6.

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Manuel quel giorno aprì gli occhi a causa di Baloo che continuava a leccargli la faccia insistente, comportamento abbastanza ambiguo da parte sua che solitamente dormiva finchè ad aprire gli occhi non era lui.
Quando iniziò a prendere coscienza dell'ambiente circostante realizzò che qualcuno stava bussando alla porta di casa. Afferrò il telefono notando che fossero le 11.30 ma d'altronde era il suo giorno libero quindi non aveva grandi progetti oltre a quello, ma a quanto pare chi era dall'altro lato della porta non la pensava allo stesso modo.

Scostò le coperte alzandosi in piedi per affrettarsi ad interrompere quel rumore fastidioso che continuava a ripetersi, quando aprì la porta la voglia di avere uno studio tutto suo divenne improvvisamente interessante.

«Chí io spero che sia morto qualcuno, perchè se mi hai svegliato senza motivo nel giorno libero a morire sarai tu» la ragazza lo spinse entrando in casa posando una busta sul tavolo.
«t'ho portato la bomba alla crema»
«mh» si avvicinò a lei aprendo il sacchetto che era dentro la busta e ne estrasse il suo dolce preferito dandogli un morso. «che voi?»
«siamo invitati alla sfilata di Simone domenica»

Manuel si strozzò con il boccone che stava ingoiando e riuscì a sentire chiaramente lo zucchero grattargli la gola.

«abbiamo trovato un compromesso a quanto pare, io gli faccio le foto in studio e in passerella e tu dove minchia te pare»
«scusa» aprì il frigo attaccandosi alla bottiglia d'acqua. «ma perché io non so stato informato de sto compromesso? Ma che semo i fotografi sua?» la ragazza lo squadrò in silenzio per qualche secondo.
«ma che problema te dá? Ve siete trovati bene l'altro giorno, me pare»
«ma se non ce stavi, che ne sai?»
«l'ho vista la foto che t'ha fatto sul prato, se te trovavi male non gli lasciavi la macchina fotografica in mano»

Manuel alzò gli occhi al cielo andando a sedersi sul divano seguito sia da Chicca che da Baloo. Era vero, Manuel difficilmente affidava la sua macchinetta a qualcuno, ma quella era una situazione particolare e non aveva trovato così assurdo lasciarla a lui per fargli una foto.

«ho anche visto un po' di foto improvvisate» ed anche quelle Manuel non le faceva mai, solitamente era tutto studiato e preciso nelle sue foto. La guardò in silenzio per qualche secondo e lei fece altrettanto accarezzando Baloo sdraiato tra loro.
«Chí, ndo voi arrivá?» la ragazza si sistemò meglio sul divano consapevole del fatto che stava per toccare un tasto delicato che avrebbe fatto scoppiare Manuel come una bomba ad orologeria.
«voglio arrivá a dí che Simone te interessa, Manuel, sto continuo punzecchiarsi, fargli le foto di nascosto, accettare servizi fotografici che mai in vita tua avresti accettato con qualcun altro-»
«fermate, non le voglio sentí ste stronzate» si alzò dal divano andando verso la camera ma la voce di Chicca interruppe i suoi passi.

«no Manuel me so rotta er cazzo, in questi tre anni ho accettato il fatto che tu non volessi parlare di quella storia-»
«Chí» la voce di Manuel era incrinata e alla migliore amica faceva male vederlo così, ma doveva uscire da quel limbo di sofferenza che si era creato.
«adesso stai zitto e ascolti» si alzò in piedi anche lei avvicinandosi «io l'ho accettato per tre anni Manuel perché bene o male non influenzava la tua vita, ora però lo sta facendo, a te interessa Simone e non riesci ad ammetterlo perché hai paura per colpa sua, tu dopo tre anni non glielo devi lasciá sto potere»

Manuel sentiva le lacrime minacciare di uscire da un momento all'altro, accompagnate da un groppo in gola che lo stava soffocando. Fissò la ragazza davanti a se che non sembrava voler mollare la presa ma che comunque si avvicinò per abbracciarlo, appena sentì le sue braccia intorno ai fianchi si concesse di far scappare qualche lacrima perché non era previsto che riaprisse quella ferita, anche se forse non si era mai chiusa.

«viè mettiamoci seduti un attimo» si fece trascinare di nuovo sul divano e si poggiò allo schienale mentre qualche lacrima continuava a sfuggire al suo controllo. «ne devi parlá Manuel, non è normale sta così dopo tre anni e non è normale precluderti un rapporto del genere. Ti rendi conto che so la migliore amica tua e non m'hai mai detto che cazzo è successo quel giorno?» Manuel prese un respiro profondo prima di abbassare lo sguardo sulle sue mani ed iniziare a parlare.
«Chí lo sai che Giorgio mi piaceva» anche solo dire quel nome gli fece mancare il respiro. Giorgio era un amico di Manuel, erano cresciuti insieme e con il tempo, arrivato a 21 anni, lui aveva capito che non lo riteneva un semplice amico. Aveva passato un anno a domandarsi cosa fossero quelle sensazioni quando gli stava vicino, a domandarsi chi fosse lui. «e sai pure che quel giorno ero andato a dirglielo» Chicca annuì, erano le uniche informazioni che aveva, oltre al fatto che sapeva fosse finita male. «c'avevo messo un botto di tempo ad accettare che mi piacesse e lui c'ha messo due secondi a prendermi a pugni appena gliel'ho detto»

Focus on me. | Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora