ATTO II- SCENA II

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«Le passioni sulle cui origini inganniamo noi stessi, sono quelle che ci dominano più fortemente».

(Oscar Wilde)

LOUIS

Una settimana. Era trascorsa esattamente una settimana dall'ultima volta che aveva visto Harry, quella sera al No Control. E per qualche strano motivo, per ogni giorno che aveva trascorso senza poter vedere i suoi occhi profondi, senza poter ammirare in silenzio le fossette ai lati della bocca, rimuginando sui dettagli del suo volto cercando di raccogliere quanti più dettagli possibili dai ricordi dei loro momenti insieme, Louis aveva attribuito a se stesso la colpa di quella silenziosa assenza. Alcune volte aveva poi contraddetto i suoi pensieri, riflettendo davvero sul fatto che, in fondo, Harry non gli era sembrato così spaventato, quando aveva rivolto un ultimo sguardo nella sua direzione, prima di salutare la compagnia dopo la nottata di prove. Forse aveva bisogno di tempo, forse aveva deciso che anche per lui, quella situazione creatasi con Louis fosse semplicemente troppo, e che alla fine non valesse la pena lottare in maniera così ardua solo per un ragazzo come lui, e di certo Louis lo avrebbe capito.

Dopo la sera in cui i ragazzi della compagnia avevano usato il No Control come luogo di prove, James aveva deciso di ritornare quello stesso fine settimana, approfittando del carattere accondiscendente di Liam e dell'eccitazione di Niall nel vedere i ragazzi, nello specifico Jade, recitare davanti a lui.

Eppure, nessuna traccia di Harry, e nessuno dei suoi amici sembrava particolarmente sconvolto dalla sua assenza, come se avesse previamente comunicato loro dove fosse. Si era ritrovato più volte ad essere a pochi passi da Zayn, con l'impulso curioso di chiedere di lui, ma in qualche modo era sempre riuscito ad evitare la domanda, cercando di non sembrare troppo invadente, e con i pugni stretti e lo sguardo basso, aveva sempre desistito dall'idea che torturava la sua mente.

Era strano, ma Harry gli mancava profondamente, quando tornava a casa dal lavoro, e si trovava a riflettere, buttato sul letto e con lo sguardo al soffitto, a quanto entrambi fossero in totale balìa delle onde dei loro pensieri, imprevedibili, bellissime, spaventose, eccitanti, straordinarie, incontrollabili. Harry e Louis erano proprio così, incapaci entrambi di esprimersi a parole, insicuri su ciò che volevano e che cercavano nell'altro, spaventati dai loro stessi sentimenti, desiderosi, a livello inconscio, di essere semplicemente amati.

E mentre, appunto, continuava a domandarsi il motivo per cui gli mancasse davvero, non smetteva di rispondersi che non gli importava di comprendere chissà quali ragionamenti inconsci elaborati dal suo cervello. In fondo, Harry lo attraeva, lo faceva stare bene, e per quei pochi momenti che avevano condiviso insieme, Louis si era sentito davvero senza difese, ma allo stesso tempo più forte di prima. Quella sensazione di brividi incontenibili, nel momento in cui lo vedeva anche solo da lontano, con la certezza che fosse lì per lui, che nonostante la sua vita impegnata riuscisse a ritagliarvi un piccolo pezzo di essa solo per pensarlo, ed aspettarlo fuori dal locale, lo facevano sorridere in maniera incontrollata. Non poteva dimenticare il modo in cui l'aveva trattato, fuori dal teatro, così come era ormai impossibile lasciar andare il ricordo ancora vivido di quel bacio, cavalcando quella scia di emozioni che in qualche modo agitavano le sue sinapsi al punto tale da arrivare a fargli pensare che sì, se si fosse presentata di nuovo l'occasione, lui non si sarebbe tirato indietro.

Chissà se anche tu pensi lo stesso, o se nel momento in cui mi hai baciato, hai solo desiderato che non accadesse più. È vero, a questo punto dovrei riuscire a capire le tue intenzioni, ma i miei dubbi su di te, su di noi, sono ancora troppi.

In quel momento, Louis stava ammirando per un'ultima volta il tramonto fuori dal piccolo balconcino della sua camera da letto. Il cielo di Londra era stranamente sereno, nonostante il freddo, e ciò lo fece rimanere più del dovuto a contemplare in silenzio quello spettacolo della natura, regalando i suoi pensieri alle prime stelle che iniziavano a comparire in cielo.

City of stars, are you shining just for me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora