Do not rule

23 - Un mostro con la quale dobbiamo convivere, la vita

La vita è il vero mostro, Gang Wei non è più lo stesso mi sembra che sta nascondendo qualcosa ma non capisco cosa, e come se non bastasse la polizia sta ogni giorno intereggogando degli studenti, dicono che forse hanno scoperto il colpevole.

Ora per qualche scherzo del destino sono a casa con quaranta di febbre e mal di gola, sto odiando il mio fidanzato perché gli scrivo sempre io per prima altrimenti questo figurati se si prende la briga di farlo, e sono felice ma allo stesso tempo triste, fantastico!
Davvero, è doloroso e stressante spiegare cosa mi sta passando per la testa, non lo capisco nemmeno io.

Sento un crepitio delle fiamme da sotto, per poco non cado dal letto per lo spavento.
Il mio istinto dice di scendere e andare a controllare, la mia parte razionale preferirebbe piuttosto soffocare tra le ceneri.

Scendo in salotto, e sono morta. Qualcuno ha acceso il camino, ci siamo solo me e me in questa casa, quindi o sono sonnambula e non lo sapevo, o sto per morire.
Non ho il coraggio di avvicinarmi al camino e sento una mano tapparmi la bocca mentre l'altra mi tiene ferma.
Cerco di gridare ma tutte le mie lamentele e minacce sono soffocate.
Mi divincolo ma è inutile chiunque sia dietro di me è più forte, quindi è sicuramente un ragazzo.
Alla fine con un calcio sono riuscita a liberarmi ma c'è un altro problema.
Gang Wei è di fronte a me con una pistola in mano, ma si comporta come se non avesse intezione di tenerla.
"Gang Wei..." Sussuro quasi come un lamento, vi prego ditemi che sto delirando per la febbre.
"Mi dispiace Fang Li, ti prego di credermi pero' quando ti dico che non era mia intenzione, non riuscirò mai a farti del male." Dice in un sussuro con capo chino.
"Tu stai parlando del male fisico, perché ti posso assicurare che non hai idea di quanto male morale mi stai facendo in questo momento, era da giorni che ti vedevo strano e non capisco perché ora sei qui davanti a me con una pistola puntata contro!" Gli urlo contro mentre sento una morsa nello stomaco.
"Saprai tutto a tempo debito..." Afferma girandosi a guardare da un'altra parte, dopodiché sento un dolore atroce sulla spalla e dopo un tonfo l'unica cosa che sento è: "Se non l'avessi fatto saresti morta, mi dispiace." Poi nero totale.