Capitolo XVIII - Lontano

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SBIANCAI.

"Lei pensa che io abbia un tumore? Lo sa che è impossibile ? Non pensa che me ne sarei accorta?!''
"Signorina non se ne dia una colpa, questo tipo di tumori non sono subito riconoscibili e molto spesso confusi come rigonfiamenti di liquido. Perciò richiedo subito di farle una risonanza e vedere dove è localizzato, anche se sommariamente lo sappiamo.''
"SENTA. Non ho mai avuto sintomi prima d'ora, non può essere vero."
"Ascolti signorina io non voglio metterle fretta, ma se non vediamo bene dove e quanto si sia esteso avremo veramente poco tempo." Poi si voltò verso l'infermiera. "Tra venti minuti la voglio pronta." Poi se ne andò.

Non potevo crederci. Jace era accanto a me che mi teneva forte la mano e fissava il vuoto. Io non piansi, non dissi nulla. Abbassai la testa e continuai a ripetere che non era possibile.
"Si saranno sbagliati."
Alzai leggermente il capo verso Jace che mi inziò a urlare.
"BETHANIE ORA BASTA!"
"MA COME BASTA?! LA MIA CAZZO DI VITA NON MI HA MAI DATO UNA SODDISFAZIONE E QUANDO FINALMENTE SONO FELICE CI DEV'ESSERE SEMPRE QUALCOSA CHE NON VA?!"
Continuai a imprecare e urlare istericamente per tutti i venti minuti di attesa. Jace mi guardava, ma non sapeva che dire.
"Ascolta, io sono con te."
"Jace. Ci conosciamo da neanche un mese."
"Per me basta."
"Non ti lascerò mai Bethanie Smith, anche quando tu non mi vorrai."
Ma forse, più che non volerlo io, era il destino o il fato che non voleva darmi tregua.
In quel momento arrivarono i medici che mi portarono a fare la tac o qualsiasi altra cosa fosse. Guardai Jace mentre spariva da lontano, in quel momento sembrò irraggiungibile.

Can't Than With UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora