«Cosa tiene uniti i sistemi planetari della Raggiera? Il nostro potere, la nostra forza,» le parole di Kirh riecheggiavano ancora nella sua mente. Il tono era quello paterno e affettuoso di un amico d'anima con cui era cresciuto e che cercava di sedare le sue perplessità. «Abbiamo incontrato creature in guerra tra loro da centinaia di anni, pianeti isolati e primitivi, specie viventi sull'orlo dell'estinzione perché il loro sole si stava spegnendo e non avevano la tecnologia sufficiente per emigrare su altri mondi.
«La "scienza" non ha mai potuto raggiungere quello che NOI siamo. La capacità di viaggiare istantaneamente da un pianeta all'altro, di annullare le distanze cosmiche, di governare gli elementi essenziali che tengono in vita l'universo. Tutto questo appartiene alla nostra natura di hanar.
«Abbiamo unito i popoli sotto un'unica legge, abbiamo diffuso la cultura, la conoscenza, garantendo l'ordine. Ma questo sogno d'unità viene minacciato da coloro che vorrebbero "liberare" i popoli dell'Impero.
«Sai cosa significherebbe tutto questo? L'anarchia e l'isolamento, il ritorno alla barbarie. Siamo noi a dover decidere ciò che è bene. In fondo, cosa chiediamo a questi esseri inferiori, in cambio della nostra protezione e della nostra guida? Solo un piccolo, insignificante tributo, solo qualcuno che ci renda possibile soddisfare i nostri bisogni, una comodità che abbiamo meritato.»
«Più osservo il tuo sogno, più mi convinco che è una follia,» aveva risposto lui. «Stiamo davvero andando nella giusta direzione? I due storici che hai catturato sono hanar come noi e tu li stai trattando da animali.»
Kirh era rimasto in silenzio e il suo cipiglio diceva che si sentiva tradito dai dubbi dell'amico, ma Hiram non riusciva a dimenticare lo sguardo di quella donna, di quella Sarvanni, che aveva incrociato per un istante, mentre veniva interrogata. Era uno sguardo carico di speranze deluse, lo sguardo di chi sapeva di lottare per qualcosa per cui valeva la pena morire. Ma cosa? Cosa poteva essere così importante da indurre un simile senso di abnegazione.
Se ne andò sapendo che da quello sguardo tutto sarebbe cambiato.
Sfiorò la superficie dello scrittoio in cedro cercando una risposta tra le venature del legno. Il mobile proveniva da un pianeta disabitato ai confini della Raggiera, colmo dei resti di un'antica civiltà che si diceva avesse dato origine al popolo hanar. Era un pezzo unico, d'inestimabile valore e del tutto appropriato nell'abitazione di una coppia di storici.
Casa Ilory era un luogo a dir poco eccentrico, vasti saloni spogli si alternavano a stanze stipate di documenti e archivi tra cui era difficile passare. Alcuni locali erano destinati a contenere opere d'arte, altri ancora erano stati trasformati in serre rigogliose e, naturalmente, in una zona appartata c'erano le camere private, dove l'arredamento rivelava le diverse personalità dei due coniugi.
Hiram vagabondava qua e là per le stanze, sfiorando ora un oggetto ora l'altro senza parere. Nessun documento compromettente era stato trovato, nessun libro segreto, nessuna rivelazione, nessun tesoro privato. La sobrietà con cui vivevano lo lasciò sbigottito.
Che cos'era l'Essenza della Terra? E cosa rendeva gli Ilory tanto speciali?
Aveva osservato lo storico sotto tortura: sanguinava come un uomo normale. E lei, la moglie era così fragile che non c'era stato nemmeno bisogno di lottare per catturarla. Che cosa cercava Kirh in loro due? Sfiorò una veste da camera, la stoffa era molto morbida e profumava di buono.
D'un tratto, una decisa voce di donna s'intromise nelle sue riflessioni: «Lei non vuole che si tocchino le sue cose!»
Hiram si voltò di scatto e vide stagliata sulla porta una schiava umanoide, appartenente a chissà quale stirpe ottenebrata, che lo scrutava severa. Un'ombra sembrava davvero, niente più di un'impersonale macchia scura sul fondo della stanza. Si stupì vagamente che gli avesse parlato, gli schiavi non lo facevano mai.
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La scelta dei Sarvanni (Ciclo di Hanar vol.4)
Science FictionUn potere in grado di modificare la realtà, bramato da un imperatore avido, un eroe improbabile e una neonata da salvare, conditi da un amore nato dalle ceneri di un rancore atavico. Questo è "La scelta dei Sarvanni". Il cuore di tutto: le scelte, c...