ATTO III- SCENA III

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"La bellezza l'ha condotto all'amore, e questo gli ha portato la pace"

LOUIS

"Love, mi spieghi ancora una volta perché siamo qui, in fila da circa un'ora, se lo spettacolo inizia tra poco e tu devi ancora provare l'ultima scena?" chiese confuso, continuando a procedere lentamente, vista la grande quantità di gente che ancora li separava da quella piccola serratura incastonata nel grande portone verde.

"Non devi ascoltare James. L'ultima scena è perfetta, davvero" Harry alzò gli occhi al cielo, voltandosi poi a cercare Jade che, qualche metro lontano da loro, continuava a puntare le dita sul suo polso, segno che avrebbero davvero dovuto sbrigarsi.

"Ieri si è lamentato con te perché non hai recitato bene"

"Perché ero distratto da te, ma giuro che sarà fantastica" esclamò, abbracciandolo da dietro mentre Louis si strinse nel suo cappotto, incrociando le braccia e facendosi piccolo tra le sue braccia.

Harry gli lasciò un bacio sulla guancia, muovendosi attaccato a lui mentre si avvicinavano sempre di più all'oggetto del loro interesse.

"Okay, ci siamo" parlò poi di nuovo, quando arrivò il loro turno. "Chiudi un occhio e metti l'altro vicino alla serratura"

Louis si avvicinò con evidente scetticismo, scuotendo la testa ed abbassandosi a fare come gli aveva detto. Dovette immediatamente ricredersi, però, quando si ritrovò ad immergersi in una realtà che non sembrava possibile, ammirando con stupore un piccolo quadretto della Cupola incastonato in una serie di archi verdi, illuminata dalla luce dell'imbrunire.

 Dovette immediatamente ricredersi, però, quando si ritrovò ad immergersi in una realtà che non sembrava possibile, ammirando con stupore un piccolo quadretto della Cupola incastonato in una serie di archi verdi, illuminata dalla luce dell'imbrunire

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"Uo, Haz. È da lasciare il fiato" esclamò, prendendo un altro po' di tempo per sé, e godendo di quella vista straordinaria a dimensioni ridotte, proprio nel momento in cui una serie di luci artificiali dai colori caldi si accinsero a sostituire quella naturale.

"Lo so. Non si può venire a Roma, senza visitare questo posto"

"È fantastico. E al tramonto, poi, la cupola sembra essere ancora più bell- Haz?" si scostò da lì quando credette di aver visto abbastanza, corrugando le sopracciglia nel momento in cui non trovò più Harry accanto a sé. "Scusi, è tutto suo" si rivolse distrattamente ad un uomo dietro di lui, che lo stava guardando con un'espressione scocciata.

Si allontanò dalla fila, individuando il suo ragazzo a qualche metro di distanza, accucciato vicino ad un muro, con le spalle rivolte verso di lui.

"Ehi, perché ti sei allont- che stai facendo?" chiese con voce squillante, una volta che lo ebbe raggiunto, sporgendosi a vederlo scrivere qualcosa sul muro con un pennarello nero.

"Shhh, non urlare" lo ammonì lui, continuando a scarabocchiare indisturbato.

Louis si guardò attorno, sperando che nessuno stesse facendo caso a loro, dopo aver individuato Jade impegnata in una conversazione al telefono. Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni, cercando di apparire tranquillo, come se non stessero compiendo un atto di vandalismo in pieno centro, circondati da un numero decisamente elevato di persone. Si scostò di qualche passo, dando le spalle ad Harry e cercando di coprirlo da occhi curiosi, ponendosi in ogni caso dalla sua parte e tenendo d'occhio la situazione intorno a loro.

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