15 - Pessime decisioni

427 19 1
                                    

New Orleans

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

New Orleans.

New Orleans.

New Orleans.

New Orleans.

Quel nome continuava a rimbombarmi nel cervello da quando Hope mi aveva chiesto di andare con lei.

Perché? Perché proprio io? C'erano mille altri ragazzi in quella scuola che sarebbero stati entusiasti di essere amici di una Mikaelson. O forse no.

Dal modo in cui ieri sera aveva detto che non aveva amici, forse nessuno la voleva intorno, forse avevano paura di lei. E forse lei usava questa paura come scusa per non doversi aprire con nessuno.

Ma con me l'aveva fatto.

A malapena mi conosceva, e mi aveva invitata a casa sua, nella città che la sua famiglia aveva fondato. La nostra famiglia.

Basta, basta, basta. Dovevo smetterla di fare così. Ormai avevo preso una decisione, quella di non interferire. Ieri sera alla festa avevo avuto un momento di debolezza, e quello sarebbe stato il primo e l'ultimo.

Lasciati tutto alle spalle era la frase chiave. Non lasciarci coinvolgere era l'unico modo per non impazzire, per non essere travolta dal rimorso.

Semplicemente non potevo far parte di quella famiglia dopo ciò che avevo fatto, e che c'era il rischio potesse ricapitare.

No, dovevo togliermi tutto dalla testa.

New Orleans, i Mikaelson, Hope. E Mystic Falls.

Venire qui era stato un errore fin dall'inizio.

Avrei dovuto ricominciare di nuovo, nuova città, nuovo nome. Ormai ci ero abituata.

"Gli asini volano" disse una voce severa.

"Cosa?" chiesi confusa.

Gli asini? Non eravamo a lezione di matematica? Dubitavo che gli asini volanti fossero un nuovo tipo di equazione.

"Signorina Brooks, ci sono cose più importanti di cui vorrebbe renderci partecipi?" chiese con acidità la professoressa.

Ops. Beccata.

Scossi lentamente la testa, mentre i miei occhi si mossero automaticamente per trovare quelli di Hope.

Distolsi immediatamente lo sguardo al contatto.

Perché lo avevo fatto? Maledetti riflessi incondizionati.

Un giorno, mancava solo un giorno e poi questo stupido scambio sarebbe finito e io me ne sarei andata.

Ma dove? E come avrei fatto a dirlo ad Oscar? Lui mi aveva accolta nella congrega, aveva garantito per me con il reggente, non potevo abbandonarlo così su due piedi.

Ma cosa avrei potuto dirgli? Ehi Oscar, sai che in realtà mi chiamo Hati Mikaelson, figlia di una strega e di un lupo mannaro, e che in realtà sono il Triibrido Originale?

L'altra Mikaelson - Niente rimane sepoltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora