Prologo

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Stefanie girovagava da sola nel bosco, consapevole del fatto che probabilmente, anzi, che sicuramente in questo momento i suoi genitori la stavano disperatamente cercando

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Stefanie girovagava da sola nel bosco, consapevole del fatto che probabilmente, anzi, che sicuramente in questo momento i suoi genitori la stavano disperatamente cercando.

Forse avrebbero chiesto aiuto allo zio Matt, lo sceriffo della città, e allora non ci sarebbe stato molto altro da fare, l'avrebbero trovata. A questo punto la domanda era: quanto tempo ci avrebbero messo?

Doveva in tutti i modi capire come avevano fatto le gemelle a far volare quei libri.

Le aveva viste la settimana prima, quando erano venute con lo zio Ric a pranzo a casa loro. Stavano facendo volteggiare per la stanza alcuni dei suoi libri di scuola, ma quando lei aveva chiesto loro spiegazioni, Lizzie le aveva detto di smettere di immaginarsi le cose come fanno i bambini e di crescere.

Ma Stefanie non si era data per vinta. Lei non era una bambina e non si immaginava le cose, era sicura di quello che aveva visto, perciò avrebbe scoperto la verità a modo suo: spiandole nella loro scuola.

Arrivata al margine della foresta sentì delle voci indistinte in lontananza e si nascose dietro un albero per non essere vista.

In quello che sembrava essere il cortile della scuola, c'era un gran via vai di studenti nonostante fosse ormai notte fonda.

Stefanie si avvicinò di più per vedere meglio, nascondendosi dietro una delle colonne ai lati di un grande cancello di ferro nero.

Mentre cercava di trovare Lizzie e Josie tra la moltitudine di studenti, il suo sguardo cadde su una ragazza, capelli castani lunghi e gonna scozzese, che salutava una donna di colore con i capelli ricci raccolti in una coda.

Improvvisamente si sentì debole, le gambe cedettero e finì sdraiata per terra. Il panico le attanagliò le viscere e la immobilizzò. Tentò di tenere gli occhi aperti, ma non ci riuscì, come non riusciva a chiamare aiuto o a muoversi. Era come se una forza invisibile avesse preso possesso del suo corpo e ne avesse adesso il totale controllo.

L'ultima cosa che vide prima di svenire fu un'intensa luce azzurra che le invase il campo visivo fino quasi ad accecarla.


Salve a tutti,
come già annunciato, il prologo è scritto in terza persona mentre il resto della storia sarà narrata dalla protagonista che, per chi se lo stesse chiedendo, non è Stefanie (chiedo umilmente perdono).
E niente, ci vediamo al prossimo capitolo

Nari

L'altra Mikaelson - Niente rimane sepoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora