Dopo un giro in barca, qualche coccola e qualche bicchiere di vino, era già ora di tornare alla normalità. Alla fine, Gianluca non era più tornato sull'argomento 'intimità' con Sofia, come se si trattenesse, come se avesse capito le volontà di Sofia di aspettare ancora, finché non si fidassero l'uno dell'altra. Dopo l'ultima storia importante, non aveva mai più fatto l'amore, quello con sentimento, si concedeva magari a qualche ragazzo con cui era uscita un paio di volte e di cui si fidava ma con un certo distaccamento, ma con Gianluca era diverso, il loro rapporto si era legato inconsciamente, e per proteggere i suoi sentimenti, Sofia si frenava sempre di più, non riuscendo a lasciarsi andare.
Ad ogni modo, il lunedì era arrivato e Sofia tornò nel caldo afoso di Bologna nelle prime ore di luce, con la pelle leggermente dorata e il cuore che sorrideva. I giorni, seppur pochi, passati in compagnia di Gianluca erano stati una boccata d'ossigeno per entrambi e si erano salutati con la promessa di rivedersi presto. Gianluca era tornato per qualche giorno nella sua terra abruzzese, poi sarebbe ripartito per un breve tour in Italia, consapevole che Sofia l'avrebbe raggiunto in qualche tappa, lavoro permettendo.
Una breve tappa a casa e subito Sofia volò in ufficio. Decise di tornare nelle prime ore del mattino, perché in primo luogo evitò le lunghe code di traffico e soprattutto la cappa di caldo che scendeva puntuale al mattino, e poi passò un'altra notte con il ragazzo che le stava a poco a poco rubando il cuore e quel poco di autocontrollo che aveva. Con lui, si buttava tutto alle spalle e riusciva ad essere se stessa al cento per cento, dimostrando a Gianluca che a lui ci teneva più di ogni altra persona e lui faceva lo stesso, acquistando sempre più la fiducia della ragazza.Passò una settimana esatta, prima che Sofia richiuse nuovamente la sua valigia celeste, comprata apposta per quelle 'gite' in giro per l'Italia. Questa volta la destinazione fu l'Abruzzo, la terra di Gianluca. Il concerto si teneva la sera seguente in un paese vicino alla casa di Gianluca, data fortemente voluta dal baritono, amante da sempre della propria regione.
Fu una data molto importante anche per Sofia, la quale probabilmente avrebbe conosciuto la famiglia di Gianluca, che sarebbero accorsi sicuramente ad ascoltare il figlio.
Dopo qualche ora di viaggio in treno, questa volta, prese un taxi che la lasciò esattamente sotto quello che doveva essere l'appartamento di Gianluca. Si ritrovò a suonare ripetutamente il campanello senza ottenere risposta. Esausta dal viaggio e dalla settimana impegnativa su più fronti, si sedette sul suo trolley e decise di aspettare qualche minuto prima di chiamarlo. Inforcò i grandi occhiali da sole, si infilò le cuffie, la musica rock ad alto volume nelle orecchie le avrebbe dato un po' di carica in più, lasciandosi accarezzare dal venticello caldo e marittimo.
Ad un tratto, dopo pochi minuti, poté notare un ragazzo dirigersi verso di lei. Era un ragazzo non molto alto, riccioluto castano chiaro, con una leggera barba che gli incorniciavano il viso. Non doveva avere più di vent'anni, così ad occhio.
Sofia si levò gli auricolari e portò l'attenzione su di lui.
"Ciao, tu devi essere Sofia!" Iniziò lui, con un grande sorriso sulle labbra, era rassicurante.
"Sì, sono io. E tu sei?" Domandò gentilmente, tirandosi sulla testa gli occhiali da sole.
"Ernesto, molto piacere!" Il ragazzo le porse la mano che lei strinse subito con decisione dopo aver capito chi era. "Sono il fratello di Gianluca!"
"Sofia, felice di conoscerti finalmente." Sorrise Sofia.
"Senti, Gianlu è in giro con Michele e gli altri. Ti apro così puoi posare le tue cose..."
"Ah, perfetto! Grazie mille, non dovevi disturbarti, potevo aspettare..."
"Ma non ti preoccupare, ci mancherebbe. Gianlu non si sa mai quando arriva." Spiegò lui, aprendo il cancelletto.Sofia posò la valigia all'entrata, osservando quello che poteva vedere davanti a sé, ovvero un piccolo salottino in pieno stile Ginoble, elegante e particolare allo stesso tempo.
"Se vuoi puoi rimanere qua, oppure, io pensavo di andarmi a prendere qualcosa di fresco al bar." disse Ernesto con le chiavi di casa in mano.
"Vengo volentieri con te se non è un problema..." chiese, una bibita dissetante era essenziale.
"Assolutamente no!"
Si diressero verso il centro di Montepagano, paese già conosciuto agli occhi di Sofia, grazie ai nonni paterni, camminando fianco a fianco tra quel suggestivo borgo perfetto per le cartoline.
"Quindi sei tu che hai stregato mio fratello..." iniziò Ernesto, accompagnandola nel bar centrale.
Sofia ridacchiò. "Spero sia veramente così..."
"Ma certo, e io lo conosco bene, credimi!" Si sedettero al tavolo sotto il dehor. "Cosa ti offro?"
"Non ci provare, al massimo sarò io ad offrire."
"Non funziona così in Abruzzo." si impuntò il fratello di Gianluca. " Non con una ragazza!"
"Eddai, ma voi Ginoble che problema avete con l'emancipazione?" Sorrise Sofia. "A parte gli
scherzi, mi fa piacere, davvero. Ti sei già disturbato abbastanza!"Dopo due Coca-Cola ghiacciate, Gianluca li raggiunse dopo aver chiesto ad Ernesto informazioni sulla sua ragazza.
"Neanche il tempo di arrivare che già mi rubi la ragazza, Ern?" Scherzò Gianluca, arrivando da dietro Sofia con un sorriso grande di chi era veramente felice.
"Arrivi sempre tardi, fratellone!" Rispose Ernesto, ridendo.
"Ciao Uragano!" Gianluca salutò Sofia con un bacio sulla fronte. Sofia si godette il tocco delle mani di Gianluca che le accarezzava le spalle, sulla sua pelle. Lo guardò negli occhi e sorrise. Avevano tre giorni a loro disposizione per viversi ancora una volta la quotidianità, era una nuova occasione per aggiungere un tassello in più al loro rapporto, e per far sì che la loro fiducia reciproca crescesse ancor di più.
"Scusami, sei sempre troppo in anticipo. Non riesco mai a venirti a prendere."
"Oh, ma non preoccuparti, mi sono trattenuta volentieri a fare due chiacchiere con tuo fratello!" Rispose scambiandosi un'occhiata d'intesa con Ernesto.
"Spero non abbiate sparlato di me..."
"Ma ovvio, Gian, ci siamo confrontati sui tuoi infiniti difetti" ci scherzò su Sofia, facendo sghignazzare Ernesto.
"Esatto, e pensa che ne ho scoperto di nuovi. Assurdo che tu ne abbia anche nella vita di coppia!" Ernesto diede man forte a Sofia.
"No ma che simpatici!" Esclamò Gianluca fingendosi offeso e sedendosi al tavolo insieme a loro. "Invece voi siete perfetti..." commentò Gianluca di rimando.
Bastò un secondo e scoppiarono tutti e tre in una sonora risata.
"Se avete finito di prendermi per il culo, io andrei a casa, così poi magari usciamo a cena!" Propose Gianluca, rivolgendosi poi a Sofia che gli sedeva accanto.
"Certo, va bene!"
"Va bene, ragazzi, vado anche io. Sofia, grazie della Coca-Cola. Ci vediamo domani al concerto!"
"Figurati, grazie a te della compagnia. A domani!" Lo salutò lei con due baci sulle guance.E così rientrarono a casa insieme. L'appartamento di Gianluca era piccolo ed essenziale, ma molto carino ad opinione di Sofia. Un piccolo salotto che si estendeva fino alla cucina, la camera da letto spaziosa e ben illuminata da una grande finestra che dava sul cortile interno del palazzo, e un bagno.
Uscirono a cena, in un ristorante lì vicino, Gianluca aveva già prenotato per una serata romantica con la sua bella.
Si vestirono entrambi eleganti e si prepararono, insieme, stuzzicandosi a vicenda. Sofia nell'ultimo mese fece scorta di vestiti belli ed eleganti. Per l'occasione, scelse un abito sui toni dell'arancione, un colore molto estivo, mono spalla, aderente sul corpetto con scollo a V che lasciava intravedere leggermente il seno senza essere volgare, e sotto cadeva morbido a ruota. Ci abbinò quindi un paio di tacchi aperti colorati.
"Sono pronta..." disse, uscendo dal bagno, posando poi la sua roba alla rinfusa nella valigia. Recuperò un elastico e con l'aiuto di una spazzola, tentò di raccogliere i suoi capelli in una coda alta, rifacendola un paio di volte per ottenere un buon risultato sotto gli occhi divertiti di Gianluca.
Gianluca, invece, scelse di restare sul classico, pantaloni eleganti neri e una camicia bianca, in perfetto stile Ginoble.
"Possiamo andare?"
"Aspetta..." Sofia rivolò in bagno e si sistemò il rossetto nude. "Okay, ci sono!"
"Stupenda seiiii" si complimentò Gianluca, riempiendosi gli occhi di lei.
"Sono alla tua altezza?" Scherzò lei, baciandolo sulla bocca. Così, anche Gianluca aveva il rossetto. "Ops, scusa." Rise lei, passandogli un dischetto di cotone impregnato di struccante sulle labbra per toglierlo.
"Certo che sei alla mia altezza!"
"Sicuro?" Chiese, ridacchiando.
"Ma certo, non preoccuparti degli altri, sono io a decidere chi è alla mia altezza. E tu, lo sei!" La prese sul serio Gianluca, deciso a farglielo capire una volta per tutte.
"Voilà sei a posto ora, senza rossetto!"
"Grassie.." rispose ancora con la bocca tra le grinfie di Sofia. "Non puoi più baciarmi ora..." sorrise lui.
"Oh no!" Recitò lei, fingendosi scioccata. "Come farò ora?!"
"Simpatica! Sempre in vena di battute eh!" Commentò lui, chiudendo la porta a doppia mandata, schioccandole un bacio sulla tempia.
"Sempre! Altrimenti ti monti la testa, Ginoble!"Eccoci qui! E finalmente Sofia ha conosciuto una parte della famiglia Ginoble! Un piccolo passo è andato!
Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo.
Vi aspetto la prossima settimana con un nuovo ed importante capitolo!
Buon weekend ☀️❤️🔥
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Come un uragano dentro // Gianluca Ginoble
Fanfic"Non esiste un altro posto via da qui Ti amerò, come nessun altro al mondo Fino a quando hai bisogno, fino all'ultimo giorno Ti amerò, senza smettere un secondo Fino a quando c'è tempo, fino all'ultimo sguardo" Parole che si ripetono, ma piene d...