Ci svegliammo dal letto orribilmente assonnati, eravamo rimasti abbracciati per tutta la notte.
Le sue braccia mi avvolgevano tenendomi al sicuro da ogni pericolo, potreggendomi da qualsiasi cosa che mi avrebbe sfiorato. Anche se un timido come lui lo avreste visto come un debole non lo era, lui era il ragazzo che mi ha fatto innamorare veramente e mi ha fatto capire come strano l'amore fosse.
Non ho mai dato importanza a quel sentimento che sfarfallava nello stomaco o che mi distraeva dalle azioni quotidiane; non me fotteva un cazzo dell'amore.
Fin'ora non ho mai saputo che significasse avere un cuore in due, proteggersi ed amarsi, ma con lui ho decifrato queste frasi, portandole ad una conclusione.
Dovrei ringraziare il fato per avermi fatto conoscere Chifuyu Matsuno.Mi accarezzò la guancia, facendomi risvegliare dai pensieri che rimbombavano nella mia testolina già attiva alle prime luci del mattino.
Ci alzammo e il nostro primo pensiero fu riempirci la pancia con qualcosa di buono che ci potesse far saziare, così andammo in cucina trovando una inaspettata sorpresa.
Al tavolo di legno al centro della sala c'era l'unico ragazzo che non avrei voluto vedere...e soprattutto non in quel momento.
Mi ritrovai proprio Sanzu, seduto su una sedia lì presente di fronte a Mikey che discutevano di qualche tematica inportante e ignota a me.
Ci salutò con fare smagliante come quella volta che ci vidimo al parco, quella volta che provo quasi a baciarmi se non fosse per quella mascherina.
Mi avvicinai a loro, cercando di immischiarmi nella conversazione ma appena mi accomodai notai varie pasticche sulla tovaglia, sparse su tutta la superficie legnosa.<<Cazzo! Ma che fate!>> urlai vedendo loro sballati e rimbambiti.
Loro si lasciarono andare in una risata assai rumorosa.
Afferrai tutte quelle "pillole" se così posso definirle e le buttai fuori dalla finestra sperando che nessuno le avesse notate.
I due erano troppo confusi per capire la scomparsa della droga ed era meglio così, per ora.Chifuyu si avvicinò a Mikey controllando le sue condizioni, a dir poco buone. Non avevo mai visto mio fratello in quello stato e ciò mi preoccupò molto, non avevo mai trattato con dei drogati, come dovevo agire?
Cazzo. Cazzo. Cazzo.
Pensai nella mia mente presa dalla disperazione.Proprio ora, Mikey?
Mi domandai.<<Che dobbiamo fare?>> domandai al biondino che teneva compagnia ai due fatti.
<<Solo aspettare, per il momento>> replicò con fare tranquillo come se fosse una normalità.
<<Da quando Mikey si droga?>> gli urlai afferrandolo dal colletto.
Mi guardò sbalordito dalla mia azione, probabilmente capì che ero molto arrabbiata e che dietro quella rabbia si nascondeva tanta paura e preoccupazione.
Tentennò prima di rispondermi.
<<Da quando sei finita in ospedale>> rispose quasi di soppiatto.
Aprii la bocca dallo stupore. 1 mese era comunque tanto.
Sentivo gli occhi colmi di lacrime pronte a scatenarsi ma cercai di barricarle nella mia bianca congiuntiva che le imprigionava, sentivo il bisogno di un abbraccio e infatti corsi da mio fratello che anche se tutto fatto provo a stringermi a sè, ridendo come se fosse un bambino e lo stesso per il suo amico dai capelli rosa.Chifuyu mi guardò perplesso e triste dalla scena, era con le mani in mano e non sapeva come aiutarmi ne come aiutare Mikey.
Probabilmente Baji sapeva avrebbe saputo come agire, gli avrebbe tirato due sberle e gli sarebbe passata; ma il moro non c'è più tanto meno i suoi noti schiaffi.
Mio fratello mi accarezzò i capelli e io gli sussurrai all'orecchio <<Non è uno dei tuoi scherzi?>> e cominciai a versare lacrime su quella divisa nera che indossava.Le mie lacrime uscivano posandosi su quella spalla sulla quale avevo sempre pianto, da quando ero piccolina e mi succedeva qualcosa di brutto correvo subito da lui e mi faceva passare il broncio. Quando cadevo andavo da lui, anche le poche volte che mi pestavano, mi dirigevo subito dal mio fratellone.
Mikey mi strinse di nuovo pronunciando codeste parole <<Ti voglio bene>> per poi crollare in un sonno profondo su quella poltrona su cui riposava.
Quando vidi la sua assenza cominciai a scuoterlo temendo fosse morto, poi realizzai che era crollato dalla stanchezza e andava bene così.Sanzu, ma che gli hai fatto?
Mi chiesi nella mia testa, guardandolo con profondo odio nei suoi confronti.
Come si era permesso a sfiorare mio fratello anche solo con 1g?
I miei pensieri furono interrotti dal ragazzo dai capelli rosa quasi bianchi che cominciò nuovamente a ridere e dire parole impronunciabili che nemmeno si udivano.Sospirai vedendo la scena e mi sdraiai sul divano con Chifuyu, sfinita già dopo 2 ore dal risveglio.
Termino questo capitolo un po' alla cazzo di cane.
Non so che piega stia prendendo la storia ma spero che abbia un senso logico questo capitolo e mi auguro che vi sia piaciuto.
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Tokyo è nostra || Chifuyu Matsuno
FanfictionKit vive a tokyo da quando è nata e appartiene ad un rango sociale abbastanza elevato, ma lei non vuole vivere come i figli di papà nella SPA ma anzi, va alla ricerca di qualche gang di quartiere con la quale divertirsi, in più ci sono vari problemi...