capitolo 6.

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<<Non ti voglio fare nulla>> mi disse Kazutora mentre probabilmente cercava un contatto fisico con me, cercava di afferrarmi i polsi ma non glielo potevo lasciar fare.

<<Lasciami!>> urlai con un tono di voce tremolante.
Mi guardai intorno e mi accorsi che eravamo su un letto con delle lenzuola nere come l'inchiostro.
Il ragazzo fece cenno alle guardie di andarsene e così loro fecero.
Si accomodò accanto a me e io feci una faccia disgustata, volevo andarmene, non volevo stare con lui.

<<Non c'è un secondo che io spetta di pensarti, lo sai?>> mi posò una mano sul fianco sinistro, cercai di scostare il suo braccio ma aveva una bella presa sulla mia pelle.
Si posò con la testa sul mio grembo, cosa che mi fece salire i brividi dalla schiena, la mia pancia era diventata una teca di farfalle che svolazzavano di qua e di là.
Cominciai ad essere meno fredda, infatti rilassai i muscoli così che stessimo entrambi comodi.
<<Resta qua, stanotte>> mi chiese quasi supplicandomi.
Probabilmente non avevo altre scelte se non che restare a dormire...con lui.

<<Devo...devo dire a Mikey che sto qua>>

<<Ti do il telefono, dì a tuo fratello che sei dalle tue amiche e che sei al sicuro>>

Avrei dovuto...mentire...a mio fratello?

Digitai quello che mi chiese di fare e subito dopo Mikey mi chiamò, dovevo rispondere? Andai totalmente in panico.
Kazutora mi vide preoccupata così mi sfiló il telefono dalle mani e lo posò da qualche parte in quella stanza.

<<Tornando a noi>> disse con tono malizioso.
<<Voglio andare a casa>> risposi con tono stridulo.
<<Non stiamo più insieme, lo vuoi capire?>> continuai mentre gli urlavo tutte le cose che mi venivano in mente.
Vidi la sua espressione cambiare da un sorriso smagliante a un senso di vuoto nei suoi occhi, lo avevo ferito dritto nel cuore, mi dispiace ma allo stesso momento ero a conoscenza che entrambi fin'ora avevano un minimo d'interesse per l'altro.

<<Ti manderei pure a casa, ma mi è stato ordinato così>> dichiarò con un tono autoritario e severo.

Tornò di nuovo sotto le lenzuola e sta volta caló un silenzio assurdo fra noi, nessuno osava dire una parola.

<<Ti piace qualcuno?>> interruppe quella calma assordante.
<<No>> risposi freddamente <<A te?>> continuai.
<<Sí>> e si girò verso di me.

Quella conversazione si concluse con quel "sì" e andava bene così, anche se abbastanza da imprudenti ma mi addormentai appena chiusi gli occhi, tutto quello stress, paura, ansia abbandonai quelle emozioni e caddi nelle braccia di Morfeo.

**

Mi svegliai di colpo, ansimante e sudata, mi girai e mi ritrovai alla mia sinistra Kazutora che dormiva come un sasso, con la faccia dentro sl cuscino e con i capelli sparsi ovunque.
Mi alzai cercando di fare il minimo rumore e andai alla ricerca del mio telefono, girai cassetto dopo cassetto ma nulla, sembrava sparito, risucchiato nello spazio.

<<Ahm...che cerchi?>> mi colse alla sprovvista.
<I-i-...acqua>>

Lui si sistemò i capelli e si vestii con i suoi soliti vestiti, giacca della Walhalla e pantaloni neri, mangiammo qualcosina e poi uscimmo a fare una passeggiata nei dintorni sperano di non incontrare qualche mio conoscente.

<<Quando mi riporterete a casa?>> domandai mentre cercavo di tenere il passo.

<<Presto>>

Tirai un sospiro di sollievo.

ho avuto le farfalle nello stomaco mentre lo scrivevo, sper che pure voi👍🏻

Tokyo è nostra || Chifuyu MatsunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora