"Non ti chiedo di amarmi, ma solo di lasciarti amare"
(Saffo)
LOUIS
Il sole era sorto da poco, l'alba stava lentamente sfumando nel cielo sopra di lui, colorandolo con tonalità vivide ma al contempo delicate. Louis si trovò a contemplare in silenzio le linee aranciate che prendevano il sopravvento su quelle viola, allontanandole con un movimento delicato, mentre le nuvole scure in controluce coprivano la città come se fossero un candido manto di cotone.
Si sentiva così felice in quel momento, ed un sorriso spontaneo comparve sul suo volto rilassato, osservando il sole che irradiava il cielo di Londra con la sua leggera luce mattutina.
Appoggiò i gomiti alla ringhiera, chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni l'aria fredda ed umida della mattina, sistemando poi i capelli scompigliati.
I ricordi della notte precedente condussero la sua mente in un valzer lento e cadenzato di sensazioni pure, che gli fecero battere il cuore all'impazzata. Poteva ancora sentire la voce delicata e distrutta di Harry, chiamarlo con quel nomignolo che per tanto tempo aveva rigettato, come se quelle tre lettere, quel modo in cui tutti lo chiamavano da bambino, fosse ormai diventato una condanna, da quando Nick aveva iniziato ad urlarlo da ubriaco, prima di fargli del male. Sapere che finalmente, grazie ad Harry, aveva assunto un'accezione diversa, riacquistando quella dolcezza che ricollegava alla sua infanzia, lo faceva sentire bene.
Era incredibile il modo in cui due perfetti sconosciuti si fossero ritrovati, nell'arco di pochi mesi, a condividere una serie di notti, insieme, in maniera così forte da permettergli di cambiare la sua visione della vita, e probabilmente anche dell'amore. Non era del tutto sicuro di poter associare quel termine all'immagine del ragazzo che dormiva ancora in tenda, dietro di lui, ma non sembrava poi così difficile farlo.
Poteva ancora sentire le sue dita che scorrevano sulla sua pelle, tracciando i contorni dei tatuaggi man mano che ne spiegava il significato. Non sapeva come si fosse sentito lui a riguardo, ma l'idea di rivelarsi completamente ad Harry, raccontandogli aneddoti su ognuno di quei segni che macchiavano la sua pelle, era sembrata semplicemente la cosa giusta da fare, ed in quel momento era felice, di aver preso la decisione di non lasciarlo andare. O che Harry non avesse lasciato andare lui.
"Lou?"
Si voltò non appena sentì quel piccolo sussurro, prodotto dalla sua voce roca impastata dal sonno.
Se vedere Harry recitare sul palco era uno spettacolo straordinario, ammirarlo mentre si stropicciava gli occhi, avvolto solo da una coperta leggera, con i capelli disordinati e il viso assonnato, doveva decisamente essere l'immagine più bella che i suoi occhi fossero mai riusciti ad inquadrare.
"Perché ti sei alzato?" gli domandò, scosso da un brivido di freddo, con gli occhi socchiusi a causa della luce solare che si prestava a diventare sempre più forte.
"Buongiorno, sun. Ce la fai a raggiungermi qui?" gli porse la mano, facendogli cenno di avvicinarsi a lui.
Harry gli sorrise, abbassando gli occhi ed avanzando piano, a piccoli passi, fino a quando non si trovò proprio dietro di lui, con le mani sui suoi fianchi e la testa appoggiata alle sue spalle.
"Ciao" gli sussurrò, prima di cercare le sue labbra all'alba di quel nuovo giorno, facendole combaciare con le sue in un bacio lento, delicato.
Louis fece scontrare la punta dei loro nasi, facendo in modo che si sfiorassero mentre entrambi si perdevano in piccoli sorrisi spontanei. Poi, Harry prese a lasciare piccoli baci dietro la sua nuca, appena accennati, che riempirono il suo corpo di piccoli brividi.
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City of stars, are you shining just for me?
FanfictionQuesto è un racconto di avventura in quattro atti, è un viaggio alla scoperta dell'amore e di se stessi; un viaggio alla scoperta dell'arte e della sua immensa bellezza. È un'odissea attraverso Londra, Roma, il Salento, un teatro ed un pub. È una...