12.

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Stavano camminando nel bosco da più o meno mezz'ora e per la prima volta Manuel non aveva con se la sua macchina fotografica, erano andati lì con un altro obiettivo e voleva solo arrivare nel punto preciso in cui si vedeva il sole sparire tra gli alberi come nella foto che aveva fatto per far felice Simone e per essere felice lui.

«ogni quanto ci vieni qua?»
«ogni volta che cambia qualcosa nella mia vita»

Manuel posò una mano su un albero per aiutarsi a scendere da una roccia e offrì l'altra al minore che prima la osservò e poi la strinse per scendere dallo stesso punto. Appena mise di nuovo i piedi per terra si morse il labbro e, dopo aver guardato la mano ancora legata a quella del maggiore, decise di sistemare meglio le dita incastrandole tra loro.

Mnauel percepì i polmoni e il petto bruciare in quel momento, cercò di recuperare un po' di aria prendendo un respiro profondo e ricominciò a camminare rimanendo così, con le dita e il cuore legati a lui. Ormai era così, non sarebbe mai riuscito ad allontanarsi da quella forza gravitazionale che Simone esercitava su di lui, fino al suo arrivo si era sentito perso nello spazio, ora aveva anche lui il suo punto fermo.
Lo guardò con la coda dell'occhio mentre osservava l'ambiente circostante con un sorriso leggero sul volto e gli venne una voglia irrefrenabile di fermarsi li in mezzo agli alberi per baciarlo senza pensare più a nulla, la sua voce, però, lo distolse da quei pensieri.

«hai ragione, si sta bene qui» Manuel sorrise mantenendo lo sguardo su di lui.
«ti piace?»
«mi rilassa»

Manuel annuì stringendo leggermente la sua mano. Continuarono a camminare per un paio di minuti fino ad arrivare ad uno spiazzo, c'era il sole che passava tra le fronde degli alberi illuminando le foglie secche a terra e so sentì subito in pace. Lo tirò leggermente verso un tronco mozzato di un albero su cui solitamente si sedeva quando andava lì e così fece. Si mise seduto tirandosi dietro Simone che si sedette sulle sue gambe arrossendo visibilmente.

«ce n'è solo uno ma se adattamo» Simone si girò verso il sole comprendo il viso di Manuel con una mano. «ao ce l'hai sto vizio» afferrò la mano e la portò sulle gambe del minore iniziando a giocherellare con uno dei suoi anelli, aveva il cuore che andava ad un ritmo veloce e incessante per colpa di quella posizione estremamente intima ma per nulla al mondo ai sarebbe staccato da lui in quel momento perché, tutto sommato, quella sensazione era quanto di più bello avesse mai provato per qualcuno.
«me metti in imbarazzo se me guardi così»
«cosí come?» il minore incrociò di nuovo i suoi occhi cercando di combattere quella voglia che aveva di nascondersi il viso tra le mani.
«come guardi i paesaggi belli»

Fissò lo sguardo in quegli occhi luminosi, Simone non sapeva che ora anche lui rientrava in quella meraviglia, che per stare in pace con il mondo doveva esserci lui quando guardava quei paesaggi belli. Alzò piano una mano posandola sulla sua guancia e il modello trattenne il respiro per la vicinanza che c'era tra il loro visi, il respiro di Manuel gli solleticava le le labbra e in quella confusione nella sua mente riuscì a farsi strada una piccola, flebile parola.

vendetta.

Gli passò una mano dietro l'orecchio infilando le dita tra i ricci morbidi e continuando a sorreggere quello sguardo infuocato. «Manu» il ragazzo chiamato in causa fece saettare gli occhi sulle sue labbra per un millesimo di secondo e poi li riunì ai suoi, stava aspettando solo che Simone si muovesse quei pochi centimetri che bastavano a mettere fine a quella tortura.
«mh?» Simone inclinò leggermente la testa facendo sfiorare le loro labbra, poi improvvisamente le spostò sul suo orecchio destro sorridendo.
«mi sa che l'autocontrollo l'hai lasciato a casa oggi»

E si allontanò tornando a guardare il sole che pian piano scendeva tra i rami. Manuel in quel momento sentì freddo nonostante Simone stesse in braccio a lui e realizzò che quel gioco iniziava a stargli stretto, quelle labbra voleva sentirle sulle sue, avrebbe accettato di giocare su altre mille cose ma quello no e ora che Simone aveva avuto la sua vendetta lui voleva mettere la parola fine a quel capitolo per aprirne tanti altri.
In tutto quel mix di sentimenti e mosse azzardate di Simone le loro mani rimasero dov'erano e Simone mosse leggermente il pollice sul lobo dell'orecchio di Manuel mozzandogli il fiato in gola.

Focus on me. | Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora