City of stars, are you shining just for me?

ATTO IV- SCENA III

"È naturale illudersi su ciò che si desidera"

("Le mille e una notte")

LOUIS

Come sarà incontrare di nuovo la mia famiglia dopo così tanto tempo?

Se lo era chiesto per tutto il viaggio in macchina, percorrendo strade sconosciute e preparandosi ai possibili scenari che gli si sarebbero presentati davanti, non appena avrebbe suonato quel campanello di casa.

Aveva immaginato i suoi fratelli rivolergli a stento rivolto la parola, o Daniel scrutarlo con quello sguardo di diffidenza mista a pietismo. E poi aveva pensato a sua madre, ed il suo comportamento nei suoi confronti era rimasto un gran interrogativo. Gli avrebbe rinfacciato tutto, oppure sarebbe rimasta ad ascoltarlo per ore, mentre lui avrebbe parlato della sua vita a Londra, svelando una volta per tutte la verità dietro i silenzi e le assenze, dietro il dolore nascosto in un piccolo appartamento in centro, vuoto, e la paura di essere rifiutato?

Non si aspettava che lo avrebbero perdonato per non aver partecipato ai funerali di sua sorella Fizzy, e certamente aveva immaginato un clima freddo, pieno di imbarazzi e di parole trattenute sulle labbra, che sarebbero rimaste lì, senza la possibilità di uscire per il timore di provocare ulteriori danni.

E mentre aveva pensato a tutto questo, si era perso ad ammirare le decorazioni di Natale che correvano fuori dal finestrino, quelle luci che formavano immensi alberi sulle facciate dei negozi ed i nastri che coloravano i vari paesini che aveva passato.

Si era fermato solo una volta, per fare colazione in una locanda stile country, fuori città. Lì, con il suono di una chitarra che sembrava il perfetto sottofondo natalizio, delle ottime ciambelle fatte in casa ed un cappuccino, si era incantato ad osservare la vita che scorreva dentro quel piccolo posticino, decorato alla perfezione. Dal soffitto pendevano dei boa rossi e bianchi, un grande albero era stato posizionato vicino al piccolo palco in legno, dove un ragazzo con un gillet in pelle e frange ed un cappello da Babbo Natale aveva suonato ridendo e cantando canzoni sconosciute.

Aveva videochiamato Niall, il quale lo aveva informato del suo arrivo a Dublino, considerando il fatto che lui e Jade partiti alle prime ore dell'alba. Aveva notato che la ragazza stava indossando un piccolo vestito rosso con piume bianche, aderente al punto giusto da mostrare la sua piccola pancina, ed il suo amico lo aveva portato in giro tramite videochiamata per Grafton Street, la strada principale della capitale irlandese, piena di artisti di strada e di un gran numero di negozi. Quella città sembrava tranquilla e gioiosa al punto giusto, perfetta per loro.

Era stato d'obbligo sentirsi anche con Liam, che insieme a Zayn aveva organizzato un'escursione in macchina ad Oxford. Il suo ragazzo, in tutta la sua timidezza, era sembrato piuttosto felice di potersi distrarre per un momento dai problemi della sua famiglia, ed il suo migliore amico aveva sprizzato gioia da tutti i pori, affrettandosi ad illustrargli il programma della giornata mentre guidava con una certa abilità.

Riflettendoci su, gli era parso così strano non trascorrere quella giornata con i suoi due migliori amici. Lui era il tipo di persona che tendeva ad organizzarsi già ad agosto, per le vacanze di Natale, eppure quell'anno non vi era stato alcun accenno a cosa avrebbero potuto fare quel giorno. Certo, Louis avrebbe dato per scontato che, in ogni caso, sarebbero stati insieme, perché mai avrebbe potuto immaginare che le differenti situazioni avrebbero portato ognuno di loro in luoghi completamente differenti, con persone conosciute da relativamente poco tempo. Lui, invece, ritornava dalla sua famiglia, in un quadro che mai avrebbe pensato sarebbe diventato realtà così presto.

Era poi uscito in fretta dalla locanda, lasciando i soldi sul tavolo e ringraziando con un caloroso sorriso il chitarrista e i due ragazzi dietro al bancone, mentre già aveva sfilato una sigaretta dal pacchetto custodito nella tasca del suo giaccone nero.