capitolo-33

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Taehyung's pov

-La camicia nera-

-No Jimin-ah, è troppo scura, a lui serve qualcosa di chiaro-

-Ma con quella è sexy!-

-No, quella semmai la mette Jungkook, lui si veste sempre così-

-Tae... che palle, oh! Allora quell'altra rossa! Con quella ci staresti da dio!!-

-Uhh, mi piace. Chi sa perché ce l'ha, non è proprio il suo genere... Va be, per me è ok, i pantaloni?

-Ovviamente quelli attillati neri, gli skinny che avevi quando ti ha portato a casa sua-

-Jinnie, oddio, sei un genio. Sai... Lui non ha proprio le mie misure... sarebbero stati scomodi i suoi pantaloni-

-Eh, sì, siamo i tuoi piccoli angioletti! Ora muoviti, fatti una doccia, che hai una faccia schifosa, vestiti e poi manda una foto-

-Grazie Chimmy-

-Di niente, ora chiudo-

-Va bene! Ciao-

Non appena attaccano, corro in bagno ad una velocità disarmante, apro il getto dell'acqua calda e mi ci butto sotto, sospirando per la sensazione piacevole sulla pelle.

Sono in ansia. Non riesco a non pensare a questo appuntamento. La mia testa scoppia al solo pensiero. Questa nostra relazione ha bruciato tutte le tappe così velocemente, che mi chiedo se sia veramente giusto.

Con questi pensieri, esco dalla doccia, mi asciugo con un piccolo accappatoio, e inizio a passare il phon sui capelli, cercando di arricciarli leggermente.

Non posso fermare questo turbinio di pensieri che mi stanno confondendo. È orribile. Oggi che dovrebbe essere il giorno più bello della mia vita, la promessa ufficiale della tregua tra me e Kook, è come sfocato... non comprendo perché mi sembra che manchi qualcosa alla mia esistenza, un qualcosa fondamentale per essere libero.

Esco dal bagno, senza neanche accorgermi delle mie mosse, e inizio a vestirmi.

Liscio la camicia, cercando di far sparire completamente le pieghe che il tempo ha formato, metto una cintura stretta in vita, il profumo della Versace, Dylan Blue, e sistemo un paio di orecchini pendenti, con un piccolo diamante rosso al centro, ai buchi, infilo gli anelli d'oro alle dita e finalmente mi guardo.

Sono... bello credo... non riesco nemmeno più a giudicarmi da quando mio padre ha iniziato la sua violenza.

È un mostro.

E forse è proprio questo il problema della mia vita, la mia incompletezza.

Il fatto che alla fine, fin quando lui sarà libero, potrà sempre restare a cercarmi, potrebbe far del male ad altre persone, potrebbe farsi del male lui... mi fa paura pensare quali azioni sarebbe in grado di compiere. Mi viene il voltastomaco.

Accarezzo lentamente il mio collo, passo le mani sul trapezio e le scapole, delineando le mi forme, che non ricordavo di avere. A palmi aperti tocco la mia pancia piatta, le gambe magre e infine il viso, la cui pelle sembra ora più chiara che mai.

 A palmi aperti tocco la mia pancia piatta, le gambe magre e infine il viso, la cui pelle  sembra ora più chiara che mai

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Sorrido.

Sono cresciuto dall'ultima volta che mi sono dedicato queste attenzioni.

Scuoto leggermente la testa e mi trucco leggermente gli occhi.

Sono perfetto ora.

Mi siedo sul letto di Jungkook e inizio a guardare il telefono aspettando che arrivi. Manca poco ormai, il tempo è volato e non me ne sono nemmeno accorto.

Sto giusto osservando un post della Celine, quando la porta di casa si apre e la voce di Kook si fa spazio tra le mura della camera.

-OHI, CI SONO! Tae, scendi!!-

Sono emozionato, sento le farfalle nello stomaco.

-Arrivo!-

Mi sistemo un ultima volta e poi inizio ad andargli incontro.

È stupendo.

Camicia nera, come mi aspettavo, skinny dello stesso colore, ma lucidi, delle piccole catenelle che scendono dai passanti del jeans, e i capelli mossi.

Lo adoro.

Anzi, lo amo.

ᴅᴏᴘᴇ- кσσкνDove le storie prendono vita. Scoprilo ora