CAPITOLO 1

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Un nodo cominciò a formarsi nello stomaco di Gloriana Powell mentre posava lo sguardo sulla sua famiglia e i tre estranei che, il giorno prima, avevano partecipato al funerale di suo padre.

Erano seduti attorno ad un tavolo, in attesa della lettura del testamento di Reagan Powell e, per quanto fosse difficile credere che il suo beneamato padre se n'era andato, il fatto che negli ultimi trent'anni avesse condotto una doppia vita era quasi impossibile da digerire, specialmente quando la prova del suo tradimento stava seduta a pochi centimetri da lei. Superava l'umana comprensione pensare che, in tutti quegli anni, aveva avuto una seconda famiglia a Greenville, nel South Carolina.

Quando Harold Parsons, il legale di suo padre, entrò nella sala con un voluminoso faldone e si sedette a capotavola, estraendo numerose buste e carte, l'apprensione di Gloriana aumentò, mescolata ad una rabbia sorda e sfiancante.

Odiava che le avessero portato via il padre, odiava che il lavoro di tutta la sua vita stesse per essere diviso in quote con persone che fino all'altro giorno non conosceva ed ignorava l'esistenza.

Però, più di tutto, odiava aver avuto di lui una visione che non era niente di più di un'illusione... un'illusione che era andata in frantumi e che, in apparenza, non era possibile riparare.

"Prima di cominciare, vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze per la vostra perdita," disse il signor Parsons, con palese sincerità. "Conoscevo Reagan da molti anni e mi mancherà il suo senso dell'umorismo. Ricordo quella volta..."

Gloriana si morse il labbro per impedirgli di tremare quando l'uomo che sosteneva di essere il suo fratellastro, Joel Turner, si schiarì la gola e guardò l'orologio, come se volesse affrettare le cose.

Come era possibile che un uomo cordiale e affettuoso come suo padre avesse generato un figlio così insensibile e freddo? L'espressione sul volto di RJ, il suo fratello maggiore, era minacciosa.

"Hai fretta di andartene, Turner?"

"In effetti, è proprio così," dichiarò Joel. "Quanto tempo ci vorrà, Parsons?"

Le sopracciglia bianche del signor Parsons si incontrarono al centro, al di sopra degli occhiali, in segno di disapprovazione.

"Ci vorrà il tempo che ci vorrà, giovanotto."

"Per favore, Joel," lo supplicò Larah Turner con voce tremante, mettendo una mano sul braccio del figlio.

I suoi capelli biondi, tagliati all'altezza del mento, ondeggiarono quando scosse la testa.

"Per favore, non rendere tutto più difficile di quanto lo è già."

In circostanze diverse, Gloriana avrebbe provato pietà per lei. Il giorno prima al funerale e adesso, in attesa della lettura del testamento, era evidente che la morte di Reagan Powell era stata per lei un duro colpo.

Ma considerando che, per gli ultimi trent'anni, l'infermiera era stata l'amante di suo padre e si era presentata per piangerne la morte come se lei e i suoi figli facessero di diritto parte della famiglia, era troppo perché Gloriana potesse sopportarlo. O Larah Turner non se ne rendeva conto oppure se ne infischiava che, per la famiglia Powell, sarebbe stata un'esperienza devastante.

"Dovete scusare l'impazienza di mio fratello," intervenne pacato Alan Turner, rivolgendo un sorriso contrito a Gloriana e alla sua famiglia. "Temo che Joel stia ancora cercando di elaborare e accettare la morte di Reagan."

Il figlio più giovane di Larah, Alan, sembrava l'esatto opposto del fratello maggiore sotto tutti gli aspetti. Mentre Joel era alto, con capelli scuri, occhi azzurri e un atteggiamento freddo e insensibile, Alan era più basso, aveva capelli biondo scuro e occhi castani come la madre, e dava l'impressione di comprendere lo shock subito dai Powell. Non solo dovevano affrontare la morte del padre, probabilmente per sua stessa mano, ma anche la cruda verità della sua vita clandestina.

TUTTO L'AMORE CHE HO (1 LIBRO  - LA SAGA DEI POWELL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora