ATTO I- SCENA III

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"Il teatro porta alla vita e la vita porta al teatro. Non si possono scindere le due cose."

(Eduardo De Filippo)

LOUIS

Si guardò allo specchio, scuotendo già la testa nel momento in cui iniziò a sistemare il nodo della cravatta giallo ocra che stava provando. I suoi occhi incontrarono attraverso il riflesso quelli dubbiosi di Liam, che lanciò uno sguardo alle differenti alternative poste sul letto, prima di ritornare a squadrarlo con aria critica.

"No, okay, era decisamente meglio quella di prima" affermò dopo qualche secondo, avvicinandosi poi a prenderla.

"Quella blu?"

"Sì, penso sia perfetta"

Louis osservò la sua immagine riflessa ancora un'ultima volta, prima di voltarsi per sostituire la cravatta ed indossare quella che aveva provato in precedenza. La sistemò con cura, sotto gli occhi attenti del suo amico, che per l'occasione aveva optato per un completo nero, accompagnato da un piccolo fazzoletto rosso riposto nel taschino sul petto. Anche se sembrava essere piuttosto tranquillo, Louis poteva percepire il suo stato di agitazione. Aveva impiegato diversi giorni per scegliere il look perfetto, giorni in cui lui e Niall lo avevano ascoltato con interminabile pazienza, mentre leggeva un foglio girando nervosamente da una parte all'altra della sua casa, proponendo diversi modi di terminare la serata, che andavano da una cena di lusso ad una sosta diretta a casa di Liam, da un cornetto a mezzanotte passeggiando sulle rive del Tamigi a una passeggiata in macchina. Alla fine, il biondo si era alzato con l'intento di ridurre in frantumi quel foglio pieno di appunti, suggerendogli di godersi la serata senza troppe congetture.

Louis non era intervenuto quanto avrebbe voluto, perché la sua mente era stata troppo focalizzata su di sé, e su quello che gli era apparso come un piccolo progresso, per la sua vita monotona sconvolta da un evento talmente lontano da lui da sembrargli una sorta di utopia. Aveva trascorso giorni e notti intere a riflettere su Harry e quel loro bacio a notte inoltrata, carico di significato eppure così senza senso. Si sentiva confuso, alle prese con un'idea senza forma ma ricca di sostanza, che però non riusciva a condividere ancora con i suoi amici. Probabilmente, non avrebbe tardato molto a parlare con loro di ciò che gli stava succedendo, ma per il momento non voleva dare più peso del dovuto a quella cosa che, secondo lui, non era certamente ricambiata.

Sospirò, sistemando la giacca ed abbottonandola prima di tirarla appena dal bordo inferiore. Si diresse poi in bagno, pettinando accuratamente i capelli con un pettine bagnato appena dal gel.

Non credeva ancora al fatto che qualcuno lo avesse finalmente convinto a tornare a teatro. Un totale sconosciuto, un ragazzo che certamente non era riuscito ad inquadrare, un'anima con un grande punto di domanda, definito dalla sua lenta voce roca e da quel sorriso che prepotentemente era spesso comparso sul suo volto delicato. Eppure, in qualche strano modo a lui incomprensibile, quello sconosciuto continuava a dominare i suoi pensieri. Come sarebbe stato incontrarlo di nuovo, quella sera?

Aveva visto Zayn continuare a frequentare il locale anche le notti successive, accompagnato alcune volte dalla ragazza per cui era sicuro Niall avesse una cotta. Harry, però, non era più tornato. Era stato un gesto istintivo, però, alzare lo sguardo ogni volta che qualcuno varcava la soglia del No Control, per poi ritrovarsi deluso da qualsiasi persona entrasse, solo perché nessuno di loro era lui.

Dove sei finito, ragazzo misterioso? Hai davvero preso alla lettera ciò che ti ho detto?

Niall lo aveva guardato per tutto il tempo, e probabilmente aveva capito già tutto. Non aveva osato accennargli nulla, come nemmeno Liam, ma sapeva di essere sotto osservazione, soprattutto dopo aver fatto preoccupare i suoi amici per aver risposto in ritardo alle loro chiamate, la sera in cui era rimasto solo. Alla fine, aveva dovuto inventare una scusa, dicendo che aveva deciso di prendere un taxi, addormentandosi poi non appena aveva appoggiato la testa sul cuscino.

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