capitolo 4.

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Chifuyu mi porse uno scaldacollo per coprire i segni evidenti sulla pelle e lo indossai mentre ci dirgevamo al piano di sotto per andargli incontro.

<<Non dormite?>> ci chiese stranito.

<<A-ahm, avrei voluto dormire da sola, non riesco a prendere sonno.>> risposi imbarazzata.

<<È un buon ragazzo, non penso che faccia lo stupratore nel tempo libero>> disse Mikey schiettamente.

Il diretto interessato arrossì e cominciò ad agitare le braccia per negarlo, io nel mentre ridevo mentre guardavo la buffa situazione.

<<Eh ok. Dormi con me>>

Il mio cuore rallentó e adesso mi sentii a casa, protetta, solo perché avrei dovuto dormire con mio fratello? Sì. Mi ha sempre fatto da padre, siccome quello biologico non ci ha mai dato un minimo d'attenzione e lo stesso per nostra madre.

Salutai Chifuyu e entrai nella camera di Mikey, era il paradiso. Aveva i led, c'era una finestra enorme e le pareti erano tappezzate di manga, c'era pure una piccola scrivania e un'armadio.
Mi buttai sul letto ormai esausta dalla giornata, invece Mikey si tolse la maglietta per dormire.
Inutile dire che tutte le donne che lo hanno visto a torso nudo siamo state io e nostra madre; nonostante abbia la fila di ragazze dietro.
Cercava nervosamente qualcosa dal suo armadio e dopo poco tempo fece uscire fuori una maglietta, che subito dopo mi lanciò e così io la indossai.
Si accomodò anche lui su quel letto matrimoniale incredibilmente spazioso e comodo e cominciammo a parlare del più e del meno.

**

La luce del giorno mi splendeva sulle palpebre e sentivo tutto il corpo indolenzito e stanco, dopo un po' aprii gli occhi ritrovandomi con lo sguardo sul soffitto della stanza. Sbadigliai e pian piano mi alzai riprendendo i sensi, mi alzai con fatica dal letto e cominciai ad andare verso la porta, che a mia volta pian piano aprii.

Fuori da quella stanza ritrovai un enorme casino di gente che fuoriusciva e rientrava dalle varie stanze, ognuno di loro indossava la divisa della Toman.
Mi accarezzai gli occhi cercando di schiarire la vista leggermente offuscata dal sonno.

<<Kit!>> e il solito biondino venne verso di me: Chifuyu.

Sembrava ossessionato da me, non so se la cosa mi dispiaceva o no, ma mi sentivo abbastanza tranquilla con lui.

<<Che succede?>> chiesi con voce rauca.
<<Riunione>>
<<Alle 8 del mattino?>> urlai.
<<Ahm...sono le 14>> rispose seccamente.

Le...cosa? Stiamo scherzando?

Lui mi diede una carezza sul viso e mi portò dentro la stanza di Mikey, cosa che mi risultò strana siccome non aveva l'accesso.
Giró la chiave della porta così da farci rimanere dentro, sembrava stesse cercando qualcosa e io non capivo il suo intento, ero terribilmente confusa.

<<Non dovresti essere qui>> dichiarai vedendolo frettoloso.

Mi afferrò dai fianchi probabilmente con la voglia di baciarmi, con foga aggiungerei. Lo respinsi subito e cominciai a sudare, eppure mio fratello aveva detto "ragazzo per bene"...

Riprovò varie volte ad avvicinarsi nuovamente a me e solo dopo tanto tempo trascorso insieme mi accorsi che era terribilmente ubriaco fradicio, tanto da puzzare di alcool.
Afferrai le sue braccia e gli feci uno sgambetto per disorientarlo, cercò di riprendersi ma io fui più veloce: lo caricai frettolosamente sulle spalle e lo gettai a terra con tanta forza.
Aprii di nuovo stanza e lo buttai come un sacco di patate in mezzo alla stanza, era quello che si meritava quel coglione.

**

<<Come mai non esci più con noi?>> mi chiese Mikey dopo giorni dall'accaduto mentre eravamo in una videochiamata.

<<Non mi piace molto la vostra compagnia, sai?>>
risposi con tono arrabbiato.

<<È successo qualcosa?>> chiese preoccupato.

Negai.

<<C'entra Kazutora o...?>>

Dissi di no nuovamente.

Non volevo farlo preoccupare, così gli attaccai in faccia e posai il telefono sul letto, nonostante continuasse a suonare.

Numerosi messaggi e chiamate arrivavano ma non risposi a nessuno di essi.

sconosciuto
sono della Toman. sono un amico di Mikey, oggi andiamo a cena fuori, ti va? devi venire per forza, non puoi rifiutarti
22:34

Ah? Perché no? Speriamo solo che Chifuyu non ci sia.
Digitai la password del cellulare e risposi "ok".

sconosciuto
sta sera, al ristorante vicino casa tua alle ore 23, un po' tardino, lo so ahhaha

Ero praticamente un sacco in ritardo, così mi alzai dal letto e andai nella cabina armadio per scegliere che abito indossare.
Alla fine optai per un jeans e un top, così da essere semplice senza attirare l'attenzione di qualche persona con brutte intenzioni.
Presto divennero le 23, e cominciai ad uscire 15 minuti prima, così da prendermela con calma.

to be continued HAHAHA

Tokyo è nostra || Chifuyu MatsunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora