16 - Una strana ragazza

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Rimanemmo in una fase di stallo che sembrò durare secoli, con la tensione alle stelle

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Rimanemmo in una fase di stallo che sembrò durare secoli, con la tensione alle stelle.

Mi concentrai sulla potente magia che emanava, tentando di capire se fosse una strega e se le vene nere c'entrassero qualcosa. Non avevano esattamente un'aria naturale, e nel campo magico segni di quel genere erano indice di una sola cosa: magia nera.

Poi finalmente la ragazza parlò: "Chi sei?" chiese.

"Potrei farti la stessa domanda" ribattei sulla difensiva.

"Sì, ma in questo modo ci staremmo tutto il giorno".

Giusta osservazione.

Ma un'altra osservazione era: che stavo facendo? Stavo davvero discutendo con e bambina invece di usare la magia e scappare? Forse era per ciò che percepivo in lei. In qualche modo mi intimoriva.

"Che ne dici se adesso usciamo di qui e facciamo come se non fosse successo niente?" proposi speranzosa.

Dovevo andarmene da Mystic Falls prima che tornasse Oscar, e quella ragazzina mi stava solo facendo perdere tempo.

"Ok" acconsentì dopo una breve pausa. "Ma prima rispondi alla mia domanda".

"Sono Jane" dissi.

Tentai di nuovo di usare la magia per fare qualcosa, rendermi di nuovo invisibile, farla svenire così da potermene andare indisturbata, ma niente. Era come se il mio corpo avesse deciso di punto in bianco di non rispondere ai comandi del cervello, come se un qualche tipo di forza ancestrale e primitiva mi impedisse di fare del male a quella bambina.

Prima di rispondere, le sue iridi diventarono di un azzurro brillante per una frazione di secondo, per poi tornare al loro naturale e bellissimo verde-azzurro.

"Sono Stefanie" rispose con un sorriso a metà tra lo spiritato e l'inquietante.

Sapevo che il suo nome, insieme all'anello che portava al dito, doveva dirmi qualcosa, sentito da dei lupi della Luna Crescente durante la mia permanenza a New Orleans, ma proprio non riuscivo a ricordare.

Senza aggiungere altro, la ragazzina uscì dalla stanza, lasciandomi a riflettere sulla stranezza di quanto appena accaduto.

Ci rivedremo presto.

Per poco il cuore non mi uscì dal petto.

Perché la voce di quella bambina era nella mia testa? E come aveva fatto? No, non era possibile, stavo impazzendo. Stavo letteralmente impazzendo. Tutta questa situazione mi stava facendo andare fuori di testa. Eppure mi era sembrata così vivida...

L'altra Mikaelson - Niente rimane sepoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora