Mi sono rintanata nei corridoi della scuola, mio padre è quello a cui è stato assegnato questo caso, non voglio sorbirmi il suo interrogatorio, già lo sta facendo ai miei professori.
Durante la mia prima ricreazione scolastica dove oggi non si farà lezione incontro la gang criminale è il ragazzo che avevo incontrato prima sulle scale, per me lui è il principale sospettato, con quei capelli mossi disordinati e il sorrisino di chi ha il mondo ai suoi piedi, e questo non fa una piega, vedendo come gli studenti lo evitano.
Sono a qualche metro di distanza e utilizzo QQ per comunicare a mia sorella quello che è successo, e che papà è qui! L'ultima disgrazia che mi poteva capitare oggi, come non detto, ritiro tutto dopo aver sentito il criminale fischiare, diretto a me!
Lo guardo torvo e lui in risposta mi fa un sorriso più falso di quello che fa mia nonna quando le ricordano che non è più molto giovane come un tempo.
"Il canile è dall'altra parte della strada." Gli rispondo al suo fischiare insistente.
"Ah ma quindi con te non funziona?" Mi chiede.
"Ma secondo te? Hai bisogno di un paio di occhiali se confondi essere umano con animale."
"Io avrò anche bisogno di una visita oculistica, ma tu sicuro hai bisogno di qualcosa per rilassarti."
"Ero rilassatissima prima di incontrarti!" Quasi gli urlo contro, pentendomene subito dagli sguardi omicidi dei studenti e qualche bidello, aka collaboratore scolastico.
"Non so nemmeno il tuo nome, eppure hai tutta sta confidenza." Osserva e quasi quasi merita un applauso per confermare delle ovvietà.
"Parla quello che fischia agli sconosciuti." Lo provoco ma quando lui stava per avvicinarsi una biondina lo prende per il polso.
"Fujiko-chan non c'è più, puoi evitare di litagare almeno durante il lutto?" Chiede lei con il volto cupo.
"Scusa bella, il mio amico non è un esperto rimorchiatore." Dice un ragazzo ricciolino che era con lui, e non posso non notare che ha degli occhi decisamente rari, uno marrone e l'altro blu.
Comunque non mi disturbo a rispondere a questo circolo di matti e me ne vado fuori, sperando di non intercettare il campo visivo di mio padre e le sue domande.Mi faccio una coda e mi mimetizzo nella scena del crimine, chiamatemi Sherlock Holmes.
Con il mio fantastico quaderno improvvisato taccuino di informazioni, origlio la conversazione della polizia con quelli della scientifica.
"Trovato informazioni in più?" Chiede un poliziotto.
"A parte quello che già sappiamo tutti, è una ragazza che apparentemente sembra si sia suicidata." Risponde quello della scientifica.
"Veramente tanto scalpore per un suicidio?"
"Sempre fa scalpore, ormai i casi aumentano giornalmente."
"Non lo so Kevin, secondo me c'è di più, guarda le mani e le braccia, di solito i soggetti di suicidio portano segni di autolesionismo." Nota il poliziotto.
"Ma allora perché dovrebbe essere salita sul tetto e affacciarsi al cornicione?" Chiede la scientifica.
"E che so, vuoi chiederglielo tu? Magari stava solo ammirando il paesaggio." Che black humor deprimente...
"Vabbè, ne parliamo in centrale, qui ascoltano troppe orecchie." Ed è qui che la scientifica mi sta antipatica, mi servono più informazioni mannaggia a loro!Proprio verso la fine della giornata scolastica, durante oramai il tramonto, mio papà mi nota ed io da impanicata quale sono, prendo la prima persona che mi capita a tiro e correndo la trascino in un vicolo di un minimarket.
Peccato che tra tutte le persone che potevano capitarmi doveva essere proprio il gangster di turno.
Gli intimo di stare zitto, e mentre osservavo mio padre cercarmi, il tipo fa un gemito di dolore.
Ha le mani insanguinate, ecco, ci mancava solo un sadico ora!
Sento i suoi passi avvicinarsi e presa dalla ansia più totale e forse dalla confusione del momento gli appoggio la mia giacca sulle spalle e lo tiro verso di me per poi baciarlo.
Quando sento le sue mani appoggiarsi sui miei fianchi mi allontano bruscamente guardandolo male.
"Qui la vittima è qualcun altro." Mi sussurra all'orecchio, sento le gambe cedermi, troppa confusione, non ci sto capendo nulla.
Ho bisogno di una notte o cento vite di sonno dopo questo, anche una visita dallo psicologo, perché indubbiamente sto avendo atti di pazzia, non ci sono dubbi!"Dove vai?" Mi chiede Mrs criminale quando vede che sto letteralmente scappando da lui, prima di partire letteralmente di testa.
"Per poi farmi uccidere da te? Anche no, ma grazie per la premura." Rispondo non guardandolo.
"Secondo me hai un po', le idee confuse." Ah beh se se ne è accorto pure lui allora ha ragione.
"So di aver fatto una cavolata, non serve che infierisci." Detto questo comincio a velocizzare il passo, devo arrivare a casa al più presto, e spero che mia sorella arrivi in macchina a prendermi.A momenti piango per la rabbia repressa, sono troppo una persona calma e tranquilla.
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Do not rule
Mystery / ThrillerCina, Qingdao. Fang Li Wu era una ragazza che come unico obbiettivo voleva finire le superiori in tranquillità, ma Gang Wei Li il tipico ragazzo disgraziato che è temuto da tutta la scuola non la pensa proprio così. Infatti Gang Wei Li se la prender...