Lauro
le tolgo dal viso una ciocca di capelli leggermente più rossastra del resto dei capelli e l'ammiro mentre dorme beatamente.
non so come abbiamo fatto a dormire stesi in un unico lettino senza cadere ed evidentemente il caldo insieme non fa più lo stesso effetto.
cerco di riaddormentarmi per riposare ancora un po', ma non appena socchiudo gli occhi sento il lettino muoversi e quando apro gli occhi mi accorgo che il lettino si sta muovendo o meglio Edo ed Elisa lo stanno alzando o meglio cercando di farlo per buttarci in piscina e quel che volevano lo han raggiunto proprio perché dopo aver chiuso gli occhi di nuovo mi ritrovo immerso nell'acqua e preoccupato apro immediatamente gli occhi per vedere se Azzurra stia bene."siete due deficienti" quasi urlo non appena ritorno in superficie e mi agito guardando di qua e di là per cercare Azzurra che sta risalendo pian piano dall'acqua.
"ei, tutto bene? ti sei fatta male?" le chiedo avvicinandomi a lei prendendole il viso tra le mani bagnate e scivolose.
"si tranquillo" dice ridendo un po' per la bravata dei due ancora asciutti e un po' nel vedere la mia reazione verso i suoi confronti.
mi rilasso e mi ributto sott'acqua fino ad arrivare al bordo piscina e tendere la mano di edo posta verso di me, ma naturalmente lo spingo verso di me per farlo cadere in acqua.
Elisa appena vede la scena si butta pure lei e non appena i due ritornano in superficie gli rivolgo la parola."ve la siete cercata" dico ridendo rumorosamente seguito dalle risate altrettanto rumorose degli altri tre.
*
"ao" richiama la mia attenzione Edoà che sta cercando qualcosa dentro la mia valigia, alzo la testa per pochi secondi per vedere che cosa cerca, ma essendo disteso riabbasso immediatamente il capo.
"Laurè"
"stasera namo in discoteca, finiamo tutto oggi" dice riferendosi alle faccende, ne dovrebbero mancare due o tre visto che prima di partire abbiamo fatto il resto con le conoscenze che abbiamo a Roma.
"vabene, ma lascia una bustina, pe' quando ce fermiamo in autogrill me so già messo d'accordo co uno" lo informo mentre lui prende le bustine e le nasconde in un borsello che si porterà dietro per tutta la serata.mi giro di fianco nel letto mio e di Azzurra, la stessa che però è andata a fare compere con Elisa, lasciandoci a casa da soli.
"ao" dico richiamando l'attenzione del blu tinto.
"laurè"
"senti, ma te ricordi della domanda che c'ha fatto Susanna, sul nostro lavoro?"
"embè?" chiede impaziente come al suo solito.
"pensi potremmo intraprendere davvero quel tipo di carriera?quando avremo finito tutto" gli chiedo guardandolo sedersi silenziosamente sul letto quasi spiazzato dalla mia domanda.
"sarebbe una figata" risponde semplicemente, guardando un punto fisso come se si stesse immaginando un futuro ad occhi aperti.
"fammi sentire qualcosa di tuo" gli chiedo.dopo aver ascoltato una sua demo di sola base prodotta, apro le note ed iniziamo a provare su due piedi, con i testi, se così si possono chiamare, che ho messo su in questi giorni.
sono felice di vedere già la luce infondo al tunnel e forse finalmente riuscirò davvero a chiudere definitivamente con i conti e la vita stessa di prima.Azzurra
"Eli" dico con la voce tremolante in dubbio se chiederle o no quel che mi sta torturando da un po' nella mente.
"dimmi zurra" dice usando un nomignolo che mi fa sorridere, lo usava mia madre da piccola, mentre lei si avvicina notando il mio silenzio.
"devo assolutamente chiedertelo"
"Lauro ha iniziato da poco a scrivere ed è impossibile che si sia guadagnato da vivere con la musica essendo che nemmeno lui era cosciente di questa sua passione" lascio in sospeso il mio discorso per qualche secondo per cercare di capire, dal suo sguardo, se ha già capito dove voglio arrivare.
"mh"
"allora tu sai che lavoro fa? non me l'ha mai detto e quando Susanna glielo chiese capì subito fosse una cazzata" la guardo mordersi il labbro inferiore come preoccupata da una mia possibile reazione."zurra, io so solo di edo, che è un produttore ed è da un bel po' di mesi che lavora come tale.
di edo non ne ho la minima idea" dice tralasciando sicuramente qualcosa, la conosco troppo bene.
"si ma prima? ed è impossibile che non sia mai uscito l'argomento?" le chiedo quasi con fare arrogante.
"no, evidentemente io non mi baso su che lavoro fa il mio ragazzo per esserlo" dice infastidita dalle domande, ma subito ci rimango male, so che non lo pensa, cerca solo di sviare l'argomento.non ho intenzione di andare avanti così dopo essermi scusata per le troppe domande riprendo a guardare i vestiti davanti a me facendo quasi finta di nulla.
sono semplicemente curiosa e poi fa strano non sapere delle cose così basiche del proprio ragazzo."sono abbastanza stanca, ti va se torniamo a casa?" mi chiede dopo un lungo silenzio, annuisco e senza fiatare ci avviamo fuori dall'uscita del negozio in cui eravamo.
guardo per terra come se dovessi stare attenta a dove metter piede, ma quando alzo la testa mi ritrovo degli occhi scuri a qualche centimetro di distanza.
"amore mi'"
"Andrea, smettila di chiamarmi così" dico alzando leggermente la voce cosa che fa sciogliere il sorriso beffardo che aveva sulle labbra.
mi giro verso Elisa e le dico di andare avanti da sola e che poi l'avrei raggiunta e lei dopo aver annuito mi lascia sola con il moro."senti sediamoci un attimo" dico indicando una panchina poco più in là.
"sai meglio di me che tutto quel che è successo è sbagliato" dico non appena mi siedo.
"ma che dici, amore mi', se fosse sbagliato non ci ricascheresti ogni volta"
"vedi è proprio questo il problema: non è giusto ricascarci e non ho più intenzione di farlo"
"se vuoi accettarlo mi faresti un piacere, ma se così non fosse dovremmo conviverci perché ho intenzione di venire qui di nuovo e tu o la tua figura non mi impedirà di farlo solo per la paura di vederti" continuo parlando talmente veloce da dover prendere fiato una volta concluso il discorso.
"capisco, sappi che mi pento di averti fatto star male, evidentemente non funzioniamo" dice stupendomi.ci salutiamo quasi come un addio anche se sappiamo entrambi ci rivedremo, ma non più con il ricordo di un 'noi'.
mi sento davvero sollevata: erano anni che mi tenevo tutto dentro ed ora anche grazie a Lauro sono riuscita a dire addio ad una vecchia parte di me che ormai mi stava stretta.
dal pensiero di Andrea passo a quello dell'arfid, mentre cammino per tornare a casa.
non ci penso spesso quasi faccio finta sia una cosa normale, ma penso a tutte le volte a cui ho dovuto dire di no ad una cena con persone abbastanza estranee.
dopo aver abbandonato una parte di me capisco che devo mettermi d'impegno per abbandonarne un'altra, ma questa volta con l'aiuto di qualcun altro che c'è già passata.eiii
capitolo abbastanza lungo e come avete letto Azzurra sta iniziando a chiedersi del lavoro nascosto di Lauro ed Edo, lo scoprirà? e se si come?
sono curiosa di sapere come la pensate voi, fatemelo sapere.
buona letturaa
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La Bella e la Bestia|| Achille Lauro
RomanceAmici di amici, è cosi che si conoscono Lauro e Azzurra instaurando subito un rapporto di amore e odio che mette ai due molti dubbi e pensieri. Un mondo fatto di povertà, miseria e passione, mette Lauro in seria difficoltà con tutte le prove che la...