capitolo-16

366 16 0
                                    

Taehyung's pov

Non so più cosa pensare.

Ormai la mia relazione con Jungkook non ha più un senso.

Se prima eravamo un bullo e una stupida vittima, adesso siamo solo due ragazzi confusi. Non sappiamo più quali emozioni proviamo quando stiamo insieme e tutto questo mi fa solo paura.

Vorrei detestarlo per il dolore continuo che mi ha dato, cercando di difendersi dai suoi sentimenti.

Eppure non riesco, perchè guardando i suoi occhi feriti mi rendo conto di non essere l'unico a stare male.

E a volte le persone hanno una passione così sfrenata, che non importa se per vedere il sorriso del proprio amore perderanno la loro dignità.

Non importa se tutti le derideranno.

Perchè quando due innamorati si guardano il mondo si ferma e niente inciderà più.

Saranno i loro cuori a parlare.

E quello di Jungkook mi ha detto che sta male.

Che ha bisogno di questo.

Di amore.

E sono stato così stupido all'epoca da non capirlo, abbandonandolo per la strada, lasciando che qualcun'altro si prendesse cura di lui e i suoi bisogni.

Forse non mi aspettavo che l'unico in grado di capirlo ero proprio io.

Perchè io so riconoscere un'anima che soffre.

Oh... le conosco così bene.

Quella di mio padre lo è... e allo stesso modo quella di Jungkook.

Vorrei averlo aiutato allora.

E invece sono stato un codardo.

Riconoscerlo è difficile, ma alla fine tutti vogliamo essere perfetti, talmente tanto che poi diventiamo frivoli, senza alcuna possibilità di scorgere la potenza e la forza che cercavamo.

Non possiamo cambiare.

Tutti vivono nella sofferenza, perchè la vita non è stata fatta per permetterci di essere felici.7

E' stata creata per darci la possibilità di crearci la nostra felicità con le nostre mani.

...

Dopo la scuola sono tornato a casa a piedi ed ora sono steso sul mio letto, alla ricerca di alcune risposte che so che non arriveranno.

E' troppo difficile.

Non ne vale nemmeno la pena. Perchè in fondo io non ho bisogno di risposte.

Proprio mentre sto per alzarmi, sento il rumore di una bottiglia infranta al suolo, provenire dalla cucina.

È tornato mio padre.

Dovrei essere abituato ormai a questi suoi ingressi teatrali, così esagerati e estremi, ma mi ritrovo a tremare comunque.

I suoi sbuffi e le sue lamentele mi spaventano.

Ma non mi sono mai tirato indietro.

Lui è mio padre e ha bisogno di me.

Ha detto che se lo avessi aiutato avrebbe smesso di bere. Devo solo aspettare.

Decido di lasciare la mia camera, il mio posto sicuro, per dirigermi verso di lui.

Le mie gambe sono deboli e minacciano di decedere sotto il peso del mio corpo, ma continuo ad andare avanti. Se abbandonassi mio padre per proteggermi, lui si farebbe ancora più male di quanto se ne fa già. Non voglio essere la causa della sua sofferenza, soprattutto ora che conosco cosa si prova.

ᴅᴏᴘᴇ- кσσкνDove le storie prendono vita. Scoprilo ora