7 anni dopo
C'era un sole che spaccava le pietre quando fecero il loro ingresso nella villa a Tivoli, erano tornati lì un paio di volte da quando si erano fidanzati e quel giorno avevano approfittato della bella giornata per tornarci e passare una giornata tutti insieme.
«io te l'ho detto a me sta storia non me piace»
«Manuel è solo un bacio stai a fa un casino per niente» il maggiore si fermò sulle scale del giardino girandosi verso di lui, in sottofondo si sentiva il rumore rilassante delle fontane, totalmente in contrasto con il loro discorso in quel momento.«non sto a fa casino pe niente, lei non gli ha detto il permesso» disse a bassa voce. «quel Davide non me piace»
«hanno quattro anni!»
«io ho quattro anni!»La piccola voce entusiasta tra di loro attirò l'attenzione di entrambi, facendogli abbassare la testa sulla bambina bionda che entrambi tenevano per mano.
«è vero amore tu hai quattro anni»
«sono grande come papi?»
«eh come papi l'altezza c'è quasi» Simone trattenne una risata mentre Manuel spalancava la bocca trattenendo insulti che, se non ci fosse stata Beatrice, decisamente non gli avrebbe risparmiato.
«e come papà?»
«come papà ancora ti ci vuole un po'»La bambina si ritenne soddisfatta della risposta di Simone e ricominciarono a scendere le scale tutti e tre insieme. Quando arrivarono nel cortile davanti la cascata, Beatrice lasciò le loro mani per andare a vedere i pesci in una delle tre vasche che avevano davanti. I genitori la seguirono con lo sguardo finché non poggiò le manine sul muretto sporgendosi in avanti.
«stai attenta, non ti sporgere troppo»
«papi sto attenta, sono grande come te adesso»Manuel girò la testa di scatto verso il ragazzo al suo fianco che cercava di trattenere una risata fallendo miseramente qualche secondo dopo, Beatrice seguì il padre nella risata anche se non sapeva a cosa fosse riferita e Manuel alzò gli occhi al cielo sorridendo. Non poteva arrabbiarsi davanti a quei due, soprattutto quando ridevano perché portavano la luce nella sua vita e Manuel era come un girasole, il suo umore andava in base ai loro sorrisi.
Da quando Beatrice era entrata a far parte delle loro vite 4 anni prima, appena nata, loro non avevano smesso nemmeno per un secondo di orbitare intorno a lei. Quindi se prima il centro gravitazionale di Manuel era Simone, ora loro due erano le due lune della bambina e facevano di tutto per far si che crescesse felice.
«papi e papà» la bambina indicò un punto indefinito nell'acqua e loro si avvicinarono incuriositi.
«che cosa Bea?»
«papi e papà» ripeté indicando un punto ora visibile ad entrambi, c'erano due pesci che che nuotavano vicini al centro della vasca e sorrisero tutt'e due. Manuel posò una mano sulla schiena della bimba accovacciandosi vicino a lei.
«e Bea dov'è?»
«io sono una sirenetta, le sirenette non ci sono qui» i genitori ridacchiarono e Manuel le lasciò un bacio sulla fronte rimettendosi in piedi.
«sei proprio uguale a papà» quella volta fu il turno di Simone di spalancare gli occhi e dargli una botta sul petto evitando di farsi vedere dalla bambina.Manuel sorrise facendogli un occhiolino e ricominciarono a camminare per il giardino mentre la bambina correva da uno specchio d'acqua all'altro cercando un qualsiasi animale che potesse attirare la sua attenzione. Simone approfittò di quell'attimo di calma per intrecciare la mano con quella di Manuel e tirarlo un po' a se, sette anni prima non si sarebbe mai immaginato che sarebbero tornati lì con una bambina, in quel paradiso che, con loro tre, sembrava ancora più bello.
Camminarono per un po' finché non tornarono sotto la cascata per sedersi su una panchina.Manuel rimase in piedi dondolando un paio di volte sui talloni, poi con il battito cardiaco accelerato puntò gli occhi su Beatrice.
«amore vieni un attimo con papi, ti faccio vedere una cosa»
«ma ci siamo appena seduti Manu»
«e te stai seduto, voglio farla vedere a Bea mica a te» appena Beatrice superò il padre per raggiungere Manuel, lui alzò un dito medio facendo sorridere il maggiore.
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Focus on me. | Simone x Manuel
Fanfiction«innanzitutto levate quella faccia annoiata» «è la stessa tua» «io faccio er fotografo mica er modello»