capitolo-15

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Jungkook's pov

Inizio a guardare Taehyung, il suo viso, cercando di scorgere un qualsiasi segno di indifferenza. Vorrei che tutto quello che è successo tra di noi scomparisse. Sarebbe tutto più semplice. Potrei continuare a fare quello che per me, prima, era ormai un abitudine. Non dovrei più sentire quella strana sensazione che mi si forma nello stomaco ogni volta che lo guardo.

Il problema è con si può tornare indietro, non sarà mai uguale. Devo affrontare la situazione.

-Sai... Mi sembra strano che ci incontriamo sempre nei corridoi. E' come se il destino volesse tutto questo. A quanto pare la tua esistenza è così inutile che a nessuno importa se ti farai del male-

Sussuro lievemente, lanciandogli lo sguardo più freddo che mi riesco a fare, per cercare di coprire il dolore che sto provando mentre parlo. Non capisco nemmeno perchè è così faticoso insultarlo, con Minho era molto più semplice.

Lo guardo abbassare la testa umiliato dalle mie parole e sento una sensazione orribile in gola.

-Ash, ma che ti parlo a fare no?- 

Sto diventando troppo debole, non dovrei. Osservo un attimo il succhiotto che gli ho lasciato sulla pelle, poi quello di suo padre. Il mio sembra così giusto...

Lascio che i miei occhi si inumidiscano, confusi anche loro da ciò a cui stanno assistendo.

Il mio cedimento...

Sento di non riuscire a fare niente.

DEVO CONTINUARE AD ESSERE CATTIVO.

Eppure non posso fare a meno di guardare il pavimento, spostando lo sguardo da destra a sinistra.

Non riesco.

Non ci riesco.

Non voglio.

Sento il coraggio venirmi meno e quando ormai mi sta per abbandonare, sferrò un colpo a Taehyung.

NON DEVO CADERE.

SONO FORTE.

DEVO CONTINUARE AD ODIARLO.

Con queste convinzioni in testa gli tiro un altro pugno, sotto il suo sguardo scioccato. 

Continuo a colpirlo sfogandomi sul suo povero corpo. Sto cercando ancora di non ammettere il cambiamento che sta avvenendo tra di noi, e l'unico modo per mascherarlo è colpirlo.

Un calcio.

Inizio a piangere.

-JUNGKOOK!! Ah-h- 

Cosa sto facendo?

Non lo so... credo che sto cercando di coprire il destino, di spezzare il nostro filo che ci unisce. Credo che sto cercando di essere forte.

Lo sento urlare, ma le sue parole sono lontane.

Vorrei fermarmi, ma so che non posso.

Semplicemente devo continuare.

DEVO.

Cade a terra, sotto le mie violenze.

Le lacrime mi offuscano la vista, rendendo poco chiara l'immagine orribile che ho difronte.

Il volto tumefatto del ragazzo che mi ha cambiato.

Il sangue che gli esce dal naso e i capelli scompigliati...

Lo trovo stupendo anche così.

E forse per questo piango di più e lo ricolpisco.

-Noi- non- siamo- cambiati! TI ODIO ANCORA!-

E' vero... è semplice dirlo... Ma allora perchè il mio cuore sta così male? Vederlo indifeso e sapere che la causa del suo dolore sono io, mi sta facendo provare una sensazione orribile.

Le lacrime ormai scendono incontrollato, portando con loro il mio cordoglio.

Non so quanto resisterò.

Non so per quanto ancora dovrò fingere che tutto questo non mi faccia male.

Non so più niente

Smetto di picchiarlo, ormai stanco, con le nocche che bruciano.

Mi accascio a terra vicino a lui e continuo a ripetere come una mantra: "Ti odio ancora" anche se ormai non ci credo più in quello che dico.

Mi appoggio al muro dietro di me e senza rendermene conto mi avvicino a Taehyung, che steso a terra sta tremando.

Lo guardo con il fiatone e non riesco a dirgli niente, le parole in questo momento non servono.

Mi sento uno schifo ora, riesco a vedere tutti i lividi rossi che gli ho lasciato sulla pelle e mi vergogno di ciò che gli ho fatto.

Sospiro stanco, prima di decidere che non voglio più mentire. Non per ora, dopo vedrò. Sono diventato molto bravo a rimandare i problemi in fondo. 

Alzo una mano e lentamente, senza che se ne accorga, la metto sulla sua schiena per poi iniziarla ad accarezzare senza fretta nei movimenti.

Lo lascio tranquillizzare coccolandolo dolcemente, finché non lo sento smettere di singhiozzare. 

Continuo a guardarlo e dopo aver sospirato di nuovo, lo prendo per i fianchi e me lo metto in grembo. Le sue gambe vanno automaticamente a stringersi attorno al mio bacino, le sue braccia mi tengono la maglietta stretta in un pugno mentre la sua testa con riluttanza si poggia sul mio torace.

Siamo così liberi in questo momento. Non c'è nessuno che ci guarda, siamo soli nel corridoio della scuola. Ci abbracciamo senza rompere il silenzio, quasi fosse la nostra unica ragione di vita. I pensieri che prima ci affiggevano così tanto, ora sono diventati superflui e d'importante rimangono solo i nostri corpi uniti.

Vorrei che fosse sempre così.

Se solo fossi meno testardo e accettassi di più la realtà, forse lo avrei già perdonato di ogni colpa e gli avrei chiesto di fare lo stesso con me. 

-Non farlo mai più-

Abbasso gli occhi e appoggio il mento tra i suoi capelli. Profumano di vaniglia.

-Se poi non riesci a rimanere uno stronzo, non picchiarmi più. Mi fa solo più male capire che non lo vorresti veramente-

-Hai... In effetti hai ragione. Non mi piace più farti sentire male. Ma nessuno sa di questa cosa... Non posso semplicemente lasciarti stare e andare avanti. Crederebbero che sono un debole-

-Hmm... Odieresti essere come me vero?-

-No, non sei debole. Una persona debole non riuscirebbe a farsi picchiare a scuola... a casa... e magari anche a farsi usare...senza cedere, rimanendo sempre pronto a sorridere nuovamente-

-Tu che ne sai se mi hanno mai usato?-

-Il succhiotto scusa? Non avevi detto che non lo volevi e tutto il resto?-

-Hmm... ah.. ricordo, ma..  I-io.. Non mi hanno mai usato fidati.. So-lo pre-limina-ri-

Non gli credo del tutto, ma mi fido. 

Sospiro di nuovo prima di dire quello, che forse avrei dovuto dirgli anni fa.

-Scusa piccolo se ti ho fatto male-



<3<3<3

ᴅᴏᴘᴇ- кσσкνDove le storie prendono vita. Scoprilo ora