• 6 •

448 17 2
                                    

Erano passati poco più di due mesi da quel bacio e di Gianluca nemmeno l'ombra. Non avevano più avuto l'occasione di parlare dopo quel bacio, Sofia si era resa conto di essere stata un po' troppo brusca nei suoi confronti, non era da lei comportarsi così.
Scorse la bacheca di Instagram e vide sul profilo di un locale molto famoso vicino a Bologna un'ospitata dei ragazzi. Non sapeva nemmeno una loro canzone, ma decise di partecipare ugualmente, magari avrebbe avuto l'occasione per parlare con lui. Impiegò parecchi minuti per decidere cosa indossare, prese una gonna nera con delle paillettes argento che formavano dei semi triangoli sul davanti, un top nero infilato dentro la gonna con una scollatura a cuore sul seno e un paio di tacchi sempre neri. Raggiunse la zona palco del locale, fece lo slalom tra le sedie, tavolini e divanetti, i quali sono già abbastanza pieni e occupati. Sofia non sapeva a che ora cantassero, ma il locale era già quasi sold out.
Si accomodò su una seggiola a lato del palco e ordinò un Miami che sorseggiò in poco tempo, era comunque in una buona posizione.
I ragazzi salirono sul palco, ormai reclamati dalle fans con boati e urli, iniziarono a cantare una canzone non loro, Lontano dagli occhi, che Sofia conosceva bene. Poté sentire le tre voci ben distinte e capirne la profondità con cui cantavano quelle parole. Verso metà canzone, gli occhi di Gianluca si posarono sul lato destro della sala, e poté notare una ragazza solitaria seduta composta sui divanetti sorseggiare un cocktail. Continuò a cantare e intanto, si spostò proprio da quel lato, e la vide. Non si era affatto dimenticato di Sofia, l'aveva cercata sui social ma invano, di lei sapeva solo il nome.

Sofia vide con la coda dell'occhio un uomo della sicurezza che si avvicinava a lei, si abbassò alla sua altezza e avvicinò la bocca all'orecchio di Sofia.
"Il signor Ginoble le vuole parlare dopo il concerto, può aspettarlo qui.." le comunicò con un tono di voce alquanto piatto.
"Va bene, grazie" rispose calma, ma dentro era tutt'altro che tranquilla.

Alla fine dell'esibizione, passarono ben quaranta minuti prima che Gianluca riuscisse a liberarsi dalle braccia delle ragazze che gli si attaccavano al collo. Sofia era già sul punto di andarsene, l'ultima volta che aveva aspettato un uomo era finita male.
L'unica storia importante che aveva avuto era stata ormai quando aveva 17 anni, con un ragazzo più grande di lei di cinque anni. A lungo andare, i loro momenti da soli erano diventati rarità e lui, molto velocemente, stancandosi di lei, l'aveva tradita con una delle solite ragazze che gli ronzavano attorno.. Un gesto che segnò nel profondo Sofia, lei che si fidava di lui ciecamente e gli aveva sbattuto in faccia la porta, facendo smettere a Sofia di credere nell'Amore.
La voce calda e baritonale di Gianluca la distolse dai suoi pensieri.
"Sofia! Scusami se ti ho fatto aspettare.." disse Gianluca guardandola negli occhi.
"Non importa, capisco!"
"Ti chiedo solo una passeggiata io e te, da soli.." propose lui, accennando un sorriso. "Solo questo..."

