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𝑺𝒐𝒍𝒐 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒊.

<<Dai Ca svegliati! E' tardi!!>> Mi urla nell'orecchio Serena. Abbiamo lezione di classico tra mezz'ora e io non ho nessuna voglia di alzarmi.

<<Altri cinque minuti.>> dico io in mia difesa.

<<No muoviti.>> Serena mi toglie le coperte e sono obbligata ad alzarmi.

Prendo i vestiti preparati la sera prima e vado in bagno per vestirmi lavarmi e truccarmi leggermente.

Fortunatamente il borsone l'ho preparato ieri sera sennò stamattina non mi sarei sbrigata.

Pronta,esco dal bagno e vado verso la cucina.

<<Buongiorno!!>> affermo quasi urlando.

<<Come mai tutta questa euforia
oggi?>> mi dice l'unica persona che si trova in cucina stamattina, Christian.

<<Come mai tutta questa depressione stamattina?>> chiedo al ragazzo come se avessi risposto alla sua domanda e avvicinandomi lasciandogli un bacio sulla guancia.

<<E me lo chiedi pure?>> dice con tono triste.
Sorrido mentre mi avvicino alla macchinetta per prepararmi un cappuccino, di solito la mattina non faccio mai colazione sopratutto se dopo ho una lezione, ma oggi ne ho davvero bisogno.

<<Dai,il classico è interessante>>
<<Mmm.Per te sicuro.>>
<<Sono curiosa a vederti fare classico.>>

Il cappuccino è pronto e mi siedo sulla sedia davanti al ragazzo.

Faccio colazione, metto via le mie cose e una volta tutti pronti ci dirigiamo verso gli studi.

La lezione di classico é finita, sono stanchissima ma mi tocca rimanere in sala relax perchè tra poco ho lezione con Elena, ballerina professionista che aiuta gli allievi per le coreografie insieme agli altri ballerini.

Entro in sala 4 dove ho lezione e trovo Elena, insieme proviamo la coreografia più volte,sbaglio i passi della coreografia e non riesco a concentrarmi. Mi blocco ed Elena inizia a parlarmi.

<<Ca, ma vuoi spiegarmi perchè non ti vedi bella? Perchè non tiri fuori la vera te?>>

Io mi siedo a terra e fisso il pavimento.
<<E' perchè...non riesco a superare quel mio limite come tutte le altre, mi sento inferiore, diversa.>>

Elena si siede anche.
<<Ma tu devi provare a superarlo questo tuo limite.>>
<<Ci sto provando, è solo che non riesco a vedermi come vorrei,mi sento sbagliata, non mi sento me.>>

<<E perchè ti senti sbagliata. Tu non lo sei.>>
<<Sto cercando di convincermi a pensarlo.>>

<<Da quando pensi questo?>> mi chiese lei.
<<Dalle prime critiche alle medie, cercavo di lasciarli perdere, ma si faceva sempre più pesante. I miei compagni mi giudicavano e dopo un pò ho iniziato a crederci sempre di più fino a questo punto.>> il naso iniziò a pungermi e le lacrime iniziarono a salire.

<<E che ti dicevano?>> Mi chiese lei.
<<"sei grassa","non sei abbastanza","sei brutta","ma dove vuoi andare". Questo.>>
Qui non retti e le lacrime iniziarono a scendere lungo il mio viso.

<<E ora a volte hai ancora questa paura?>>
<<Si sempre. Per questo mi trattengo e non mostro la vera me, perchè mi sono sempre sentita diversa, la ragazzina brutta.>>

<<Ma ora tu sei cresciuta,non sei più la ragazzina di una volta, smettila di farti tutte queste paranoie, smettila.
Carlotta, tu sei bellissima, sei perfetta.>> a queste parole sorridetti.

Infondo tutto quello che volevo || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora