi! Pronta per un nuovo giorno! Senza una meta né un perché" dissi uscendo dalla mia stanza, avevo messo un jeans a vita alta e una maglia larga e corta con delle sneakers che di certo non mi alzavano ma poco importava.
"Così mi piaci bambolina, motivata"
"Smettilaa!"
"Che vuoi fare?" Disse jace cambiando completamente tono di voce
"Tornare a dormire, poi mangiare e poi di nuovo dormire"
"ti facevo più energica"
"Tu non puoi immaginare quanto sonno accumulato avessi, lo sto recuperando tutto"
"Oh no, non puoi buttare questa giornata!"
"E perché no?"
"Senti, non solo è il tuo compleanno ma hai anche un colloquio, quindi mettiti del trucco e sistemati i capelli che usciamo!"
"Che palle che sei"
"Ah e per il colloquio voglio un bel paio di tacchi!"
"Manco fosse uno stilista gay" pensai tra me e me, ma di certo aveva più gusto nel vestire che di me."Fatto"
"Bellissima, ora andiamo"
"Ma dove?! L'incontro è alle 4!"
"Infatti io volevo portarti in un'altro posto!"
"Che palle"
"Vedrai che ti dovrai ricredere"Eravamo per strada e stavamo camminando da più di un'ora.
"Posso bendarti?"
"Eh va bene"
Dopo cinque minuti sentii un gemito accanto a me, e poi la mia benda si sfilò.
C'era un paesaggio meraviglioso di fronte a me. Tutta New York, era visibile da li, quella città era così magica e l'edificio così alto che mi sembrava di volare.
"A volte mi dimentico di quanto sia bella questa città... aspetta un attimo, dove cavolo siamo?"
"Sull'Empire State Building"
"OMMIODIO JACE MA COME HAI FATTO"
"Secondo me tu scordi del fatto sia ricco e che non abbia un appartamento mio in città"
"JACE MA TI RENDI CONTO?!"
"Di che?" Disse lui voltandosi verso di me, smettendo di guardare il panorama dall'enorme finestra che affacciava sul terrazzo altrettanto grande.
"Del fatto che hai un appartamento di milioni di dollari in uno dei grattaceli più famosi al mondo, ma la cosa più assurda è che vivi a casa di tua zia"
"Ti ho portato qui perché mi sto trasferendo e non so come arredare"
"Se avessi il tuo budget mi farei una piscina in quel terrazzo ahah"
"Va bene, altro?"
"Guarda che stavo scherzando!"
"Io no"
Lo guardai con un'espressione vaga e poi tornai ad ammirare il panorama.
"È bello vero?"
"Starei a guardare tutto il tempo"
"Se vuoi, puoi" disse lui senza girarsi.
"Cosa? " mi voltai di botto
"Se vuoi questo appartamento è tuo"
"Sei impazzito? Hai detto che ti stai trasferendo!"
"Si, ma posso trovarne un'altro. Questo non mi è piaciuto, mi riaffiora troppi ricordi"
"Tu sei pazzo"
"No, sono solo ricco." Disse rimanendo a guardare l'orizzonte.
Non dissi niente dopo quelle parole, avevo solo fame e sonno.
"Hai fame?"
"No"
"Allora perché hai aperto il frigo?"
"Curiosità"
"Dai puoi dirmelo se hai fame"
"Ok si sto morendo, il mio stomaco sta urlando come non mai"
Jace mi squadrò un attimo poi uscì dalla cucina e andò nell'enorme salone.
Lo sentii parlare al telefono e dopo circa cinque minuti suonò il campanello e Jace andò ad aprire. Venne subito in cucina con due pizze fumanti.
"Wow."
"Eh lo so, non chiedere come le ho avute"
"ok voglio solo mangiarle, hanno un aspetto a dir poco fantastico."
Una volta finito di mangiare sparecchiammo e pulimmo il tavolo.
"ehi vuoi vedere un po' di TV?" disse Jace mentre si sistemava il ciuffo che gli cadeva sugli occhi.
"ok..dopotutto che altro c'è da fare in questo appartamento enorme e extralussuoso?"
"guarda che questo appuntamento è quasi vuoto.. devo finire di arredarlo" disse mentre ci avviammo in salone.
"ma hai visto che c'è solo una tv e una poltrona?"
"qual'è il problema, ti siedi su di me"
"simpatico, ci sediamo vicini"
Quando ci sedemmo sulla poltrona, alla fine, tra una mossa e l'altra per cercare la posizione più comoda, ero finita sulle sue cosce con le sue braccia dietro la mia schiena.
"Ecco lo sapevo!"
"Beh almeno stiamo comodi"
"Ora accendi la tv!"
"che metto?"
"un film"
"sta Edward mani di forbici"
"quello con Jhonny Depp?"
"Si.. che fa quello con le mani al posto delle forbici"
"Wow che perpicacia" dissi mentre mi voltai verso di lui, fissandolo dritto negli occhi che sembrano quasi grigi per colpa delle luci.
"già.." continuò a fissarmi.
"ma è quasi finito!!" dissi rompendo il silenzio che si era venuto a creare, facendo uscire Jace dal mondo delle nuvole.
Si mise a ridere e si piegò sul mio ventre appoggiando i gomiti sulle mie ginocchia.
"Ehi mi fai malee!" Gli diedi dei pugni e degli schiaffi sulla schiena ma sembrava che lui non li sentisse nemmeno. Notai un'altro tatuaggio del quale spuntava la punta dal collo, lo sfiorai con la mano e Jace si alzò subito.
"Guarda che soffro il solletico!"
"Ho notato!"
"Perché lo hai fatto?"
"Non sapevo soffrissi il solletico!"
"No intendo solo perché mi hai toccato il collo?"
"Ah.. ho notato un tatuaggio che spuntava dalla schiena"
"Ah si, è una lucertola.. tu hai tatuaggi?"
"Si, ma è piccolo"
"cos'è?"
"una farfalla blu, l'ho tatuata sulla pancia"
"posso vederla?"
"io voglio vedere i tuoi, però"
"ok"
Si levò la maglietta talmente di fretta che non me ne resi neanche conto. Aveva il corpo scolpito dagli dei.. con una piovra disegnata sul petto e la lucertola sulla schiena, mi davano un'idea di ghirigori, come si intrecciassero perfettamente con lui, come se fossero stati disegnati per lui.
"bellissimi" dissi toccandogli il petto.
"ora il tuo"
"ecco" alzai la maglia, mostrando il ventre.
"l'ho disegnato io" aggiunsi.
Lui non disse niente, si limitò solo ad accarezzarla con la mano, ma come solitò mi scappò un gemito.
"ehii.." rispose lui.
"cambia canale!" presi il telecomando molto goffamente, un po' per imbarazzo e un po' per spezzare l'imbarazzo venutasi a creare, così iniziai a fare zapping a velocità della luce.
"Lascia qui!"
"dove?"
"vai indietro, c'è Shrek!"
"ommiodio.."
"cosa? non ti piace Shrek?"
"no mi piace, ma l'ho visto così tante volte" risposi mettendomi le mani tra i capelli e stiracchiandomi un po'. Notai jace che si mordeva il labbro ma non dissi nulla.
"Bene" disse lui. "Visto che non c'è nulla in tv che si fa?" con un sorriso stampato in faccia."scordatelo" risposi
"ma che pensi sempre male tu?"
"beh il tuo sguardo mi ha fatto intendere tutt'altro"
"cosa?"
"dai Jace non sono così stupida, è da quando che stiamo qui che mi fissi"
"ok lo ammetto, ma non posso certo costringerti"
"vado un attimo al bagno se non ti dispiace"
Jace non rispose, si limitò a guardarmi mentre mi alzavo da lui.
Mi lavai la faccia e le mani, poi mi guardai allo specchio e pensai perché Jace stette facendo tutto questo per me, in fondo per lui ero solo una domestica che lo aveva ospitato a casa sua per pietà.
Ma forse c'era di più."Hey già di ritorno?"
"Dovevo solo sciacquarmi il viso, sono stanca"
"Hei sono solo le due, vai in camera e dormi un po' "
"si forse è meglio."
Andai nella camera matrimoniale e mi buttai sul letto sotto le coperte, levandomi la maglia i jeans e le scarpe.
Mi addormentai subito.Aprii gli occhi, mi voltai ed era Jace, che mi teneva stretta su un fianco e che probabilmente si era svegliato insieme a me.
"sei proprio un bradipo sai?" disse lui sgranandosi gli occhi.
" che fai qui?"
"dormo forse?"
"CHE ORE SONO?"
"le tre e mezza"
"CAZZO"
Avrei tanto voluto rimanere li, abbracciata seminuda a lui, ma di certo non potevo fare tardi all'appuntamento.
"Muoviti Jace!" mi alzai subitissimo dal letto e buttai una manata sul viso di Jace che inprecò e si girò a testa in giù con le mani sul viso, io intanto mi misi la camicia, decisamente troppo larga, e mi accorsi che gli avevo fatto davvero male, così mi gettai su di lui e gli ordinai di muoversi.
"Dai jace!" urlai dal salone.
"io sono già pronta e tu stai ancora senza maglia!"
Lo sentii inprecare ma non me ne poteva fregare nulla, così corsi nella camera e gli lanciai un'occhiata che gli fece accelerare il passo.
Finalmente era pronto, così uscimmo di casa prendendo l'ascensore.
Scendemmo nel parcheggio sotterraneo dove vi erano dozzine di auto costose. parcheggiate.
"prendiamo l'Audi"
"eh Audi sia"
Non dissi niente per tutto il tragitto, ero troppo tesa.
"Calmati"
"Sono calma"
"beh la tua mano mi dice il contrario" mi strinse forte e mi diede un bacio che mi fece tranquillizzare.
"andrà bene"
non risposi, appoggiai la testa sulll finestrino e mi misi le cuffie.
"Bethanie siamo arrivati" disse Jace.
"Ah si.. ok ehm ciao grazie di tutto" dissi uscendo dall'auto.
"ci vediamo presto"
"ci conto" chiusi la portiera e mi avviai verso 5th avenue.
Era incredibile solo il pensiero di camminare per quella strada, e pensare che io avevo un colloquio proprio lì.
Poi la vidi.
"Art Accademy of New York City" scritto a caretteri cubitali. l'edificio era gigantesco alto almeno venti piani e circondato da vetri, modernissimo in stile con la città che lo ospitava"
"Wow..." mormorai.
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Can't Than With Us
General Fiction"tu sei pazzo" "sono solo ricco" Bethanie ha sempre avuto una vita difficile, tra l'occuparsi del fratellino, la scuola e la casa, non ha mai avuto tempo per se stessa. Frequenta le superiori ed è appassionata d'arte e musica e un giorno vorrebbe fa...