Si ritrovarono a camminare per le vie più sperdute del posto.
"Scusami.." dissero all'unisono entrambi. Si guardarono e rendendosi conto del tempismo perfetto, scoppiarono a ridere.
"Scusami Gianluca, sono stata un po' troppo scontrosa con te, quella volta"
"Ti devo anche io delle scuse, Sofia. Non dovevo baciarti in quel modo e neanche in quel posto.." confessò Gianluca, imbarazzato affondando le mani nelle tasche dei pantaloni.
"Siamo proprio un disastro..." commentò Sofia con un mezzo sorriso.
Gianluca alzò le spalle. "Che ne dici di ricominciare da capo? Con il piede giusto questa volta!" Disse lui.
"Direi di sì, forse dovrei chiederti una foto o un autografo?" Scherzò lei.
"Non ci conoscevi vero?"
"No. Vi ho scoperti quella sera al pub quando ci siamo incrociati, da lì ho scoperto che avevo parlato con un personaggio famoso... "
"Lo avevo capito che non sapevi chi io fossi. Era da qualche tempo che una ragazza non si rivolgesse a me come un ragazzo normale. Hai voglia di dirmi qualcosa di te?" Chiese Gianluca, ipnotizzato dallo sguardo di Sofia.
Lei rimase inizialmente spiazzata da questa sua curiosità verso i suoi confronti, ma poi si decise.
"Sono una ragazza a cui piacciono le cose semplici, vado all'università, lavoro per la maggior parte del mio tempo libero, come già ben sai. Ho sempre avuto una certa indipendenza, non mi piace pesare sugli altri che per cui ho sempre lavorato fin da piccolina, ho imparato a mie spese, che delle volte bisogna solamente contare su se stessi."
"Perché lavori in quel posto?" Chiede di getto Gianluca.
"Devo pagarmi l'affitto e l'università in qualche modo.."
"Non è un posto per te quello, è il pub più sporco di Bologna"
"So quello che faccio Gianluca, grazie" rispose seccata lei.
"Certo che sei permalosa.."
"Concreta direi..." aggiunse Sofia.
"Perché mi hai chiesto di restare?"
"Posso dire che mi sei piaciuta fin da subito, fin da quel giorno in palestra. Sei diversa da tutte quelle ragazze che ci seguono, le altre vogliono stare con me perché sono famoso, invece tu, non sapendo chi io fossi, ti sei relazionata essendo te stessa." Confessò diretto.
"Caspita non so che dire... Vai dritto al punto però, Ginoble.." sussurrò lei piano.
Lui rise di gusto. "Hai ragione, ma devo. Altrimenti scappi un'altra volta!"
Qualcosa tra loro si era legato, un filo sottile, quasi invisibile stava unendo due cuori, inconsapevolmente, un strano bagliore attraversò lo sguardo di Sofia, ma una voce squillante li interruppe.
"Gianlu, vieni dobbiamo andare... oh ciao, scusate!" Era Piero che appena si accorse della dolce compagnia di Gianluca si bloccò sorridente. Sapeva della simpatia che Gianluca teneva per Sofia ed era contento per l'amico. Anche Gianluca meritava un po' di tranquillità dopo l'ultima storia che aveva avuto.
"Ciao Piero!" Lo salutò Sofia indietreggiando di parecchio da Gianluca.
"Sofia giusto?" domandò ironicamente.

"Gianlu, ti aspetto al locale. Sofia, è stato un piacere!" Disse gentilmente Piero, mettendo una mano sulla spalla a Sofia.
"Anche per me lo è stato" sorrise di rimando.

Appena Piero si allontanò, Gianluca riportò lo sguardo attento su Sofia.
"Io devo andare ora. Sabato, andiamo in un locale poco distante da qui, l'Evita, non so se lo conosci, se ti va puoi venire con noi"
"Magari disturbo..."
"Ma figurati. I miei amici saranno sicuramente contenti..."
"Sei sicuro?"
"Ti convinco se ti dico che si balla anche latino?" Sorrise lui, con un tono scherzoso.
Sofia ridacchiò. "Va bene, dai, ci sarò!"

Buonasera a tutti!
Come state? Spero tutto bene.
Scrivere è un ottimo modo per non pensare ai problemi della quotidianità e a liberare un po' la mente dai brutti pensieri. A me aiuta tanto!
Un altro modo per liberare la mente, per me, è ballare. Questa è una delle cose, o forse l'unica, che io e Sofia abbiamo in comune... 😬
Mi farebbe piacere se mi scriveste qualcosa di voi, e cosa ne pensate dei capitoli!
Bene, ora vi lascio, con le mie troppe chiacchiere ahaha.
Buona serata a voi! 🧡

Come un uragano dentro // Gianluca Ginoble Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora