uno.

626 10 0
                                    

Azzurra

strabuzzo gli occhi quando sento il nome del quartiere in cui, Elisa, la mia migliore amica vuole passare la serata.
"stai scherzando? sai che quartiere è quello?" le dico mettendomi le mani tra i capelli per la disperazione.
"si, Edoardo vive lì, non ci posso fare nulla" ribadisce lei.
"questo Edoardo già non mi piace" sentenzio distendendomi nel suo letto.
"fallo per me, edo forse mi piace realmente" dice con un'espressione dolce sul volto.
"eh vabene" dico io rassegnandomi.

quel quartiere che mi ha citato Elisa è uno dei quartieri più malfamati di Roma e noi essendo della Roma per bene non ci siamo abituate, ma essendo che Elisa si innamora solo di brutta gente mi ci devo abituare.
io e Elisa siamo amiche da una vita e quando i suoi genitori sono andati via per lavoro, quest'ultima è venuta a vivere da me e da mia madre.

"sarebbe ora che te ne trovi uno pure tu" dice Elisa mentre sbircia nel mio armadio.
"e pensi che possa farlo sta sera, con quella gente?" le chiedo quasi schifata.
"cambierai idea quando ti presenterò il migliore amico di Edoardo"
"Elisa, ti sto facendo un favore ad andare lì stasera solo perché ho paura a farti andare da sola, ma non voglio nulla a che fare con quella gente" dico alzandomi di scatto a metà busto sul letto.
Elisa alza le spalle non curante di quel che le ho appena detto, spero se lo metta bene in testa, perché io non sono e non sarò mai in grado di innamorarmi di quei personaggi.

mi alzo dirigendomi verso la cucina per andare a preparare qualcosa da mangiare, seguita da Elisa.
"tua mamma è di notte sta sera?" mi chiede.
"sei qui da quasi un'anno e non sai i turni di mia madre?" le chiedo curiosa indicandole un foglietto in cui ci sono tutti gli orari di mia madre.
quest'ultima si fa in quattro per me e da quando mio padre se ne andò di casa fece ancora di più per rendermi la vita più semplice e con più opportunità possibili.
"che mangiamo?" mi chiede distogliendomi dai miei pensieri.

mangiamo qualcosa al volo perché non sono in vena di mangiare chissa che cosa, sono un po' preoccupata per quello che potrebbe accadere andando nel quartiere di quella gente.
dopo cena iniziamo a prepararci e quando vedo come si è vestita Elisa mi prende un colpo.
"signorina, dove vuole andare vestita così?" le chiedo guardandola da dietro allo specchio, si gira e mi fissa attentamente iniziando a sgridarmi per come son vestita io.
"stai scherzando? ora decido io"
"essendo che non vuoi sgravare almeno ti metti dei pantaloni lunghi e larghi con su un top" dice mentre va in cerca dei vestiti in giro per la casa.

dopo essermi cambiata mi guardo allo specchio e sinceramente mi piace molto, ma essendo troppo orgogliosa non glielo farò notare.
"ora che tu hai deciso per me, tu ti abbassi immediatamente quella gonna che ti arriva al collo" le dico rimproverandola.

dopo circa una mezz'ora o di più, siamo pronte cosi Elisa chiama Edoardo per farci venire a prendere.
"spero che questo Edoardo sia uno apposto" dico tra me e me facendomi sentire dalla mora accanto a me.
"non ti assicuro niente"
appena conclude la frase una macchina parcheggia davanti ai nostri occhi e dopo poco scende un ragazzo molto alto con i capelli blu decisamente tinti, una pelle chiarissima che con passo veloce si avvicina noi.
lo squadro da testa a piedi e quando finisco di guardarlo mi porge la mano destra.

"piacere Edoardo, pe' gli amici Edo"
gli stringo la mano sorridendogli, a quanto pare sembra uno apposto, ma mai avere giudizi troppo affrettati.
"piacere" rispondo secca.
"nun me dici come te chiami?" mi chiede ridendo di nascosto.
"Azzurra" concludo guardando Elisa che ci guarda attentamente.
"ciao ragazzì" le contorna i fianchi e le bacia le guance tutto sotto i miei occhi attenti.
"ora se nun vojamo fa tardi" dice mentre con la mano ci fa gesto di entrare in macchina.
Elisa si siede nel posto davanti ed io come la terza in comodo mi siedo dietro rimanendo in silenzio.

annoiata dal discorso, che non ho minimamente seguito, dei due appoggio la testa sul finestrino ed accendo il telefono.
dopo quasi mezz'oretta arriviamo in un posto pieno di lucine attaccate da per tutto con gente distribuita equamente.
scendiamo dalla macchina e subito un bagliore quasi mi acceca così da portare una mano alla fronte e quando passa il bagliore mi accorgo fossero quattro moto con su vari ragazzi e subito rabbrividisco vedendo le facce dei ragazzi.

mi avvicino ad Elisa che imperterrita ride e scherza con Edoardo, mentre io mi guardo in giro preoccupata.
mi fermo a guardare un gruppo di ragazzi che seduti su delle poltrone fumano e bevono felici, quando mi accorgo di esser sola e che i due se ne sono andati è ormai troppo tardi.
resto ferma con le braccia conserte e quando sento dei picchiettii sulla spalla destra mi giro di scatto pensando e sperando sia Elisa.

mi sbaglio quando vedo un ragazzo altissimo, biondo platino che mi guarda cupo, quando lo ammiro meglio noto due tatuaggi nel volto e dopo poco mi ricordo di essermi incantata a guardarlo in silenzio.
"te sei incantata?" mi chiede sorridendo livemente.
"che vuoi?" gli chiedo guardandolo fisso negli occhi smeraldo.
"te volevo dì che edo e la ragazza sua stanno già dentro"
"e tu che ne sai che ero con loro, che poi non è la sua ragazza"
"v'ho visti arrivà insieme e si è la ragazza sua"

incredibile sto ragazzo vuole per forza avere ragione non sapendo quale sia la verità, che prepotenza.
senza dire nulla mi giro dall'altra parte già scocciata.
"papà non t'ha insegnato che girarsi di spalle è maleducazione?" dice lui mettendosi di nuovo davanti a me, ma come si permette, nemmeno mi conosce.
rimango in silenzio senza dire niente aspetto che dica un'altra cosa che mi possa far innervosire ed esser giustificata a tirargli uno schiaffo.
"ah no, i figli di papà non imparano cos'è l'educazione" lo guardo malissimo con gli occhi e quando inizio a parlare se ne va senza volermi ascoltare.
"stronzo" dico sbattendo i piedi per terra, già non vedo l'ora di andarmene!

eiii
ecco il primo capitolo e già vediamo l'amore di Azzurra verso la gente del quartiere di edo e chissà chi sarà quel ragazzo presuntuoso che le ha rivolto la parola.

La Bella e la Bestia|| Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora