Epilogo

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Poco più di un anno dopo

L'unico rumore che rieccheggiava nella stanza era il colpo di spazzola sui capelli di Sofia, che poi si acconciò in uno chignon basso intrecciato, che le scoprivano il viso.
Fece un lungo sospiro, una volta finito posò la spazzola sulla specchiera della stanza.
Si diede un'ultima controllata allo specchio, assicurandosi che tutto fosse in ordine, dagli orecchini punto luce, al make-up sui toni del bronzo.
Si alzò e sfregò le mani sul lungo abito celeste, scelto con cura in ogni dettaglio per l'occasione.
La porta si spalancò, interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
"Sofi, sei pronta?"
"Sì, ci sono!" Sofia afferrò la pochette e la busta color panna contenente l'invito.
Poi si avvicinò a Gianluca che la osservava innamorato appoggiato allo stipite della porta. Il profumo della sua colonia invase le narici di Sofia.
"Sei spettacolare, amore mio!"
"Anche tu, sei perfetto!" Perfetto nel suo smoking classico nero.
"Possiamo andare?"
"Ci vediamo dopo, okay? Devo andare da Margherita e tu da Ignazio!"
"Sì, ci vediamo direttamente in chiesa." Disse lui, per poi posare dolcemente le labbra su quelle di Sofia, color malva.

Sofia raggiunse la camera di Margherita, adornata di fiori azzurri come il tema scelto per il matrimonio.
Sì, dopo due anni di fidanzamento, in un attimo di pazzia avevano deciso di convolare a nozze, anche se ancora giovanissimi. Ma all'amore che scalpitava nei loro cuori non potevano rimanere indifferenti.
"Ehi, So, mamma mia sei stupenda!" Esclamò felice Margherita mentre la parrucchiera terminava il suo lavoro, uno chignon disordinato con due piccole trecce che incorniciavano il viso fine di Margherita come se fossero parte di un cerchietto.
"Tu non scherzi! Sei una bomba!" Sorrise Sofia, andando ad abbracciarla. "Vedi che è la volta buona che Ignazio ti rapisce e non ti vedo più!!!"
"Non esagerare. E ora aiutami a mettere il vestito!" Rise Margherita, era raggiante. Niente avrebbe potuto renderla più felice che sposare il ragazzo che amava, e Ignazio non era da meno nella stanza della casa dei suoi genitori, accompagnato dai suoi due testimoni di nozze, Gianluca e Piero.

[...]

Il duomo della città di Marsala straripava di invitati, che cercavano di accaparrarsi l'ultimo scorcio di ombra sotto le piante, visto il sole ancora cocente di inizio Settembre. La chiesa era ricca di decorazioni floreali sui toni del bianco e dell'azzurro. Tappeto bianco lungo la navata e petali di rosa candidi su di esso. Gli invitati presero posto, così come Gianluca e Piero che già affiancavano Ignazio, nei loro posti da testimoni. Ignazio era impeccabile, nel suo completo nero con papillon del medesimo colore, ciuffo ben pettinato e un sorriso radioso. Aspettava lì la sua sposa, era teso ma felice.
Sofia aspettava la sposa fuori, pronta per qualsiasi aiuto avesse bisogno.
Margherita arrivò con qualche minuto di ritardo, come da tradizione.
"Tutto ok? Pronta a diventare la signora Boschetto?"
"Prontissima. Ah, Sofi?"
"Sì?"
"Ti voglio bene, amica mia. Non avrei potuto desiderare testimone migliore."
"Così mi fai piangere. Sei stupenda, Mag, sei ufficialmente la sposa più bella del pianeta!" Sorrise Sofia, poi sistemando il lungo strascico del vestito.
"Ignazio?" Chiese Margherita, moriva dalla voglia di vedere la sua reazione appena l'avrebbe vista fare il suo ingresso in chiesa.
"Ignazio è bello come il sole e ti sta aspettando impaziente!" Ridacchiò Sofia. "Io vado dentro, okay?"
"Sono pronta!" Esclamò Margherita prendendo il braccio del padre.

Accompagnata dal padre, Margherita fece il suo ingresso sulle note della classica marcia nuziale. Sofia non poté non notare gli occhi di Ignazio brillare come non mai. Lei arrivò all'altare e si presero subito le mani, scambiandosi uno sguardo complice.
Dopo il fatidico momento del 'lo voglio', qualche lacrima versata dagli invitati, e tanto, troppo riso lanciato all'uscita dalla chiesa degli sposi, raggiunsero la location scelta per la festa. Una meravigliosa villa con una piscina gigante e il mare in lontananza.

Dopo le varie portate del pranzo infinito, gli scherzi da parte degli amici, dopo i discorsi dei testimoni, iniziò il momento dei balli in pista.
Dapprima il primo ballo di Ignazio e Margherita da sposi sulle note di Mina, con Mi sei scoppiato dentro il cuore, poi il ballo della sposa con il padre, e altre canzoni per scatenarsi in pista tutta la notte.

"Siete bellissimi, mi sono pure emozionata!"
"Allora lo siamo davvero!" Rispose Ignazio, cingendo la vita della sua amata.
"Grazie So!" Rispose sorridente Margherita. "Ci scateniamo in pista, ragazzi?" Urlò lei, ai ragazzi che erano accomodati al tavolo.

"Questa ragazza bellissima mi concederebbe un ballo?" Domandò Gianluca a Sofia allungandole la mano che lei afferrò subito con un grande sorriso sulle labbra.
Sofia lo seguì al centro della pista, e proprio in quell'istante iniziò la loro canzone, L'emozione non ha voce di Adriano Celentano. Sofia guardò complice Gianluca e si avvicinò a lui e piano, gli sfiorò le labbra.

Un anno prima a Venezia in occasione della loro riconciliazione, Gianluca gliela cantò quando la invitò a ballare in una delle loro serate romantiche in un ristorante prenotato per l'occasione. E ora a distanza di un anno, era diventata la loro canzone, quella che li aveva fatti ravvicinare, quella che gli faceva battere forte il cuore.

Tra le mie braccia dormirai
Serenamente
Ed è importante questo sai
Per sentirci pienamente noi
Un'altra vita mi darai
Che io non conosco
La mia compagna tu sarai
Fino a quando so che lo vorrai

Ondeggiavano abbracciati con lo sguardo ben piazzato negli occhi dell'altra, sorridevano complici del loro amore.
"Te l'ho già detto che sei meravigliosa stasera?"
"Trucco e vestito possono fare miracoli, sai?"
"Sarà, ma con jeans e t-shirt mi piaci ancora di più!" Rispose lui, riempiendosi gli occhi della sua amata, dandole poi un bacio a fior di labbra.
La voce di Adriano Celentano continuava a cullarli nel loro ballo e Gianluca gliela cantò sottovoce nell'orecchio di Sofia che appoggiava la testa sulla spalla del ragazzo e si godeva i baci soffici che lui le lasciava sui capelli.

"Comunque sì, Gian!" Mormorò Sofia, sorridendo.
"Che cosa?"
"Mi hai fatto una domanda l'altro giorno..." disse, lasciando la frase in sospeso in modo che capisse solo lui.
"Vuoi venire a vivere con me?" Si sorprese Gianluca.
"Sì, lo voglio da impazzire perché ti amo da morire!" Sorrise lei, prima che Gianluca la sollevò da terra facendo un rapido giro su se stesso. "Ti amo, ti amo, ti amo!" Sussurrò mille volte sulle labbra di Gianluca, lui poté sentire il suo sorriso, il suo contagioso sorriso sulle labbra. Ed era meraviglioso.
"Ti amo Uragano. Mi rendi l'uomo più felice del mondo!"
Sofia sorrise, era l'unica cosa che avrebbe voluto sentirgli dire per tutta la vita. Lo amava anche lei, alla follia.

Capisci di amare qualcuno quando all'improvviso tutto sembra avere un senso. Quando non c'è più bisogno di chiedere il perché delle cose, quando smetti di farti domande su questo o su quello. Smetti di farti problemi e fai l'unica cosa che conta e di cui hai più bisogno: amare. Sei felice, ma talmente tanto che pensi ad un tratto di aver perso completamente la testa. Con il cuore pieno di amore, le canzoni assumono un significato e capisci che effettivamente non sono poi così idiote come pensavi, le storie romantiche dei libri non sono più così sdolcinate da far venire la nausea, tutto ha improvvisamente un senso. La vita è fatta di perfette imperfezioni, l'amore non ricerca la perfezione, ma cerca la perfezione nei difetti dell'altra persona che quasi diventano bellissimi.
E fidatevi che la felicità è vedere il suo sorriso raggiante e sincero quando ti vede al mattino appena sveglia con le occhiaie e il viso stropicciato.
È questo il potere dell'amore.

Come un uragano dentro // Gianluca Ginoble Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora