•20 incompleta

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La sensazione dell'acqua bollente che scorre sulla pelle, bruciandoti ma non avere voglia di reagire, perché sai che la pelle ti brucerà lo stesso anche senza ustioni, perché senti i sensi di colpa nella testa che ti tormentano, allora tanto vale avere qualche motivo da spiegare agli altri.

Sono passati 366 giorni da quando Peter è morto, sono esattamente un anno e un giorno che continuo a sentire la sua mancanza. Facevamo tutto insieme, anche la doccia, sentivo la sua mancanza sulla pelle, come delle cicatrici invisibili... Non ancora chiuse del tutto, anzi, chiuse per niente.

Era la mia metà, la persona che andava in simbiosi con me...

"T/n puoi scendere un secondo?"
"Arrivo papà"
Anche papà è ancora abbattuto, Peter era come suo figlio, per lui era importante
"Dimmi- salve?" C'è una persona con lui, mai visto.
"T/n ti presento il dottor Franck Teller"
"Salve??" Ero leggermente confusa, perché papà mi sta presentando un dottore
"Ecco vedi lui è uno psicologo..."

"No" come si suol dire girai i tacchi e me ne andai
"T/n aspetta"
"Papà ne abbiamo già parlato, non ho bisogno di nessun dottore, se mi vuoi aiutare manda via quest'uomo che sicuramente ha meglio da fare"

"Solo una seduta" il dottore è deciso a parlare
"Solo una seduta, se non ti fa stare neanche un po' meglio non mi presenterò più e tuo padre non ti porterà altri dottori a casa"

Forse si l'ho sguardato un po' male ma mi basta fingere quindi
"Ok ci sto"

Nell'ultimo anno papà mi aveva presentato diversi psicologi ma gli ho ripetuto più volte che non me ne serviva uno. Questa è la mia occasione per finire tutto ciò, farò finta che non mi sia servito a niente e mi lascerà in pace.

L'unico problema è che io ne sento io bisogno ma non voglio che un dottore stia ad ascoltare i miei problemi, l'ho già fatto per tanti anni e non lo voglio fare più.

Domani andrò nello studio del dottor Teller e una volta per tutte vivrò la mia schifosa vita in pace.

Ecco non andò così...

Arrivo allo studio e mi fa accomodare e iniziammo a parlare, mi chiede della mia vita in genererà, gli racconto di Adrian e tutto il resto finché non mi fa una domanda un po' strana
"Visto che dici di non aver bisogno di uno psicologo, puoi dirmi cosa fai quando vorresti staccare la spina, ecco, quando ti manca così tanto da non farcela più?"
Non volevo dirglielo ma non so perché la mia coscienza mi ha spinto a farlo
"Non lo so, ma spesso quando faccio la doccia mi provoco delle ustioni"

Mi accorsi di aver sbagliato, non dovevo dirglielo

"Come scusa?"

Levai la maglietta per fargli vedere le ustioni, le braccia, le spalle, la schiena...

"Ok qui abbiamo bisogno di un rimedio serio"
Lo sapevo che stava per chiedermelo
"Senti t/n tu hai bisogno della terapia, non ti obbligo ma pensaci bene, se tra 2 giorni torni ti scriverò tra i miei pazienti se no non farti vedere e questo giorno sarà cancellato dalla mia memoria"
Mi alzai silenziosamente e me ne andai.

Sono stata un po'maleducata ma non sapevo che dire.
2 giorni dopo ci sono tornata, mi aveva convinto.

Andai li e facemmo una normale seduta psicologica, mi ha chiesto delle ustioni e se i miei lo sapessero.
A un certo punto stavo per andare ma mi fermo
"Prima prescriviamo una cosa"
Si siede nella scrivania e inizia a scrivere con la solita scrittura incomprensibile dei dottori
"T/n ti prescrivo dello Xanax, fai attenzione perché se ne prendi troppo subirai lo stesso effetto della droga"
"Quando lo devo prendere?"
"Lo prenda regolarmente una volta al giorno, se sta subendo un attacco di panico o sente che potrebbe farsi male ne prenda un altra"

Torno a casa, papà è contento che io abbia deciso di iniziare se sedute dal dottor Teller, anche lui ne avrebbe tanti bisogno.

Spero che tutto questo passi il più in fretta possibile.

Ciaooo
capitolo decisamente corto ma ho fatto fatica a scriverlo
Spero vi sia piaciuto lo stesso ❤️💖💫

I hate love but he...~peter parker~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora