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Era Venerdì, il giorno della partenza per Venezia. Sofia era già pronta, vicino alla porta la valigia era stata chiusa e aspettava impaziente l'arrivo di Gianluca.

"Dite che sto facendo una cazzata?" Chiese Sofia alle amiche, appoggiandosi al trolley e mordicchiandosi un'unghia dall'ansia.
"Solo tu sai cosa provi per lui e solo tu lo capisci." Rispose Martina.
"È stato stronzo, però devo dire che si sta impegnando e tu sei più felice!" Continuò Gaia, che ancora aveva un conto in sospeso con Gianluca. "Infatti, se vuoi farlo salire... sono ancora in tempo a tagliarglielo!"
"Certo, Ga, e poi lascia Sofia a secco? Ma per favore!" Esclamò d'istinto Adele, facendo sorridere tutte.
"Oh ragazze, per favore. Lo faccio salire così gli fate il discorsetto come se foste i miei genitori?" Sofia scherzò.
"Sì, ho un conto in sospeso per lui. E meno male che l'avevo avvertito!" Continuò imperterrita l'amica.
"Dai, Ga, però si vede che ora si sta impegnando." Martina tentò di difenderlo.
"Lo spero, lo spero!" Fu interrotta dal campanello. "Dai, vai Sofi, goditelo!"
"Ma tanto anche!" Continuò Adele facendo ridere tutte e quante.
Sofia scese di corsa le scale, aprì la porta d'ingresso e si ritrovò davanti Gianluca sorridente.
"Ciao piccola!" Smielato. Troppo.
"Ciao Gian!" Si sporse e lo baciò, fregandosene dei passanti.
"Sei pronta all'avventura?"
"Con te sempre!" Rispose lei, sbattendo gli occhi da cerbiatta, che facevano impazzire Gianluca.
"Dai sali, il viaggio è lungo!"
"Vuoi che ti dia poi il cambio per la guida?"
"No no faccio io!" Rispose sicuro di sé Gianluca.
"Sia mai che una donna guidi la tua macchina!"Gli fece eco Sofia per poi scoppiare a ridere.
"Magari al ritorno!" Le concesse lui.
"Va bene , caro, come vuoi! Ci fermiamo a fare colazione?"
"Sì, volentieri!" Rispose. Senza indugi.
Questo voleva dire che era pronto a farsi vedere in compagnia spazzando via le voci di corridoio. Era un piccolo ma grande passo per loro. Ciò non passò inosservato a Sofia che si sporse a baciarlo sulla guancia.

Entrarono in un bar del centro e si accomodarono ad un tavolino posto in un angolo remoto del locale.
Arrivò la cameriera per appuntarsi le ordinazioni che poco dopo arrivarono.
"Io ho prenotato fino a domenica pomeriggio, ma se pensi sia troppo lungo e vuoi tornare prima non ci sono problemi!"
"Non penso c'è ne saranno. Ci farà bene stare un po' da soli, senza distrazioni." Disse Sofia, sorseggiando il cappuccino.
"Lo penso anche io, ma visto com'è andata in precedenza voglio andarci cauto!"
"Lo apprezzo, Gian." Sorrise. "Posso darti un bacio?" Chiese lei, guardandolo negli occhi.
Gianluca annuì, e si avvicinò lui stesso a Sofia per baciarla velocemente sulle labbra.
"Beh, ora te lo devo chiedere. Sbaglio o sei più sciolto?" Chiede Sofia ormai senza peli sulla lingua.
"Ho capito che tanto è la mia vita. È difficile tenere privato un qualcosa. Ormai fans e paparazzi sono ovunque e piano piano ci sto facendo l'abitudine. Non posso e non voglio tenere nascosto un amore così bello e grande!"
Sofia abbassò lo sguardo davanti a quella sincerità.
"Sono in imbarazzo, hai detto una cosa bellissima!" Sussurrò lei, visibilmente emozionata.
"Uragano, mi devo segnare anche questa di data se sei imbarazzata! Ma sei stupenda comunque, anche completamente rossa!"
"Sei uno stronzo!" Ridacchiò lei, nascondendo il viso dietro le mani.
"Sono questi i tuoi modi dolci di dire che mi adori?"
"Veramente in questo momento ti odio!" Gli fece la linguaccia Sofia, tornando ad essere la stessa di sempre, la stessa che fa battute per mascherare l'imbarazzo, la stessa che sembra vanitosa ma in realtà è insicura.
"Come no, vado a pagare e andiamo!"

Dopo quasi due ore di viaggio, approdarono nella bellissima e romantica Venezia. Meta già vista molte volte da Gianluca e solo una volta da Sofia quando era ancora una bambina.
Una volta posate i due piccoli trolley nel deposito bagagli dell'hotel prenotato da Gianluca, si addentrarono subito nel centro di Venezia, visitando la città per l'intero pomeriggio.
Poche semplici cose bastavano per essere felici a loro. A conclusione di quasi un anno insieme, da considerare tra alti e bassi, si ritagliarono quei due giorni come un momento da vivere appieno insieme. Tutto per consolidare e rafforzare il loro rapporto già sul filo di un rasoio.

Di ritorno in camera, Sofia si fece una doccia veloce mentre Gianluca si rilassò con in sottofondo la televisione bloccata su un canale di musica.
Quando uscì dalla doccia, Sofia aveva già la mente rivolta al ragazzo sdraiato sul letto e aveva già il batticuore.
Aprì la porta del bagno e trovò Gianluca dove lo aveva lasciato, sdraiato sulla schiena con le gambe che penzolavano dal letto.
Sofia si fermò sulla porta fino a che Gianluca non si accorse della sua presenza e si alzò subito a sedere. Ciocche scure gli caddero sulla fronte, sfiorando le sopracciglia.
Con la pelle percorsa da un formicolio, come mille e mille spilli, si avvicinò a lui.
Gianluca abbassò le palpebre e schiuse le labbra. "Sofia"
Gli posò una mano sulla spalla e si mise a cavalcioni su di lui. Le mani di Gianluca strinsero i fianchi di Sofia, coperti solo dall'asciugamano di spugna. "Gian."
Lui sorrise. "Cosa combini?"
"Niente." Disse Sofia. "Tutto."
"Sono due opposti."
"Lo so." Sofia chinò la testa e sfiorò le sue labbra, una volta e poi un'altra. Lui la strinse più forte e si baciarono più intensamente. Le labbra di Gianluca assecondavano docili i movimenti delle labbra di Sofia.
"Toccami." Sofia gli sfiorò le labbra. "Ti prego."
Esaudì il desiderio di Sofia.
Infilò le mani sotto l'orlo del telo di spugna e le fece passare veloce le mani sulle cosce. Ogni passaggio portava le sue dita più vicine al punto più torrido.
"Voglio che tu mi tocchi."
"Lo sto facendo, tesoro."
"Sai cosa intendo."
"No."
"Ti prego." Sofia appoggiò la fronte a quella di Gianluca. "Per favore, Gian, toccami."
"Non voglio che finisca come l'altra volta..."
"Non finirà così, Gian ne ho bisogno."
Gianluca tirò la testa indietro, i loro nasi si sfiorarono e poi le loro labbra.
Gianluca sorrise, poi la baciò sul mento mentre la sua mano si fece strada tra le cosce di Sofia. Lei sobbalzò quando Gianluca fece scorrere un dito dentro di lei.
"Così?" Disse per poi posare le labbra sulla sua gola.
Gianluca spostò la mano delicatamente e premette il pollice sul punto più sensibile facendo ansimare Sofia.
Ma Sofia voleva di più, volevo sentirlo dentro di lei. Un desiderio incontrollabile, che nasceva da un impulso sessuale ma ancora di più da un qualcosa di molto, molto più forte.
Aprì gli occhi e lo guardò, con un gesto improvviso si slacciò il nodo dell' asciugamano e lo lasciò cadere a terra, rimanendo con solo le mutandine di pizzo che Gianluca aveva già fastidiosamente spostato.
La mano di Gianluca si fermò e il suo respiro accelerò. "Cazzo, Sofia."
"Non fermarti."
"Non pensavo di farlo."
"Non è questo che intendo." Sussurrò Sofia, passando una mano sugli addominali di Gianluca. "Ti voglio, Gian."
Lui gemette. "Mi hai già. Puoi crederci."
Sofia aprì il bottone del jeans di Gianluca continuando a mantenere lo sguardo su di lui.
"Non mi vuoi?" Chiese lei, diventando all'improvviso timida.
"Più di quanto immagini, Sofi."
"E allora perché sei così frenato?" Sussurrò lei.
"Non voglio rovinare tutto."
"Gian, lo voglio davvero. Nulla rovinerà quello che proviamo l'un l'altro."
Gianluca la prese per i fianchi e inspirò con forza. "Ne sei sicura?"
Lo zittì con un bacio e gli accarezzò il petto. "Sono sicura."
Le sue mani scesero sui fianchi e poi, con un movimento deciso, la fece sdraiare sulla schiena, guardandola con intensità.
Si abbassò d'un colpo a conquistarle le labbra in un bacio appassionato. Poi si alzò e si spogliò completamente, continuando a marchiarla con il suo sguardo.
"Potrei stare a guardarti tutta la vita senza mai stancarmi."
"Anche quando sarò vecchia?"
"Anche allora!" Disse chinandosi su di lei, amandola come solo lui sapeva fare.

I loro cuori batterono all'unisono, la loro pelle era madida di sudore. Passarono minuti, forse ore. Non lo so.
Quando uscì lentamente, con cautela, la baciò come credo non avesse mai baciato nessuna.
"È stato... non ci sono parole." Scosse la testa, gli occhi lucidi. "Stai bene?"
"Benissimo." Sofia allargò le mani sulle sue guance. "Sei stato perfetto."
Gianluca la baciò. "Solo perché ero con te."
Sofia lo guardò negli occhi e sussurrò quelle parole che Gianluca si aspettava da un sacco di tempo e che gli riempirono il petto di amore.
"Ti amo Gian."
Gianluca sorrise. "Ti amo, ti amo tantissimo."

Eccoci qui, siamo arrivati all'ultimo capitolo di questa storia d'amore! Ma stay tuned che arriva a giorni l'epilogo.
Parola d'ordine: Amore!
Grazie per le visualizzazioni, ci sentiamo presto!💖

Come un uragano dentro // Gianluca Ginoble Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora