5.

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Erano le 10 di mattina quando Manuel parcheggiò la macchina fuori il giardino di Ninfa, Chicca gli aveva dato buca per fare un servizio fotografico in studio, quindi si ritrovava lì da solo ad aspettare che arrivasse tutto lo squadrone di Simone, visto che dubitava seriamente che gli avesse dato retta sotto quel punto di vista.

Stava sistemando la macchinetta con il portabagagli aperto quando un'Audi gli si parcheggiò di fianco, osservò per qualche secondo la macchina e appena intravide il volto del guidatore alzò gli occhi al cielo, coatto.

Ritornò a sistemare l'obiettivo che aveva appena attaccato, mentre con la coda dell'occhio lo guardava scendere dall'auto, aveva dei pantaloni neri, un maglioncino bianco e un cappotto nero lungo, sembrava molto più bello del servizio in studio, forse complice anche al luce del sole che gli si rifletteva sul viso.

«sei arrivato addirittura prima di me, quando comandi sei pure puntuale» Manuel alzò gli occhi al cielo e si mise la tracolla della macchinetta intorno al collo.
«ndo sta tutta la squadra?»
«hai detto che non volevi gente intorno, ci sono solo io»

Ah.
No, decisamente questo non lo aveva previsto. Lo squadrò dalla testa ai piedi mentre il minore aveva lo sguardo fisso sul suo volto, avrebbe dovuto passare non si sa quante ore insieme a lui, da solo. L'unica cosa positiva era che si trovassero in uno dei giardini più belli che Manuel avesse mai visto e, come con qualsiasi paesaggio, si sentiva a suo agio quando era lì, questo avrebbe contribuito a calmare un po' le acque, almeno per lui.

«annamo va»

Chiuse il portabagagli della Citroen e iniziò a camminare verso l'ingresso con Simone dietro di se, appena arrivò allo sportello pagò due biglietti ed entrò senza fiatare, non aveva molto da dire al minore, voleva solo lavorare senza intoppi e godersi quel posto bellissimo.

Simone continuava a seguirlo ed osservarlo in silenzio, appena entrarono nel giardino notò una luce differente nei suoi occhi, una luce mai vista prima, sembrava essere proprio nel suo habitat naturale. Camminarono per un po' osservando tutto quello che li circondava e dovette ammettere che fosse proprio un bel posto per fare delle foto diverse.

«ci vieni spesso?»
«no, non è aperto tutto l'anno sto posto, apre solo per pochi mesi»
«quindi mi dovrei ritenere fortunato, suppongo»
«si dovresti»

Manuel si fermò davanti ad un albero con i fiori bianchi, lo osservò qualche secondo e poi guardò di nuovo Simone dalla testa ai piedi, il modello era abituato agli sguardi di mille persone su di se eppure quando il maggiore lo squadrava in quel modo si sentiva piccolo e in imbarazzo.

«mettite qua e poggia una mano su sto ramo»

Gli indicò un ramo più o meno all'altezza della sua testa e Simone annuì seguendo le sue indicazioni. Manuel si allontanò quanto bastava per inquadrarlo tutto ed iniziò a scattare qualche foto facendo una smorfia di disappunto.

«no non mi piace, si vedono poco i fiori» si guardò un po' intorno e poi disse «arrampicate» il modello battè leggermente le palpebre concedendosi qualche secondo di tempo per capire se davvero aveva sentito bene.
«eh?»
«arrampicate, devi sta in mezzo ai fiori»

Simone aprì leggermente le labbra per controbattere ma poi si ricordò degli accordi e fece leva sulle braccia per arrampicarsi sull'albero, quelli non erano decisamente i vestiti adatti per fare una cosa del genere, ma quella preoccupazione passò in secondo piano quando gliene venne in mente una decisamente più grave.

«ma è legale?»
«no»

Per poco non cadde dal ramo su cui si era appena seduto, guardò con gli occhi sgranati il maggiore sotto di lui che controllava distrattamente le impostazioni della macchinetta.

Focus on me. | Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora