"Pay attention, I hope that you listen
'Cause I let my guard down
Right now I'm completely defenseless"
LOUIS
Se Roma, di sera, gli aveva mostrato la sua più velata e meravigliosa parte di sé, avvolta gelosamente dalle tenebre del nero manto stellato e dalla coltre di nebbia che l'aveva cosparsa di un'umida aria leggera, di mattina era tutto un altro spettacolo.
Louis si aggirava da solo per le vie chiassose del centro storico, stringendosi nella sua larga felpa verde, mentre percorreva la strada che lo avrebbe condotto verso i Fori Imperiali. Erano passati diversi giorni da quando quella città aveva deciso di accoglierli appieno, rendendoli partecipi delle meraviglie che celava dietro ogni angolo delle sue piccole strade e dei quartieri nascosti.
Aveva un sorriso in volto che non sembrava intenzionato ad andare via, ed i suoi occhi vagavano curiosi per cercare di catturare ogni attimo di quella movimentata mattinata di novembre, incamminandosi senza fretta e godendo del freddo sole invernale sopra di lui che illuminava il paesaggio in maniera completamente diversa rispetto alla sua Londra. Era incredibile l'elevata quantità di differenze che riusciva ad individuare tra le due capitali, ed ancora più sorprendente era, per lui, constatare quanto di bello ci fosse oltre quel posto che aveva così ostinatamente definito casa, quel luogo da cui non si era mai allontanato, il suo piccolo porto sicuro.
Harry aveva esplorato il mondo, assaporando culture diverse e visitando posti di cui lui, probabilmente, non sapeva nemmeno l'esistenza, mentre Louis si era fatto bastare, per anni interi, il suo piccolo spazio protetto, racchiuso entro i confini dell'Inghilterra.
Si soffermò ad ammirare il Colosseo, che era risultato sempre più chiaro, più grande, avanzando a passi lenti proprio sulla strada al termine della quale quell'imponente struttura si ergeva fiera. Era immobile, ancorato in mezzo ad un mondo che si muoveva frettoloso, mentre il Maestoso aveva osservato dall'alto della sua immensità secoli di storia, di battaglie, di uomini e donne che si erano succeduti al comando, lasciandolo in eredità alle generazioni future, un po' più stanco, un po' più vecchio, ma comunque eterno. Rimase ad osservarlo da vicino per diverso tempo, scorgendolo attraverso gli alberi sempreverde, e sgranocchiando senza alcuna fretta il suo cornetto alla crema.
Quella mattina, ad occhi chiusi, in maniera quasi automatica ed avvolto ancora da un leggero velo di sonno, aveva allungato il braccio verso la parte opposta del letto. Sbuffando, si era reso conto che fosse vuota e fredda, come se Harry avesse lasciato il suo posto da diverso tempo.
Strofinandosi gli occhi con le mani, poi, aveva lanciato uno sguardo fugace all'orologio da parete, e con grande sorpresa si era reso conto che fossero già le undici di mattina. Aveva guardato in direzione della finestra, ammirando i piccoli raggi di luce che entravano in camera, prima di voltarsi verso il comodino, dove aveva trovato un vassoio con un cornetto ed un cappuccino, accompagnati da un bellissimo girasole ed un bigliettino ripiegato su se stesso. Louis aveva sorriso spontaneamente, mentre aveva preso il foglietto di carta, affrettandosi a leggerlo dentro di sé.
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City of stars, are you shining just for me?
FanfictionQuesto è un racconto di avventura in quattro atti, è un viaggio alla scoperta dell'amore e di se stessi; un viaggio alla scoperta dell'arte e della sua immensa bellezza. È un'odissea attraverso Londra, Roma, il Salento, un teatro ed un pub. È una...